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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Sapienza 14


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA TINTORI
1 Anche chi si dispone a navigare e a solcare onde selvagge
implora un legno più fragile della barca che lo porta.
1 Parimente un altro che pensa a navigare, in procinto di attra­versare i furibondi flutti, invoca un legno più fragile di quello che lo porta.
2 Questa, infatti, fu inventata dal desiderio di guadagni
e fu costruita da una saggezza artigiana;
2 Infatti questo l'ha in­ventato la bramosia del guada­gno, e l'ha costruito l'artefice col­ la sua perizia,
3 ma la tua provvidenza, o Padre, la guida
perché tu hai predisposto una strada anche nel mare,
un sentiero sicuro anche fra le onde,
3 ma è la tua Prov­videnza, o Padre, che lo governa, perchè sei tu che hai tracciato an­che nel mare la via e il sentiero sicuro in mezzo ai flutti.
4 mostrando che puoi salvare da tutto,
sì che uno possa imbarcarsi anche senza esperienza.
4 Mostrando che tu puoi salvare da ogni pericolo, anche dato che uno ignaro dell'arte si metta in mare.
5 Tu non vuoi che le opere della tua sapienza siano inutili;
per questo gli uomini affidano le loro vite
anche a un minuscolo legno
e, attraversando i flutti con una zattera, scampano.
5 Ma affinchè non restassero inuti­li le opere di tua sapienza, per questo anche a fragile legno gli uomini affidano le loro vite e, passando il mare su una barca, si salvano.
6 Anche in principio, mentre perivano giganti superbi,
la speranza del mondo, rifugiatasi in una barca,
lasciò al mondo la semenza di nuove generazioni,
grazie alla tua mano che la guidava.
6 Ed anche da princi­pio, quando perirono i superbi giganti, la speranza del mondo si rifugiò in una nave, che, guida­ta dalla tua mano, lasciò al mon­do il seme delle generazioni.
7 È benedetto il legno con cui si compie un'opera giusta,
7 Benedetto il legno pel quale è fatta la giustizia;
8 ma maledetto l'idolo opera di mani e chi lo ha fatto;
questi perché lo ha lavorato,
quello perché, corruttibile, è detto dio.
8 ma maledet­to il legno ridotto a idolo, esso e chi l'ha fatto: questi, perchè l'ha lavorato, quello, perchè, essendo corruttibile, ebbe il nome di Dio.
9 Perché sono ugualmente in odio a Dio
l'empio e la sua empietà;
9 Ugualmente sono odiosi a Dio e l'empio e la sua empietà
10 l'opera e l'artefice saranno ugualmente puniti.
10 e sarà punita l'opera con chi la fece.
11 Perciò ci sarà un castigo anche per gli idoli dei pagani,
perché fra le creature di Dio son divenuti un abominio,
e scandalo per le anime degli uomini,
laccio per i piedi degli stolti.

11 Per questo gli idoli delle nazioni non saran risparmiati, perchè, creature di Dio, servirono all'abbominazione, divennero tenta­zione per le anime degli uomini e laccio ai piedi degli stolti.
12 L'invenzione degli idoli fu l'inizio della prostituzione,
la loro scoperta portò la corruzione nella vita.
12 Infatti l'invenzione degli ido­li è principio di fornicazione, e l'averli introdotti fu corrompere la vita.
13 Essi non esistevano al principio né mai esisteranno.
13 Essi non furono da prin­cipio, nè dureranno per sempre;
14 Entrarono nel mondo per la vanità dell'uomo,
per questo è stata decretata per loro una rapida fine.
14 per un vaneggiamento degli uo­mini furono introdotti nel mon­do, e quindi sarà presto trovato il modo di finirli.
15 Un padre, consumato da un lutto prematuro,
ordinò un'immagine di quel suo figlio così presto rapito,
e onorò come un dio chi poco prima era solo un defunto
ordinò ai suoi dipendenti riti misterici e di iniziazione.
15 Un padre, pieno di acerbo do­lore, si fece il ritratto del figlio rapitogli sì presto, e quello che allora era morto come uomo, onorò qual dio e gli assegnò tra i suoi dipendenti culto e sacrifizi.
16 Poi l'empia usanza, rafforzatasi con il tempo,
fu osservata come una legge.
16 Poi coll'andar del tempo, raf­forzatosi l'empio costume, ta­le errore fu osservato qual leg­ge e per ordine dei sovrani fu­rono adorate le statue;
17 Le statue si adoravano anche per ordine dei sovrani:
i sudditi, non potendo onorarli di persona a distanza,
riprodotte con arte le sembianze lontane,
fecero un'immagine visibile del re venerato,
per adulare con zelo l'assente, quasi fosse presente.
17 e di quelli che gli uomini non potevano onorare in faccia, perchè lontani, fu fatta venire da lontano l'imagine. Esposero l'imagine del re che volevano onorare, per osse­quiarlo, nel loro zelo, assente co­me se fosse presente.
18 All'estensione del culto
anche presso quanti non lo conoscevano,
spinse l'ambizione dell'artista.
18 A tal cul­to furono spinti anche gli igno­ranti dalla finissima diligenza dell'artefice.
19 Questi infatti, desideroso di piacere al potente,
si sforzò con l'arte di renderne più bella l'immagine;
19 Egli infatti, per piacere al suo padrone, adoperò tutta la sua arte per farne più bella l'imagine.
20 il popolo, attratto dalla leggiadria dell'opera,
considerò oggetto di culto
colui che poco prima onorava come uomo.
20 Così la folla, attratta dalla bellezza del lavoro, giunse a considerare come un Dio colui che prima era onorato come uomo.
21 Ciò divenne un'insidia ai viventi,
perché gli uomini,
vittime della disgrazia o della tirannide,
imposero a pietre o a legni un nome incomunicabile.

21 E questo fu un inganno per la vita umana, in quanto gli uo­mini, assecondando l'affetto o i tiranni, diedero alla pietra e al legno il nome incomunicabile.
22 Poi non bastò loro sbagliare circa la conoscenza di Dio;
essi, pur vivendo in una grande guerra d'ignoranza,
danno a sì grandi mali il nome di pace.
22 Nè bastò avere sbagliato nella cognizione di Dio, ma, viven­do nella grande guerra dell'igno­ranza, a sì grandi mali dànno il nome di pace.
23 Celebrando iniziazioni infanticide o misteri segreti,
o banchetti orgiastici di strani riti
23 Ora immolano i propri figlioli, or fanno tenebrosi sacrifizi, or passan la notte in orgie infami.
24 non conservano più pure né vita né nozze
e uno uccide l'altro a tradimento
o l'affligge con l'adulterio.
24 Non conservano puri nè la vita nè le nozze; ma l'uno uccide l'altro per invidia o lo contrista con adulterii.
25 Tutto è una grande confusione:
sangue e omicidio, furto e inganno,
corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro;
25 E tutto è sottosopra: sangue, omi­cidi, furti, frodi, corruzioni, in­ fedeltà, tumulti, spergiuri, vessa­zione dei buoni,
26 confusione dei buoni, ingratitudine per i favori,
corruzione di anime, perversione sessuale,
disordini matrimoniali, adulterio e dissolutezza.
26 dimenticanza di Dio, contaminazione delle anime, inversione dei sessi, incostanza nei matrimoni, adulterii, impudicizie;
27 L'adorazione di idoli senza nome
è principio, causa e fine di ogni male.
27 perchè l'abomine­vole culto degli idoli è causa, prin­cipio e fine d'ogni male.
28 Gli idolatri infatti
o delirano nelle orge o sentenziano oracoli falsi
o vivono da iniqui o spergiurano con facilità.
28 Essi o folleggiano in gozzoviglie, o va­ticinano il falso, o vivon nell'in­giustizia e senza esitazione sper­giurano,
29 Ponendo fiducia in idoli inanimati
non si aspettano un castigo per avere giurato il falso.
29 perchè, fidando in ido­li inanimati, non temono alcun pregiudizio pei loro spergiuri.
30 Ma, per l'uno e per l'altro motivo,
li raggiungerà la giustizia,
perché concepirono un'idea falsa di Dio,
rivolgendosi agli idoli,
e perché spergiurarono con frode,
disprezzando la santità.
30 Ma avranno la ben meritata punizione, e per l'uno e per l'al­tro motivo, e perchè, dediti ai loro idoli, mal pensarono di Dio, e perchè ingiustamente spergiu­rarono, con fraudolento disprez­zo della giustizia.
31 Infatti non la potenza di coloro per i quali si giura,
ma il castigo dovuto ai peccatori
persegue sempre la trasgressione degli ingiusti.
31 Non la poten­za di quelli pei quali giurano, ma il castigo dovuto ai peccatori sem­pre incalza le prevaricazioni degli empi.