Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 12


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NOVA VULGATABIBBIA MARTINI
1 Ideoque et nos tantam ha bentes circumpositam nobis nubem testium, deponentes omne pondus et circumstans nos peccatum, per patientiam curramus propositum nobis certamen,1 Per la qual cosa noi pure avendo d'ogni parte sì gran nugolo di testimoni, sgravatici d'ogni incarco, e del peccato, che ci sta d'intorno, corriamo per la pazienza nella carriera, che ci è proposta:
2 aspicientes in ducem fidei et consummatorem Iesum, qui pro gaudio sibi proposito sustinuit crucem, confusione contempta, atque in dextera throni Dei sedet.2 Mirando all'autore, e consumatore della fede Gesù, il quale propostosi il gaudio sostenne la croce, non avendo fatto caso dell'ignominia, e siede alla destra del trono di Dio.
3 Recogitate enim eum, qui talem sustinuit a peccatoribus adversum semetipsum contradictionem, ut ne fatigemini animis vestris deficientes.
3 Imperocché ripensate attentamente a colui, che tale contro la sua propria persona sostenne contraddizione da' peccatori: affinchè non vi stanchiate, perdendovi d'animo.
4 Nondum usque ad sanguinem restitistis adversus peccatum repugnantes;4 Dappoiché non avete per anco resistito fino al sangue, pugnando contro il peccato:
5 et obliti estis exhortationis, quae vobis tamquam filiis loquitur:
“ Fili mi, noli neglegere disciplinam Domini
neque deficias, dum ab eo argueris:
5 E vi siete scordati di quella esortazione, la quale a voi parla come a' figliuoli, dicendo: figliuol mio, non trascurare la disciplina del Signore: e non ti venga a noia, quando da lui s'è ripreso.
6 quem enim diligit, Dominus castigat,
flagellat autem omnem filium, quem recipit ”.
6 Imperocché il Signore corregge quei che ama: e usa la sferza con ogni figliuolo, cui riconosce per suo.
7 Ad disciplinam suffertis; tamquam filios vos tractat Deus. Quis enim filius, quem non corripit pater?7 Siate perseveranti sotto la disciplina. Dio si diporta con voi come con figliuoli: imperocché qual è il figliuolo, cui il padre non corregge?
8 Quod si extra disciplinam estis, cuius participes facti sunt omnes, ergo adulterini et non filii estis!8 Che se siete fuori della disciplina, alla quale tutti hanno parte: siete adunque bastardi, e non figliuoli.
9 Deinde patres quidem carnis nostrae habebamus eruditores et reverebamur; non multo magis obtemperabimus Patri spirituum et vivemus?9 Di più i padri nostri secondo la carne abbiamo avuti per precettori; e gli abbiam rispettati: e non saremo molto più ubbidienti al padre degli spiriti, per aver vita?
10 Et illi quidem ad tempus paucorum dierum, secundum quod videbatur illis, castigabant; hic autem ad id, quod utile est ad participandam sanctitatem eius.10 Imperocché quelli per il tempo di pochi giorni ci facevano i pedagoghi, secondo che lor pareva: ma questi in quello, che giova a divenir partecipi della di lui santità.
11 Omnis autem disciplina in praesenti quidem videtur non esse gaudii sed maeroris; postea autem fructum pacificum exercitatis per eam reddit iustitiae.
11 Or qualunque disciplina pel presente non sembra apportatrice di gaudio, ma di tristezza: dopo però, tranquillo frutto di giustizia rende a coloro, che in essa siano stati esercitati.
12 Propter quod remissas manus et soluta genua erigite12 Per la qual cosa rinfrancate le languide mani, e le vacillanti ginocchia,
13 et gressus rectos facite pedibus vestris, ut, quod claudum est, non extorqueatur, magis autem sanetur.
13 E fate diritta carreggiata co' vostri piedi: affinchè alcuno zoppicando non esca di strada, ma piuttosto si ammendi.
14 Pacem sectamini cum omnibus et sanctificationem, sine qua nemo videbit Dominum,14 Cercate la pace con tutti, e la santità, senza di cui nissuno vedrà Dio:
15 providentes, ne quis desit gratiae Dei, ne qua radix amaritudinis sursum germinans perturbet, et per illam inquinentur multi;15 Ponendo mente, che nissuno manchi alla grazia di Dio: che nissuna amara radice spuntando fuora, non rechi danno, e per essa molti restino infetti.
16 ne quis fornicator aut profanus ut Esau, qui propter unam escam vendidit primogenita sua.16 Che non (siavi) alcuno fornicatore, o profano, come Esaù, il quale per una pietanza vendè la sua primogenitura:
17 Scitis enim quoniam et postea cupiens hereditare benedictionem reprobatus est; non enim invenit paenitentiae locum, quamquam cum lacrimis inquisisset eam.
17 Imperocché sapete, come ancor poi bramando di essere erede della benedizione, fu rigettato; conciossiaché non trovò luogo a penitenza, quantunque con lagrime la ricercasse.
18 Non enim accessistis ad tractabilem et ardentem ignem et turbinem et caliginem et procellam18 Imperocché non vi siete appressati al monte palpabile, e al fuoco ardente, e al turbine, e alla caligine, e alla bufera,
19 et tubae sonum et vocem verborum, quam qui audierunt, recusaverunt, ne ultra eis fieret verbum;19 E al suon della tromba, e al rimbombo delle parole, per cui que', che l'udirono, domandarono, che non fosse fatta lor più parola.
20 non enim portabant mandatum: “ Et si bestia tetigerit montem, lapidabitur”;20 Imperocché non reggevano a quella intimazione: se anche una bestia toccherà il monte, sarà lapidata.
21 et ita terribile erat, quod videbatur, Moyses dixit: “ Exterritus sum et tremebundus ”.21 E tanto era terribile quel, che vedeasi, che Mosé disse: sono spaurito, e tremante.
22 Sed accessistis ad Sion montem et civitatem Dei viventis, Ierusalem caelestem, et multa milia angelorum, frequentiam22 Ma vi siete appressati al monte di Sion, e alla citta di Dio vivo, alla Gerusalemme celeste, e alla moltitudine di molte migliaja di Angeli,
23 et ecclesiam primogenitorum, qui conscripti sunt in caelis, et iudicem Deum omnium et spiritus iustorum, qui consummati sunt,23 E alla Chiesa de' primogeniti, i quali sono registrati nel cielo, e a Dio giudice di tutti, e agli spiriti de' giusti perfetti,
24 et testamenti novi mediatorem Iesum et sanguinem aspersionis, melius loquentem quam Abel.
24 E al mediatore della nuova alleanza Gesù, e all'aspersione di quel sangue, che parla meglio, che Abele.
25 Videte, ne recusetis loquentem; si enim illi non effugerunt recusantes eum, qui super terram loquebatur, multo magis nos, qui de caelis loquentem avertimus;25 Badate di non rifiutare colui, che parla. Imperocché se per aver rifiutato colui, che loro parlava sopra la trini, quelli non ebbero scampo: molto più noi, volgendo le spalle a lui, che ci parla dal cielo:
26 cuius vox movit terram tunc, modo autem pronuntiavit dicens: “ Adhuc semel ego movebo non solum terram sed et caelum ”.26 La voce del quale scosse allora la terra: e adesso fa promessa, dicendo i ancora una volta; e io sommoverò non solo la terra, ma anche il cielo.
27 Hoc autem “ adhuc semel ” declarat mobilium translationem tamquam factorum, ut maneant ea, quae sunt immobilia.
27 Or dacché egli dice: ancor una volta: dichiara la traslazione delle cose instabili come fattizie, affinchè quelle rimangano, che sono immobili.
28 Itaque, regnum immobile suscipientes, habeamus gratiam, per quam serviamus placentes Deo cum reverentia et metu;28 Per la qual cosa attenendoci al regno immobile, abbiamo la grazia, per la quale accetti a Dio lo serviamo con timore, e riverenza.
29 etenim Deus noster ignis consumens est.
29 Imperocché il nostro Dio è un fuoco divoratore.