Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Primo libro di Samuele 20


font
BIBBIA CEI 1974BIBBIA MARTINI
1 Davide lasciò di nascosto Naiot di Rama, si recò da Giònata e gli disse: "Che ho fatto, che delitto ho commesso, che colpa ho avuto nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?".1 Ma David si fuggi da Najoth, che è presso Ramatha; e andò a parlare a Gionata (e disse): Che ho fatt’io? Qual’è l’iniquità, e il peccato commesso da me verso il padre tuo, che vuole la mia vita?
2 Rispose: "Non sia mai. Non morirai. Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è possibile!".2 Rispose quegli: Mai no: tu non morrai: imperocché non farebbe giammai il padre mio cosa alcuna o grande, o piccola, senza prima darmene parte: celerà egli adunque a me il padre mio questa cosa solamente? questo non sarà mai.
3 Ma Davide giurò ancora: "Tuo padre sa benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice: Giònata non deve sapere questa cosa perché si angustierebbe. Ma, per la vita del Signore e per la tua vita, c'è un sol passo tra me e la morte".3 E fece nuovo giuramento a Davidde. Ma questi disse: Sa certamente il padre tuo, com’io ho trovata grazia negli occhi tuoi, e dirà: Gionata non dee saper questo, affinchè non ne abbia dispiacere. Per altro (viva il Signore, e viva l’anima tua) un solo gradino, per così dire, v'ha tra me, e la morte.
4 Giònata disse: "Che cosa desideri che io faccia per te?".4 E Gionata disse a David: Farò io per te tutto quello che mi dirai.
5 Rispose Davide: "Domani è la luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re. Ma tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino alla terza sera.5 E David disse a Gionata: Tu sai che domane son le calende, e io, secondo il costume, sono solito a sedere a tavola presso al re: lascia adunque che io mi nasconda alla campagna sino alla sera del terzo giorno.
6 Se tuo padre mi cercherà, dirai: Davide mi ha chiesto di lasciarlo andare in fretta a Betlemme sua città perché vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la famiglia.6 Se il padre tuo facendovi attenzione cercherà di me, tu gli risponderai: David mi ha chiesto in grazia di andare prontamente a Bethlehem sua patria: perocché vi è un sacrifizio solenne per tutti quelli di sua tribù.
7 Se dirà: Va bene, allora il tuo servo può stare in pace. Se invece andrà in collera, sii certo che è stato deciso il peggio da parte sua.7 S’egli dice: Bene sta: il tuo servo avrà pace: ma s'egli ne prende ira, sappi, che la malizia di lui è giunta al colmo.
8 Mostra la tua bontà verso il tuo servo, perché hai voluto legare a te il tuo servo con un patto del Signore: se ho qualche colpa, uccidimi tu; ma per qual motivo dovresti condurmi da tuo padre?".8 Abbi adunque pietà del tuo servo: dappoiché hai fatto contrarre a me tuo servo una sacra alleanza con te: che se è in me qualche colpa, tu dammi la morte, ma non introdurmi dal padre tuo.
9 Giònata rispose: "Lungi da te! Se certo io sapessi che da parte di mio padre è stata decisa una cattiva sorte per te, non te lo farei forse sapere?".9 E Gionata disse: Lungi sia questo da te: perocché non è possibile, che ove io conosca, che il mal animo del padre mio sia giunto all’ultimo segno contro di te, io non te lo faccia sapere.
10 Davide disse a Giònata: "Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?".10 E David rispose a Gionata: Chi mi recherà l'avviso, ove per disgrazia il padre tuo ti dia qualche cattiva risposta riguardo a me?
11 Giònata rispose a Davide: "Vieni, andiamo in campagna".
Uscirono tutti e due nei campi.
11 E Gionata disse a David: Vieni, andiamo fuori alla campagna. E quando furono ambedue alla campagna,
12 Allora Giònata disse a Davide: "Per il Signore, Dio d'Israele, domani o il terzo giorno a quest'ora indagherò le intenzioni di mio padre. Se saranno favorevoli a Davide e io non manderò subito a riferirlo al tuo orecchio,12 Disse Gionata a David: Signore Dio d'Israele, se io domani, o il giorno appresso scoprirò quello che pensi il padre mio, e vi sarà qualche cosa di buon per Davidde, e non gliene darò subito parte, e non farollo sapere a lui,
13 tanto faccia il Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre decidere il peggio a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu andrai tranquillo e il Signore sarà con te come è stato con mio padre.13 Il Signore faccia questo e peggio a Gionata. E se il padre mio conserverà tuttora il suo mal animo contro di te, io te lo confiderò, e ti darò licenza di andartene in pace, e il Signore sia con te, come fu col padre mio:
14 Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto,14 E se io vivrò, userai di tua gran bontà verso di me: che se io morrò,
15 non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; quando il Signore avrà sterminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide,15 Non lascerai di avere compassione in perpetuo della mia casa, allorché il Signore sterminerà l’un dopo l'altro dal mondo i nemici di David: (altrimenti) il Signore levi Gionata dalla sua casa, come punirà i nemici di David.
16 non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di Davide".16 Strinse adunque Gionata alleanza colla casa di David: ma il Signore fece vendetta de' nemici di David.
17 Giònata volle ancor giurare a Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso.17 Fece di più Gionata a David quest'altro giuramento, perchè gli voleva bene, e veramente lo amava come l'anima propria.
18 Giònata disse a Davide: "Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata perché si guarderà al tuo posto.18 E dissegli Gionata: Domane son le calende, e si cercherà di te:
19 Aspetterai il terzo giorno, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di quel fatto e resterai presso quella collinetta.19 Perocchè si cercherà il perchè tu non sii al tuo posto anche il dì seguente. Scenderai pertanto in fretta al luogo, dove tu dei star nascosto il dì lavorativo, e ti porrai presso alla pietra chiamata Ezel.
20 Io tirerò tre frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per mio conto.20 E io tirerò tre saette verso quella (pietra), scoccandole come per esercitarmi a tirar al segno.
21 Poi manderò il ragazzo gridando: Va' a cercare le frecce! Se dirò al ragazzo: Guarda, le frecce sono più in qua da dove ti trovi, prendile!, allora vieni, perché tutto va bene per te; per la vita del Signore, non ci sarà niente di grave.21 E manderò anche un servo, a cui dirò: Va, e riportami le saette.
22 Se invece dirò al giovane: Guarda, le frecce sono più avanti di dove ti trovi!, allora va' perché il Signore ti fa partire.22 Se io dirò al servo: Bada, che le saette sono di qua da te, prendile, tu (allora) vieni a trovarmi, perocché tu se’ sicuro, e non vi è mal nissuno, viva il Signore. Ma se io dirò al servo: Bada, che le saette sono di là da te: vattene in pace: il Signore ti manda via.
23 Riguardo alle parole che abbiamo detto io e tu, ecco è testimonio il Signore tra me e te per sempre".
23 Quanto poi a quella che abbiam discorso tra noi, il Signore ne sia (testimone) tra me, e te in eterno.
24 Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re sedette a tavola per mangiare.24 Davidde adunque stette nascosto alla campagna, e vennero le calende, e il re si assise a mensa.
25 Il re sedette come al solito sul sedile contro il muro; Giònata stette di fronte, Abner si sedette al fianco del re e il posto di Davide rimase vuoto.25 E quando il re si fu posto a sedere sulla sua sedia, la quale, secondo l’uso, era vicina al muro, Gionata si alzò, e Abner si assise accanto a Saul, e voto videsi il posto di Davidde.
26 Ma Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: "Gli sarà successo un inconveniente: non sarà mondo. Certo, non è mondo".26 E Saul non disse nulla quel giorno: perocchè si pensò che fosse accaduto fosse a Davidde di non esser mondo, nè purificato.
27 Ed ecco l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Saul disse allora a Giònata suo figlio: "Perché il figlio di Iesse non è venuto a tavola né ieri né oggi?".27 Ma venuto l’altro dì dopo le calende, videsi di nuovo il posto di Davidde rimaner voto. E Saul disse al suo figlio Gionata: Per qual motivo il figliuolo d’Isai non è venuto a mangiare nè jeri, né oggi?
28 Giònata rispose a Saul: "Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme.28 E Gionata rispose a Saul: Mi ha pregato istantemente di lasciarlo andare a Bethlehem:
29 Mi ha detto: Lasciami andare, perché abbiamo in città il sacrificio di famiglia e mio fratello me ne ha fatto un obbligo. Se dunque ho trovato grazia ai tuoi occhi, lasciami libero, perché possa vedere i miei fratelli. Per questo non è venuto alla tavola del re".29 E ha detto: Permettimi ch’io vada, mentre un sagrifizio solenne fassi nella città, uno de' miei fratelli mi ha invitato: or adunque se io ho trovato grazia negli occhi tuoi, andrò tosto, e rivedrò i miei fratelli. Per questo egli non è venuto alla mensa del re.
30 Saul si adirò molto con Giònata e gli gridò: "Figlio d'una donna perduta, non so io forse che tu prendi le parti del figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre?30 Ma Saul si adirò contro Gionata, e gli disse: Figliuolo di donna che va a caccia di uomini, non so io forse che tu vuoi bene al figliuolo d’Isai per tua confusione, e per confusione dell'indegna tua madre?
31 Perché fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché deve morire".31 Imperocché sino a tanto che il figliuolo d'Isai avrà vita sopra la terra, tu non sarai sicuro detto stato tuo, nè del tuo regno. Per la qual cosa fin da questo punto spedisci gente a condurlo a me: perocché egli dee morire.
32 Rispose Giònata a Saul suo padre: "Perché deve morire? Che ha fatto?".32 Ma Gionata rispose a Saul padre suo e disse: Perchè dovrà agli morire? che ha egli fatto?
33 Saul afferrò la lancia contro di lui per colpirlo e Giònata capì che l'uccisione di Davide era cosa ormai decisa da parte di suo padre.33 E Saulle diè di piglio alla lancia per ferirlo. E riconobbe Gionata, come il padre suo era risoluto di uccider Davidde.
34 Giònata si alzò dalla tavola acceso d'ira e non volle prendere cibo in quel secondo giorno della luna nuova. Era rattristato per riguardo a Davide perché suo padre ne violava i diritti.
34 Gionata adunque si levò infuriato da mensa, e non gustò cibo il secondo dì delle calende. Perocché era afflitto per ragion di Davidde, e pel disonore fattogli dal suo padre.
35 Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per dare le indicazioni a Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo.35 E alla punta del dì (seguente) andò Gionata alla campagna, secondo il concerto fatto con Davidde, ed era con lui un piccolo garzone.
36 Egli disse al ragazzo: "Corri a cercare le frecce che io tirerò". Il ragazzo corse ed egli tirò la freccia più avanti di lui.36 Al quale egli disse: Va, e riportami le saette che io tiro. E mentre quegli andava di corsa, tirò egli un'altra saetta di là da lui.
37 Il ragazzo corse fino al luogo dov'era la freccia che Giònata aveva tirata e Giònata gridò al ragazzo: "La freccia non è forse più avanti di te?".37 E il garzoncello essendo giunto al luogo della (prima) saetta tirata da Gionata, sclamò Gionata appresso a lui, e disse: Bada che la saetta è là più innanzi a te.
38 Giònata gridò ancora al ragazzo: "Corri svelto e non fermarti!". Il ragazzo di Giònata raccolse le frecce e le portò al suo padrone.38 E di nuovo Gionata diede un grido dietro al garzoncello, e disse: Fa presto: non ti trattenere. E il garzone di Gionata raccolse le saette, e portolle al suo padrone.
39 Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa.39 Ed ei non sapeva nulla affatto di che si trattasse: perchè soli Gionata, e David lo sapevano.
40 Allora diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: "Va' e riportale in città".40 Indi Gionata diede al servo le sue armi, e gli disse: Va e portale alla città.
41 Partito il ragazzo, Davide si mosse da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l'un l'altro e piansero l'uno insieme all'altro, finché per Davide si fece tardi.41 E partito il servo, si levò Davidde dal suo posto, che era verso mezzodì, e si prostrò boccone per terra, facendo riverenza per tre volte: e baciandosi l'un l'altro pensiero insieme, ma più Davidde.
42 Allora Giònata disse a Davide: "Va' in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre".42 Gionata adunque disse a Davidde: Va in pace: tutto quello che abbiam giurato nel nome del Signore noi due dicendo: il Signore sia (testimone) tra me e te, tra la mia stirpe, e la tua stirpe in eterno...
43 E David si mosse, e partì: e Gionata tornò in città.