Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 12


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NOVA VULGATABIBBIA MARTINI
1 Gloriari oportet; non expedit quidem, veniam autem ad visiones etrevelationes Domini.1 Se fa d'uopo gloriarsi (veramente ciò non è utile) verrò pure alle visioni, e rivelazioni del Signore.
2 Scio hominem in Christo ante annos quattuordecim — sivein corpore nescio, sive extra corpus nescio, Deus scit — raptum eiusmodi usquead tertium caelum.2 Conosco un uomo in Cristo, il quale quattordici anni fa (non so, se col corpo, non so, se fuori del corpo, Dio lo sa) fu rapito quest'uomo fino al terzo cielo.
3 Et scio huiusmodi hominem — sive in corpore sive extracorpus nescio, Deus scit —3 E so, che quest' uomo (se nel corpo, o fuori del corpo, io nol so, sullo Dio)
4 quoniam raptus est in paradisum et audivit arcanaverba, quae non licet homini loqui.4 Fu rapito in Paradiso: ed udì arcane parole, che non è lecito ad uomo di proferire.
5 Pro eiusmodi gloriabor; pro me autem nihilgloriabor nisi in infirmitatibus meis.5 Riguardo a quell'uomo potrei io gloriarmi: ma riguardo a me di nulla mi glorierò, se non delle mie infermità.
6 Nam, et si voluero gloriari, non eroinsipiens, veritatem enim dicam; parco autem, ne quis in me existimet supra id,quod videt me aut audit ex me,6 Imperocché se vorrò gloriarmi, non sarò mentecatto: atteso che dirò la verità: ma mi ritengo, affinchè nissuno faccia concetto di me di là da quello, che in me vede, o di là da quello, che ode da me.
7 et ex magnitudine revelationum. Propter quod,ne extollar, datus est mihi stimulus carni, angelus Satanae, ut me colaphizet,ne extollar.7 E affinché la grandezza delle rivelazioni non mi levi in altura, mi è stato dato lo stimolo della mia carne, un angelo di satana, che mi schiaffeggi.
8 Propter quod ter Dominum rogavi, ut discederet a me;8 Sopra di che tre volte pregai il Signore, che da me fosse tolto:
9 et dixitmihi: “ Sufficit tibi gratia mea, nam virtus in infirmitate perficitur ”.Libentissime igitur potius gloriabor in infirmitatibus meis, ut inhabitet in mevirtus Christi.9 E dissemi: basta a te la mia grazia: imperocché la potenza mia arriva al suo fine per mezzo della debolezza. Volentieri adunque mi glorierò nelle mie infermità, affinchè abiti in me la potenza di Cristo.
10 Propter quod placeo mihi in infirmitatibus, in contumeliis,in necessitatibus, in persecutionibus et in angustiis, pro Christo; cum eniminfirmor, tunc potens sum.
10 Per questo mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angustie per Cristo: imperocché quando sono debole, allora sono potente.
11 Factus sum insipiens. Vos me coegistis; ego enim debui a vobis commendari.Nihil enim minus fui ab his, qui sunt supra modum apostoli, tametsi nihil sum;11 Son diventato stolto, voi mi avete sforzato. Imperocché da voi doveva io essere commendato: dappoiché in nissuna cosa sono stato inferiore a quegli, che sono più eminentemente Apostoli: quantunque io non son nulla:
12 signa tamen apostoli facta sunt super vos in omni patientia, signis quoque etprodigiis et virtutibus.12 Ma i segni del mio apostolato sono stati compiuti tra di voi in ogni pazienza, ne' miracoli, e prodigj, e virtudi.
13 Quid est enim quod minus habuistis prae ceterisecclesiis, nisi quod ego ipse non gravavi vos? Donate mihi hanc iniuriam.
13 Imperocché che avete avuto voi di meno delle altre Chiese, eccetto che io non vi sono stato d'aggravio? Perdonatemi quest' ingiuria.
14 Ecce tertio hoc paratus sum venire ad vos et non ero gravis vobis; non enimquaero, quae vestra sunt, sed vos; nec enim debent filii parentibusthesaurizare, sed parentes filiis.14 Ecco, che questa terza volta sono disposto a venir da voi: e non vi sarò di aggravio. Imperocché non cerco le cose vostre, ma voi. Attesoché non debbono i figliuoli far roba pe' genitori, ma i genitori pe' figliuoli.
15 Ego autem libentissime impendam etsuperimpendar ipse pro animabus vestris. Si plus vos diligo, minus diligar?
15 Io però volentierissimo spenderò il mio, e spenderò di più me stesso per le anime vostre: quantunque amandovi più io sia amato di meno.
16 Esto quidem, ego vos non gravavi; sed cum essem astutus, dolo vos cepi.16 Ma sia così: io non vi ho dato in comodo: ma da furbo, qual sono, vi ho presi con inganno.
17 Numquid per aliquem eorum, quos misi ad vos, circumveni vos?17 Forse per mezzo di alcun di quegli, che mandai da voi, vi ho gabbati?
18 Rogavi Titum etmisi cum illo fratrem; numquid Titus vos circumvenit? Nonne eodem spirituambulavimus? Nonne iisdem vestigiis?
18 Pregai Tito, e mandai con lui un fratello. Vi ha forse gabbati Tito? Non abbiam noi camminato collo stesso spirito? Non sulle stesse pedate?
19 Olim putatis quod excusemus nos apud vos? Coram Deo in Christo loquimur;omnia autem, carissimi, propter vestram aedificationem.19 Credete voi già, che facciamo le nostre difese presso di voi? Dinanzi a Dio, in Cristo parliamo: e tutto, o carissimi, per vostra edificazione.
20 Timeo enim, ne forte,cum venero, non quales volo, inveniam vos, et ego inveniar a vobis, qualem nonvultis; ne forte contentiones, aemulationes, animositates, dissensiones,detractiones, susurrationes, inflationes, seditiones sint;20 Conciossiachè temo, quando sarò venuto, di trovarvi non quali io vorrei; e che voi troviate me quale non mi volete: che per disgrazia non siano tra voi dispute, invidie, contrasti, dissensioni, detrazioni, susurri, superbie, sedizioni:
21 ne iterum, cumvenero, humiliet me Deus meus apud vos, et lugeam multos ex his, qui antepeccaverunt et non egerunt paenitentiam super immunditia et fornicatione etimpudicitia, quam gesserunt.
21 Onde venuto di nuovo che io sia, mi umilj il mio Dio dinanzi a voi, ed io abbia da piangere molti di que', che già hanno peccato, e non hanno fatta penitenza della impurità, e fornicazione, e impudicizia, che hanno commesso.