Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 20


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA MARTINI
1 Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunziava la parola di Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si rivolsero a lui dicendo:1 E avvenne, che in un di quei giorni, mentre egli insegnava al popolo nel tempio, ed evangelizzava, si radunarono i principi de' sacerdoti, e gli Scribi con i seniori.
2 "Dicci con quale autorità fai queste cose o chi è che t'ha dato quest'autorità".2 E preser a dirgli: Spiegaci, con quale autorità fai tu queste cose: o chi sia, che ha dato a te tale autorità?
3 E Gesù disse loro: "Vi farò anch'io una domanda e voi rispondetemi:3 Ma Gesù rispose, e disse loro: Vi farò ancor io una interrogazione. Rispondete a me:
4 Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?".4 Il battesimo di Giovanni veniva egli dal cielo, o dagli uomini?
5 Allora essi discutevano fra loro: "Se diciamo "dal Cielo", risponderà: "Perché non gli avete creduto?".5 Ma essi ruminavano dentro di se, dicendo: Se diciamo, dal cielo, ei risponderà: Perché dunque non avete creduto a lui?
6 E se diciamo "dagli uomini", tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni è un profeta".6 Se poi diremo, dagli uomini, il popolo tutto ci lapiderà: perché è persuaso, che Giovanni era profeta.
7 Risposero quindi di non saperlo.7 E risposer, che non sapevano, di dove fosse.
8 E Gesù disse loro: "Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste cose".

8 E Gesù disse loro: Nemmen io dico a voi, con quale autorità fo queste cose.
9 Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: "Un uomo 'piantò una vigna', l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano per molto tempo.9 E principiò a dire al popolo questa parabola: Un uomo piantò una vigna, e la diede in affitto a vignaiuoli: ed egli stette per molto tempo in lontan paese.
10 A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori perché gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani vuote.10 E a suo tempo mandò un servo a' vignaiuoli, perché gli desser de' frutti della vigna. Ma questi lo batterono, e lo rimandarono con le mani vuote.
11 Mandò un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a mani vuote.11 E seguitò a mandare un altra servo. Ma quegli avendo battuto anche questo, e fattagli vergogna, lo rimandorono con le mani vote.
12 Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono.12 E si rifece da capo a mandare il terzo: ed essi ferirono, e cacciaron via anche questo.
13 Disse allora il padrone della vigna: Che devo fare? Manderò il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto.13 Disse allora il padrone della vigna: Che farò io? Manderò il mio figliuolo diletto: forse quando lo vedranno, gli porteranno rispetto.
14 Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra.14 Ma i vignaiuoli veduto che l'ebbero, la discorsero tra di loro, e disaero: Questo è l'erede, ammazziamolo, perché nostra sia l'eredità.
15 E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna?15 E cacciatolo fuora della vigna, lo ammazzarono. Che farà adunque di costro il padrone della vigna?
16 Verrà e manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna". Ma essi, udito ciò, esclamarono: "Non sia mai!".16 Verrà, e sterminerà questi vignaiuoli, e darà la vigna ad altri. La qual cosa quegli avendo udita, dissero: Non sia mai questo.
17 Allora egli si volse verso di loro e disse: "Che cos'è dunque ciò che è scritto:

'La pietra che i costruttori hanno scartata,
è diventata testata d'angolo'?

17 Egli però miratili fissamente disse: Che è adunque quel, che sta scritto: La pietra rigettata da coloro, che fabbricavano, è divenuta testata dell'angolo?
18 Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà addosso, lo stritolerà".18 Chiunque cadrà sopra tal pietra, si fracasserà: e sopra cui ella cadrà, lo stritolerà.
19 Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono allora di mettergli addosso le mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito che quella parabola l'aveva detta per loro.

19 E i principi de' sacerdoti, e gli Scribi cercavano di mettergli le mani indosso in quel punto medesimo: ma ebber paura del popolo; imperocché compresero, che questa parabola l'aveva detta per loro.
20 Postisi in osservazione, mandarono informatori, che si fingessero persone oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo all'autorità e al potere del governatore.20 E stando in aguato, mandarono degli emissarj, i quali si fingessero uomini religiosi, per avvilupparlo in discorsi, a fin di metterlo nelle mani del principato, e della podestà, del preside.
21 Costoro lo interrogarono: "Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni secondo verità la via di Dio.21 Costoro lo interrogarono e dissero: Maestro, noi sappiamo, che tu parli, e insegni dirittamente: e non hai rispetti umani; ma la via di Dio dimostri con verità:
22 È lecito che noi paghiamo il tributo a Cesare?".22 E egli lecito a noi di dare il tributo a Cesare, sì, o no?
23 Conoscendo la loro malizia, disse:23 Ma Gesù conoscendo la loro furberia, disse loro: Perché mi tentate voi?
24 "Mostratemi un denaro: di chi è l'immagine e l'iscrizione?". Risposero: "Di Cesare".24 Fatemi vedere un denaro. Di chi è l'immagine, e l'iscrizione, che questo porta?. Gli risposer: Di Cesare.
25 Ed egli disse: "Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio".25 Ed ci disse loro: Rendete dunque a Cesare quel, che è di Cesare; e a Dio quel, che è di Dio.
26 Così non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.

26 E non poterono intaccare le sue parole dinanzi al popolo: e ammirati della sua risposta si tacquero.
27 Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda:27 E si fecer innanzi alcuni de' Sadducei, i quali negano, che siavi risurrezione, e gli fecero un quesito,
28 "Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.28 Dicendo: Maestro, ha lasciato a noi scritto Mosé, che ove venga a morire ad alcuno un fratello ammogliato, che sia senza figliuoli, il fratello sposi la moglie di lui, e dia discendenza al fratello.
29 C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.29 Egli erano adunque sette fratelli: e il primo prese moglie, e mori senza figliuoli;
30 Allora la prese il secondo30 E il secondo sposò la donna, e mori anch' egli senza figliuoli.
31 e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli.31 E il terzo la sposò. E il simil fecero tutti gli altri, e non lasciaron figliuoli, e morirono.
32 Da ultimo anche la donna morì.32 Mori dopo di tutti anche la donna.
33 Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie".33 Nella risurrezione adunque chi di essi avralla in moglie? Conciossiaché ella è stata moglie di tutti sette.
34 Gesù rispose: "I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;34 E Gesù disse loro: Tra i figliuoli di questo secolo vi è moglie, e marito:
35 ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito;35 Ma coloro, che saran giudicati degni di quell'altro secolo, e di risorger da morte, né si ammogliano, né si maritano:
36 e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.36 Conciossiaché non potranno più morire: perché sono simili agli Angeli, e sono figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione.
37 Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: 'Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe'.37 Che poi siano per risuscitare i morti, dimostrollo anche Mosè presso al roveto, chiamando il Signore il Dio di Abramo, e il Dio di Isacco, e il Dio di Giacobbe.
38 Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui".38 Or ei non è il Dio de' morti, ma de' vivi: imperocché per lui tutti sono vivi.
39 Dissero allora alcuni scribi: "Maestro, hai parlato bene".39 E alcuni degli Scribi preser la parola, e gli dissero: Maestro, hai parlato bene.
40 E non osavano più fargli alcuna domanda.

40 E nissuno più ardiva di interrogarlo.
41 Egli poi disse loro: "Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide,41 Ma egli disse loro: Come mai dicono, che il Cristo sia figliuolo di David?
42 se Davide stesso nel libro dei Salmi dice:

'Ha detto il Signore al mio Signore:
siedi alla mia destra,'
42 E lo stesso Davidde dice nel libro de' Salmi: il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra,
43 'finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi?'

43 Sino a tanto che io metta i tuoi nemici quale sgabello a' tuoi piedi.
44 Davide dunque lo chiama Signore; perciò come può essere suo figlio?".

44 Davidde adunque lo chiama Signore: e come è egli suo figliuolo?
45 E mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai discepoli:45 E a sentita di tutto il popolo disse a' suoi discepoli:
46 "Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti e hanno piacere di esser salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti;46 Guardatevi dagli Scribi, i quali vogliono camminare in lunghe vesti, e amano di essere salutati nel foro, e di avere le prime sedie nelle sinagoghe, e i primi posti ne' conviti:
47 divorano le case delle vedove, e in apparenza fanno lunghe preghiere. Essi riceveranno una condanna più severa".47 I quali col pretesto di lunghe orazioni divoran le case delle vedove. Costoro incorreranno più rigorosa condanna.