Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 11


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NOVA VULGATABIBBIA
1 Utinam sustineretis modi cum quid insipientiae meae; sed et supportateme!1 Oh se poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate.
2 Aemulor enim vos Dei aemulatione; despondi enim vos uni viro virginemcastam exhibere Christo.2 Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo.
3 Timeo autem, ne, sicut serpens Evam seduxit astutiasua, ita corrumpantur sensus vestri a simplicitate et castitate, quae est inChristum.3 Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.
4 Nam si is qui venit, alium Christum praedicat, quem nonpraedicavimus, aut alium Spiritum accipitis, quem non accepistis, aut aliudevangelium, quod non recepistis, recte pateremini.4 Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo.
5 Existimo enim nihil meminus fecisse magnis apostolis;5 Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi "superapostoli"!
6 nam etsi imperitus sermone, sed non scientia,in omni autem manifestantes in omnibus ad vos.
6 E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.
7 Aut numquid peccatum feci meipsum humilians, ut vos exaltemini, quoniam gratisevangelium Dei evangelizavi vobis?7 O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio?
8 Alias ecclesias exspoliavi accipiensstipendium ad ministerium vestrum8 Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi.
9 et, cum essem apud vos et egerem, nullionerosus fui; nam, quod mihi deerat, suppleverunt fratres, qui venerunt aMacedonia; et in omnibus sine onere me vobis servavi et servabo.9 E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire.
10 Est veritasChristi in me, quoniam haec gloria non infringetur in me in regionibus Achaiae.
10 Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia!
11 Quare? Quia non diligo vos? Deus scit!11 Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!
12 Quod autem facio et faciam, utamputem occasionem eorum, qui volunt occasionem, ut in quo gloriantur,inveniantur sicut et nos.12 Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano.
13 Nam eiusmodi pseudoapostoli, operarii subdoli,transfigurantes se in apostolos Christi.13 Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo.
14 Et non mirum, ipse enim Satanastransfigurat se in angelum lucis;14 Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce.
15 non est ergo magnum, si et ministri eiustransfigurentur velut ministri iustitiae, quorum finis erit secundum operaipsorum.
15 Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.
16 Iterum dico, ne quis me putet insipientem esse; alioquin velut insipientemaccipite me, ut et ego modicum quid glorier.16 Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco.
17 Quod loquor, non loquor secundumDominum, sed quasi in insipientia, in hac substantia gloriationis.17 Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare.
18 Quoniammulti gloriantur secundum carnem, et ego gloriabor.18 Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io.
19 Libenter enim suffertisinsipientes, cum sitis ipsi sapientes;19 Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti.
20 sustinetis enim, si quis vos inservitutem redigit, si quis devorat, si quis accipit, si quis extollitur, siquis in faciem vos caedit.
20 In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia.
21 Secundum ignobilitatem dico, quasi nos infirmi fuerimus; in quo quis audet,in insipientia dico, audeo et ego.21 Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli!
Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anch'io.
22 Hebraei sunt? Et ego. Israelitae sunt? Etego. Semen Abrahae sunt? Et ego.22 Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io!
23 Ministri Christi sunt? Minus sapiens dico,plus ego: in laboribus plurimis, in carceribus abundantius, in plagis supramodum, in mortibus frequenter;23 Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.
24 a Iudaeis quinquies quadragenas una minusaccepi,24 Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi;
25 ter virgis caesus sum, semel lapidatus sum, ter naufragium feci,nocte et die in profundo maris fui;25 tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde.
26 in itineribus saepe, periculis fluminum,periculis latronum, periculis ex genere, periculis ex gentibus, periculis incivitate, periculis in solitudine, periculis in mari, periculis in falsisfratribus;26 Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli;
27 in labore et aerumna, in vigiliis saepe, in fame et siti, inieiuniis frequenter, in frigore et nuditate;27 fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
28 praeter illa, quae extrinsecussunt, instantia mea cotidiana, sollicitudo omnium ecclesiarum.28 E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.
29 Quisinfirmatur, et non infirmor? Quis scandalizatur, et ego non uror?
29 Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
30 Si gloriari oportet, quae infirmitatis meae sunt, gloriabor.30 Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza.
31 Deus et PaterDomini Iesu scit, qui est benedictus in saecula, quod non mentior.31 Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco.
32 Damascipraepositus gentis Aretae regis custodiebat civitatem Damascenorum, ut mecomprehenderet;32 A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi,
33 et per fenestram in sporta dimissus sum per murum et effugimanus eius.
33 ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani.