Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 6


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NOVA VULGATABIBBIA MARTINI
1 Sed non post multum temporis misit rex senem quendam Athe niensem, quicompelleret Iudaeos, ut se transferrent a patriis legibus et Dei legibus neuterentur;1 Ma di li a poco mandò il re un certo senatore Antiocheno a costringere i Giudei ad abbandonare le leggi della patria, e di Dio:
2 contaminare etiam, quod in Hierosolymis erat, templum etcognominare Iovis Olympii, et in Garizim, prout erant hi, qui locuminhabitabant, Iovis Hospitalis.2 E a profanare eziandio il tempio di Gerusalemme, e dargli il nome di Giove Olimpio, e a quello di Garizim il nome di Giove straniero, quali erano gli abitanti di quel luogo.
3 Pessima autem et universis gravis erat malorumincursio.3 Orrenda, e terribile per tutti era l'inondazione di tanti mali.
4 Nam templum luxuria et comissationibus gentium erat plenum,scortantium cum meretricibus et in sacratis porticibus mulieribus adhaerentium,insuper et intro inferentium ea, quae non licebat;4 Perocché il tempio era pieno di lascivie, e di crapule de' Gentili, e di gente, che peccava colle meretrici, e le donne entravano sfacciatamente ne' luoghi sacrati, portandovi cose, che non eran permesse.
5 altare etiam plenum eratillicitis, quae legibus prohibebantur.5 E l'altare stesso era pieno di cose illecite, e vietate dalle leggi.
6 Neque autem sabbata custodiebantur,neque dies sollemnes patrii servabantur, nec simpliciter Iudaeum se essequisquam confitebatur.6 Non si osservavano più i sabati, né si celebravano i dì solenni secondo il costume, e nissuno ardiva di confessare ingenuamente di esser Giudeo.
7 Ducebantur autem cum amara necessitate per singulosmenses in die natalis regis ad sacrificium et, cum Liberi sacra celebrarentur,cogebantur hedera coronati pompam Libero celebrare.7 Ed eran condotti per dura necessità, ai sacrifizj nel dì natalizio del re, e quando si celebrava la festa di Bacco eran costretti d'andare attorno coronati di ellera in onore di lui.
8 Decretum autem exiit inproximas Graecorum civitates, suggerente Ptolemaeo, ut pari modo et ipsiadversus Iudaeos agerent, ut sacrificarent;8 E a suggestione di quelli di Tolemaide fu pubblicato nelle vicine città dei Gentili un editto, affinchè anche in quei luoghi fosser costretti nella stessa forma, i Giudei a sacrificare:
9 eos autem, qui nollent transire adinstituta Graecorum, interficerent; erat ergo videre instantem miseriam.9 E quelli, che non volessero accomodarsi agli usi de' Gentili fossero uccisi. Era pertanto uno spettacolo degno di compassione.
10 Duaeenim mulieres delatae sunt natos suos circumcidisse; quas infantibus ad uberasuspensis, cum publice per civitatem circumduxissent, per murospraecipitaverunt.10 Imperocché furono accusate due donne per aver circoncisi i loro figliuoli, e condottele in pubblica mostra per la città coi bambini attaccati alle mammelle, le precipitarono poi dalle mura.
11 Alii vero ad proximas coeuntes speluncas, ut latenterseptimam diem celebrarent, cum indicati essent Philippo, flammis succensi sunt,eo quod verebantur propter religionem sibimet auxilium ferre pro claritatesanctissimi diei.
11 Altri poi, che si erano adunati nelle vicine caverne per celebrar di nascosto il giorno del sabato, essendo stati denunziati a Filippo furon brugiati vivi, perché ebbero scrupolo di aiutarsi colle loro forze per riguardo alla religione, e alla santità di quel giorno.
12 Obsecro autem eos, qui hunc librum lecturi sunt, ne abhorrescant propteradversos casus, sed reputent illas poenas non ad interitum, sed ad correptionemesse generis nostri.12 Or io prego quelli, che leggeranno questo libro, che non prendano scandalo per tali sinistri avvenimenti, ma riflettano, che le cose che avvennero furon destinate all'ammenda, e non per lo sterminio di nostra nazione.
13 Etenim multo tempore non sinere eos, qui gerunt impie,sed statim ultiones adhibere, magni beneficii est indicium.13 Perocché indizio di gran benevolenza egli è il non permettere ai peccatori di seguire per lungo tempo i loro capricci, ma dar prontamente di mano al castigo.
14 Non enim, sicutet in aliis nationibus, Dominus patienter ferens exspectat, ut eas, cumpervenerint in plenitudinem peccatorum, puniat, ita et in nobis statuit esse,14 Perocché non fa egli come colle altre nazioni, le quali il Signore aspetta pazientemente a punirle venuto che sia il dì del Giudizio, colmata già la in misura de' lor peccati;
15 ne, peccatis nostris in finem devolutis, demum in nos vindicet;15 Non cosi ha egli disposto riguardo a noi, né a punirci aspetta che siano riuniti al loro termine i nostri peccati:
16 propter quodnumquam quidem a nobis misericordiam suam amovet, corripiens vero per aerumnaspopulum suum non derelinquit.16 Cosi egli non allontana giammai la sua misericordia da noi, e correggendoci colle avversità non abbandona il suo popolo.
17 Sed haec nobis ad commonitionem dicta sint;paucis autem veniendum est ad narrationem.
17 Ma bastino queste poche parole per avvertimento dei leggitori: venghiamo oramai alla narrazione.
18 Eleazarus quidam, unus de primoribus scribarum, vir iam aetate provectus etaspectu faciei decorus, aperto ore compellebatur carnem porcinam manducare.18 Eleazaro adunque uno de' primi dottori della legge, uomo di età avanzata, e di bell'aspetto, voleano quelli costringere a mangiar della carne di porco aprendogli a forza la bocca.
19 At ille magis cum illustri fama mortem quam cum exsecratione vitam complectens,voluntarie praeibat ad supplicium,19 Ma egli preferendo una gloriosissima morte ad una odiosa vita, volontariamente s'incamminava al supplizio.
20 exspuens autem, quemadmodum oportetaccedere eos, qui sustinent non admittere illa, quae non est fas gustare,propter nimium vivendi amorem.20 E mirando, a quel che gli convenisse di fare, serbando stabile la pazienza, determinò di non far cosa illecita per amor della vita.
21 Hi autem, qui iniquo sacrificio praepositierant, propter antiquam cum viro amicitiam tollentes eum secreto rogabant, utafferret carnes, quibus uti ei liceret quaeque ab ipso paratae essent, etfingeret se eas manducare, quas rex imperaverat de sacrificii carnibus,21 Or quelli, che eran presenti, per una ingiusta compassione, e per l'amore che a lui portavano da lungo tempo, prendendolo a parte lo pregavano a permettere, che si portassero delle carni, di quelle ch'ei potea mangiare, per fingere ch'egli avesse mangiato, secondo l'ordine del re, delle carni del sacrificio;
22 uthoc facto a morte liberaretur et propter veterem cum illis amicitiamconsequeretur humanitatem.22 Affinchè per tal mezzo si liberasse dalla morte: e questa umanità usavan con lui per l'antico affetto, che gli portavano.
23 At ille, consilio decoro inito ac digno aetate etsenectutis eminentia et acquisita nobilique canitie atque optima a puero vitaedisciplina, magis autem sancta et a Deo condita legislatione, consequentersententiam ostendit: cito, dicens, dimitterent ad inferos.23 Ma egli investitosi di alti sentimenti degni di sua età, e vecchiezza, e dell'antica natia nobiltà, e dell'ottima maniera di vita osservata fin da fanciullo, secondo i dettami della legge santa data da Dio, rispose subito, e disse, che avrebbe voluto esser prima gettato nell'inferno.
24 “ Non enimaetati nostrae dignum est fingere, ut multi adulescentium arbitrantes Eleazarumnonaginta annorum transisse ad morem alienigenarum24 Imperocché, disse egli, non è cosa conveniente alla nostra età il fingere; e di ciò n'avverrebbe, che molti giovani imaginandosi, che Eleazaro sui novant' anni abbia fatto passaggio alla maniera di vivere dell'altre genti,
25 et ipsi propter meamsimulationem et propter modicum et pusillum vitae tempus decipiantur propter me,et exsecrationem atque maculam meae senectuti conquiram.25 Eglino pure per la mia finzione, e per questo poco di vita corruttibile cadrebbeno in errore, ed io alla mia vecchiezza procaccerei infamia, ed esecrazione.
26 Nam etsi inpraesenti tempore evasero eam, quae ex hominibus est, poenam, manus tamenOmnipotentis nec vivus nec defunctus effugiam.26 Perocché quand'anche io potessi adesso sottrarmi ai supplizj degli uomini, non potrei però né vivo, né morto, fuggir di mano all'Onnipotente.
27 Quam ob rem viriliter nuncvita excedendo, senectute quidem dignus apparebo;27 Per la qual cosa morendo con fortezza darommi a conoscere degno della vecchiezza:
28 adulescentibus autemexemplum forte reliquero, ut prompto animo ac fortiter pro sacris ac sanctislegibus honesta morte perfungantur ”. Et cum haec dixisset, confestim adsupplicium venit;28 E un grand'esempio lascerò alla gioventù sopportando con animo volonteroso, e costante una onorevol morte per le gravissime, e santissime nostre leggi. Detto questo fu strascinato al supplizio.
29 ipsis autem, qui eum ducebant, illam, quam paulo antehabuerant erga eum benevolentiam, in iram convertentibus, propterea quodsermones dicti, sicut ipsi arbitrabantur, essent amentia.29 E quelli, che lo conducevano, e so gli eran mostrati più amorevoli si acceser di sdegno per le parole dette da lui, le quali credevan procedere da arroganza.
30 Cumque coepissetplagis mori, ingemiscens dixit: “ Domino, qui habet sanctam scientiam,manifestum est quia cum a morte possem liberari, duros secundum corpus sustineodolores flagellatus, secundum animam vero propter ipsius timorem libenter haecpatior ”.30 Ma nel tempo, che lo martoriavano colle percosse gettò egli un sospiro e disse: Signore, che hai la scienza santa, tu sai certamente come potendo io liberarmi dalla morte sostengo atroci dolori nel corpo, ma secondo lo spirito volentieri patisco tali cose pel tuo timore.
31 Et iste quidem hoc modo vita decessit, non solum iuvenibus, sedet plurimis ex gente mortem suam ad exemplum fortitudinis et memoriam virtutisrelinquens.
31 Or questi in tal modo finì di vivere, lasciando non solo ai giovani, ma anche a tutta la nazione la memoria della sua morte per esempio di virtù, e di fortezza.