Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Deuteronomio 9


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NOVA VULGATADIODATI
1 Audi, Israel: Tu transgredieris hodie Iordanem, ut possideas nationes maximas et fortiores te, civitates ingentes et ad caelum usque muratas,1 ASCOLTA, Israele: oggi tu passi il Giordano, per andare a possedere un paese di genti più grandi e più potenti di te; città grandi e forti, che arrivano fino al cielo,
2 populum magnum atque sublimem, filios Enacim, quos ipse nosti et audisti, quibus nullus potest ex adverso resistere.2 di una gente grande, e d’alta statura, de’ figliuoli degli Anachiti, de’ quali tu hai conoscenza, e de’ quali tu hai udito dire: Chi potrà stare a fronte a’ figliuoli di Anac?
3 Scies ergo hodie quod Dominus Deus tuus ipse transibit ante te ignis devorans, qui conteret eos atque subiciet ante faciem tuam, ut velociter expellas et deleas eos, sicut locutus est tibi.
3 Sappi adunque oggi che il Signore Iddio tuo, che passa davanti a te, è un fuoco consumante; esso li distruggerà, ed esso li abbatterà davanti a te; tu li scaccerai, e li distruggerai subitamente, come il Signore ti ha parlato.
4 Ne dicas in corde tuo, cum deleverit eos Dominus Deus tuus in conspectu tuo: “Propter iustitiam meam introduxit me Dominus, ut terram hanc possiderem”, cum propter impietates nationum istarum expellat eas Dominus ante te.4 Non dir nel cuor tuo, quando il Signore li avrà scacciati d’innanzi a te: Il Signore mi ha condotto in questo paese, per possederlo, per la mia giustizia; essendo che il Signore scaccia d’innanzi a te queste genti per la lor malvagità.
5 Neque enim propter iustitiam tuam et aequitatem cordis tui ingredieris, ut possideas terras earum, sed quia illae egerunt impie, introeunte te, Dominus Deus tuus expellet eos ante te, et ut compleat verbum suum Dominus, quod sub iuramento pollicitus est patribus tuis, Abraham, Isaac et Iacob.5 Tu non entri a possedere il lor paese per la tua giustizia, nè per la dirittura del cuor tuo; conciossiachè il Signore Iddio tuo scacci quelle genti d’innanzi a te, per la lor malvagità, e per attener la parola ch’egli ha giurata a’ tuoi padri, ad Abrahamo, a Isacco, e a Giacobbe.
6 Scito igitur quod non propter iustitiam tuam Dominus Deus tuus dederit tibi terram hanc optimam in possessionem, cum durissimae cervicis sis populus.
6 Sappi adunque che il Signore Iddio tuo non ti dà a posseder questo buon paese, per la tua giustizia; conciossiachè tu sii un popolo di collo duro
7 Memento et ne obliviscaris quomodo ad iracundiam provocaveris Dominum Deum tuum in solitudine; ex eo die, quo egressus es ex Aegypto, usque ad locum istum adversum Dominum contendistis.7 Ricordati, non dimenticarti come tu hai fatto gravemente adirare il Signore Iddio tuo nel deserto; dal giorno che tu uscisti del paese di Egitto, finchè siete arrivati in questo luogo, voi siete stati ribelli contro al Signore.
8 Nam et in Horeb provocastis eum, et iratus delere vos voluit,8 Eziandio in Horeb faceste gravemente adirare il Signore; talchè il Signore si crucciò contro a voi, per distruggervi; quando io salii in su la montagna,
9 quando ascendi in montem, ut acciperem tabulas lapideas, tabulas pacti, quod pepigit vobiscum Dominus, et perseveravi in monte quadraginta diebus ac noctibus panem non comedens et aquam non bibens.9 per ricever le Tavole di pietra, le Tavole del Patto che il Signore avea fatto con voi; e dimorai in su la montagna quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane, nè bere acqua;
10 Deditque mihi Dominus duas tabulas lapideas scriptas digito Dei et continentes omnia verba, quae vobis locutus est in monte de medio ignis, quando contio populi congregata est.10 e il Signore mi diede le due Tavole di pietra, scritte col dito di Dio, sopra le quali era scritto, conforme a tutte le parole che il Signore vi avea dette, parlando con voi nella montagna, di mezzo al fuoco, al giorno della raunanza.
11 Cumque transissent quadraginta dies et totidem noctes, dedit mihi Dominus duas tabulas lapideas, tabulas foederis,11 Avvenne adunque in capo di quaranta giorni, e di quaranta notti, che il Signore mi diede le due Tavole di pietra, le Tavole del Patto;
12 dixitque mihi: “Surge et descende hinc cito, quia peccavit populus tuus, quem eduxisti de Aegypto: deseruerunt velociter viam, quam praecepi eis, feceruntque sibi conflatile”.12 e il Signore mi disse: Levati, scendi prestamente di qui; perciocchè il tuo popolo che tu hai tratto fuor di Egitto, si è corrotto; tosto si sono eglino rivolti dalla via che io avea lor comandata: si sono fatti una statua di getto.
13 Rursumque ait Dominus ad me: “Cerno quod populus iste durae cervicis sit;13 Il Signore mi disse ancora: Io ho riguardato questo popolo; ed ecco, egli è un popolo di collo duro.
14 dimitte me, ut conteram eos et deleam nomen eorum sub caelo et faciam te in gentem, quae hac fortior et maior sit”.
14 Lasciami fare, e io li distruggerò, e cancellerò il lor nome di sotto al cielo: e ti farò divenire una nazione più potente, e più grande di lui.
15 Cumque reversus de monte ardente descenderem et duas tabulas foederis utraque tenerem manu15 E io mi mossi, e discesi giù dal monte, il quale ardeva in fuoco, avendo nelle mie due mani le due Tavole del Patto.
16 vidissemque vos peccasse Domino Deo vestro et fecisse vobis vitulum conflatilem ac deseruisse velociter viam eius, quam Dominus vobis praeceperat,16 E io riguardai; ed ecco, voi avevate peccato contro al Signore Iddio vostro; voi vi eravate fatti un vitello di getto; tosto vi eravate stornati dalla via che il Signore vi avea comandata.
17 arripui duas tabulas et proieci eas de manibus meis confregique eas in conspectu vestro;17 E io presi quelle due Tavole, e le gittai giù d’in su le mie due mani, e le spezzai in vostra presenza.
18 et procidi ante Dominum, sicut prius quadraginta diebus et noctibus panem non comedens et aquam non bibens propter omnia peccata vestra, quae gessistis contra Dominum et eum ad iracundiam provocastis;18 Poi mi gittai in terra davanti al Signore, come prima, per quaranta giorni e per quaranta notti, senza mangiar pane, nè bere acqua, per tutto il vostro peccato che avevate commesso, facendo ciò che dispiace al Signore, per irritarlo.
19 timui enim indignationem et iram illius, qua adversum vos concitatus delere vos voluit. Et exaudivit me Dominus etiam hac vice.19 Conciossiachè io avessi paura, per cagion dell’ira e del cruccio, del quale il Signore era gravemente adirato contro a voi, per distruggervi. E il Signore mi esaudì ancora quella volta.
20 Adversum Aaron quoque vehementer iratus voluit eum conterere; et pro illo similiter tunc deprecatus sum.20 Il Signore si crucciò ancora gravemente contro ad Aaronne, per distruggerlo; ma in quel tempo io pregai eziandio per Aaronne.
21 Peccatum autem vestrum, quod feceratis, id est vitulum, arripiens igne combussi et in frusta comminuens omninoque in pulverem redigens proieci in torrentem, qui de monte descendit.
21 Poi presi il vostro peccato che avevate fatto, cioè il vitello, e lo bruciai col fuoco, e lo tritai, macinandolo ben bene, finchè fu ridotto in polvere; e ne gittai la polvere nel rivo che scendea giù dal monte.
22 In Tabera quoque et in Massa et in Cibrottaava provocastis Dominum;22 Voi faceste eziandio gravemente adirare il Signore in Tabera, e in Massa, e in Chibrot-taava;
23 et quando misit Dominus vos de Cadesbarne dicens: “Ascendite et possidete terram, quam dedi vobis”, contempsistis imperium Domini Dei vestri et non credidistis ei neque vocem eius audire voluistis;23 parimente, quando il Signore vi mandò da Cades-barnea, dicendo: Salite, possedete il paese che io vi ho dato; voi foste ribelli al comandamento del Signore Iddio vostro, e non gli credeste, e non ubbidiste alla sua voce.
24 semper fuistis rebelles contra Dominum a die, qua nosse vos coepi.
24 Dal giorno che io vi ho conosciuti, voi siete stati ribelli contro al Signore.
25 Et iacui coram Domino quadraginta diebus ac noctibus, quibus eum suppliciter deprecabar, ne deleret vos, ut fuerat comminatus.25 Io mi gittai adunque in terra davanti al Signore, per que’ quaranta giorni, e quelle quaranta notti, che io stetti così prostrato; perciocchè il Signore avea detto di distruggervi.
26 Et orans dixi: Domine Deus, ne disperdas populum tuum et hereditatem tuam, quam redemisti in magnitudine tua, quos eduxisti de Aegypto in manu forti.26 E pregai il Signore, e dissi: Signore Iddio, non distruggere il tuo popolo e la tua eredità, che tu hai riscossa con la tua grandezza, la quale tu hai tratta fuor di Egitto con man forte.
27 Recordare servorum tuorum Abraham, Isaac et Iacob; ne aspicias duritiam populi huius et impietatem atque peccatum,27 Ricordati de’ tuoi servitori, d’Abrahamo, d’Isacco, e di Giacobbe; non aver riguardo alla durezza di questo popolo, nè alla sua malvagità, nè al suo peccato;
28 ne forte dicant habitatores terrae, de qua eduxisti nos: “Non poterat Dominus introducere eos in terram, quam pollicitus est eis, et oderat illos; idcirco eduxit, ut interficeret eos in solitudine”.28 che talora que’ del paese, onde tu ci hai tratti fuori, non dicano: Il Signore li ha tratti fuori per farli morire nel deserto, perchè non poteva condurli nel paese ch’egli avea lor promesso, e perchè li odiava.
29 Attamen ipsi sunt populus tuus et hereditas tua, quos eduxisti in fortitudine tua magna et in brachio tuo extento.
29 E pure essi sono tuo popolo e tua eredità, la qual tu hai tratta fuori con la tua gran forza, e col tuo braccio steso