Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Primo libro dei Re 8


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NOVA VULGATABIBBIA MARTINI
1 Tunc congregavit Salomon om nes maiores natu Israel — om nes principes tribuum, duces familiarum filiorum Israel ad regem Salomonem — in Ierusalem, ut deferrent arcam foederis Domini de civitate David, id est de Sion.1 Allora si adunarono tutti i seniori d'Israele co' principi delle tribù, e i capi delle famiglie de' figliuoli d Israele presso al re Salomone a Geru­salemme, per fare il trasporto dell'arca del testamento del Signore, dalla città di Davidde, cioè da Sion.
2 Convenitque ad regem Salomonem universus Israel in mense Ethanim in sollemnitate, ipse est mensis septimus.2 E tutto Israele si congregò davanti al re Salomone nel dì solenne del mese Ethanim, che è il settimo mese.
3 Veneruntque cuncti senes Israel, et tulerunt sacerdotes arcam3 E andarono tutti gli anziani d'Israele e i sacerdoti presero l'arca,
4 et portaverunt arcam Domini et tabernaculum conventus et omnia vasa sanctuarii, quae erant in tabernaculo; et ferebant ea sacerdotes et Levitae.4 E portarono l'arca del Signore, e il tabernacolo dell'alleanza, e tutti i vasi del Santuario, che erano nel ta­bernacolo: e li portavano i sacerdoti, e i Leviti.
5 Rex autem Salomon et universus coetus Israel, qui convenerat ad eum, cum illo ante arcam immolabant oves et boves absque aestimatione et numero.5 E il re Salomone, e tutta la mol­titudine d'Israele, che si era adunata presso di lui, andavano con lui innanzi all'arca, e immolavan pecore, e bo­vi in copia inestiiàabile, e senza nu­mero.
6 Et intulerunt sacerdotes arcam foederis Domini in locum suum in Dabir templi, in sanctum sanctorum, subter alas cherubim;6 E i sacerdoti portaron l'arca del testamento del Signore al luogo desti­natole, nell'oracolo del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ale dei Che­rubini.
7 siquidem cherubim expandebant alas super locum arcae et protegebant arcam et vectes eius desuper.7 Perocché i Cherubini stendevano le loro ale sopra il sito dell'arca, e adombravano superiormente l'arca, e le sue stanghe.
8 Cumque eminerent vectes et apparerent summitates eorum foris in sanctuario ante Dabir, non apparebant ultra extrinsecus; qui et fuerunt ibi usque in praesentem diem.8 E le stanghe, le quali spuntavano in fuora (talmente che le loro estremità si vedevano fuori del Santuario dinanzi all'oracolo) non comparivan più al di fuori, ed elle vi son rimase fino al dì d'oggi.
9 In arca autem non erat aliud nisi duae tabulae lapideae, quas posuerat in ea Moyses in Horeb, quando pepigit Dominus foedus cum filiis Israel, cum egrederentur de terra Aegypti.
9 E nell'arca non v' era altra cosa, se non le due tavole di pietra postevi da Mosè a Horeb, quando il Signore fece l'alleanza co' figliuoli d'Israele, dopo che furono usciti dalla terra d'Egitto.
10 Factum est autem cum exissent sacerdotes de sanctuario, nebula implevit domum Domini,10 Or egli avvenne, che quando i sacerdoti furono usciti dal Santuario, la casa del Signore fu ingombrata da una nebbia.
11 et non poterant sacerdotes stare et ministrare propter nebulam; impleverat enim gloria Domini domum Domini.11 E i sacerdoti non potevano resi­stere a fare gli uffici loro a cagion della nebbia: perocché la gloria del Signore avea ripiena la casa del Signore.
12 Tunc ait Salomon:
“ Dominus dixit ut habitaret in nebula.
12 Allora disse Salomone: Il Signore ha detto, che avrebbe abitato nella nebbia.
13 Aedificans aedificavi domum in habitaculum tuum,
firmissimum solium tuum in sempiternum ”.
13 Io con tutto l'affetto ho fabbri­cato una casa (o Dio) per tua abita­zione, per tuo trono saldissimo in sem­piterno.
14 Convertitque rex faciem suam et benedixit omni ecclesiae Israel; omnis enim ecclesia Israel stabat.14 E il re si rivolse per augurare ogni bene all'adunanza d'Israele: pe­rocché tutta l'adunanza d'Israele stava presente.
15 Et ait: “ Benedictus Dominus, Deus Israel, qui locutus est ore suo ad David patrem meum et in manibus suis perfecit dicens:15 Indi disse Salomone: Benedetto il Signore Dio d'Israele, il quale di sua propria bocca predisse a Davidde mio padre quello, che egli colla sua possan­za adempì. Or egli disse:
16 “A die qua eduxi populum meum Israel de Aegypto, non elegi civitatem de universis tribubus Israel, ut aedificaretur domus, et esset nomen meum ibi; sed elegi David, ut esset super populum meum Israel”.16 Dal giorno, in cui io trassi il mio popolo d'Israele dalla terra d'Egitto, non mi elessi io una città tra tutte le tribù d'Israele, affinchè vi si edificass una casa, la quale portasse il mio no­me: ma elessi Davidde, affinchè fosse capo del mio popolo d'Israele.
17 Voluitque David pater meus aedificare domum nomini Domini, Dei Israel,17 Or Davidde mio padre fabbricar voleva una casa al nome del Signore Dio d'Israele:
18 et ait Dominus ad David patrem meum: “Quod cogitasti in corde tuo aedificare domum nomini meo, bene fecisti hoc ipsum mente tractans;18 Ma il Signore disse a Davidde mio padre: Quando tu pensasti in cuor tuo di edificare una casa al mio nome, ben facesti tu, formando nella tua men­te tal disegno:
19 verumtamen tu non aedificabis domum sed filius tuus, qui egredietur de lumbis tuis, ipse aedificabit domum nomini meo”.19 Tu però non edificherai a me que­sta casa, ma sì il tuo figliuolo generato da te, egli edificherà una casa al nome mio.
20 Confirmavit Dominus sermonem suum, quem locutus est; stetique pro David patre meo et sedi super thronum Israel, sicut locutus est Dominus, et aedificavi domum nomini Domini, Dei Israel.20 Il Signore ha condotta ad effetto la parola, che avea pronunziata, e io son venuto in luogo di Davidde mio padre, e mi sono assiso sul trono d'I­sraele, come avea detto il Signore, e ho edificata una casa al nome del Signore Dio d'Israele.
21 Et constitui ibi locum arcae, in qua foedus est Domini, quod percussit cum patribus nostris, quando eduxit eos de terra Aegypti ”.
21 E in essa ho scelto il suo luogo all'arca, in cui sta il testamento del Signore, fermato da lui co' padri nostri, allorché uscirono dalla terra d'Egitto.
22 Stetit autem Salomon ante altare Domini in conspectu omnis ecclesiae Israel et expandit manus suas in caelum22 Indi Salomone si stette in piedi dinanzi all'altare del Signore al co­spetto di tutta l'adunanza d'Israele, e stese le mani sue verso del cielo.
23 et ait: “ Domine, Deus Israel, non est similis tui Deus in caelo desuper et super terra deorsum, qui custodis pactum et misericordiam servis tuis, qui ambulant coram te in toto corde suo;23 E disse: Signore Dio d'Israele, non v' ha Dio simile a te né su in cielo, nè quaggiù in terra: tu se', che il patta mantieni, e la tua misericordia a tuoi servi, i quali le tue vie han battute con tutto il cuor loro.
24 qui custodisti servo tuo David patri meo, quae locutus es ei; ore locutus es et manibus perfecisti, ut et haec dies probat.24 Tu hai mantenute le parole dette da te al padre mio Davidde tuo servo: di tua bocca tu le dicesti, e colle mani tue le hai adempiute, come questo gior­no il dimostra.
25 Nunc igitur, Domine, Deus Israel, conserva famulo tuo David patri meo, quae locutus es ei dicens: “Non auferetur de te vir coram me, qui sedeat super thronum Israel, ita tamen, si custodierint filii tui viam suam, ut ambulent coram me, sicut tu ambulasti in conspectu meo”.25 Adesso adunque, o Signore Dio d'Israele, mantieni al tuo servo David­de padre mio la parola datagli da te, quando dicesti: Non mancherà di tua stirpe giammai chi segga dinanzi a me sul trono d'Israele: purché però vegli­no i tuoi figliuoli sopra i loro anda­menti, in tal guisa, che camminino di­nanzi a me, come tu hai camminato nel mio cospetto.
26 Et nunc, Domine, Deus Israel, firmentur verba tua, quae locutus es servo tuo David patri meo.26 Or adunque, Signore Dio d'Israe­le, stiano salde le tue parole dette da te al tuo servo Davidde mio padre.
27 Ergone putandum est quod vere Deus habitet super terram? Si enim caelum et caeli caelorum te capere non possunt, quanto magis domus haec, quam aedificavi!27 E egli adunque credibile, che Dio abiti veracemente sopra la terra? Pe­rocché se il cielo, e gli altissimi cieli non posson capirti, quanto meno questa casa edificata da me?
28 Sed respice ad orationem servi tui et ad preces eius, Domine Deus meus; audi clamorem et orationem, quam servus tuus orat coram te hodie,28 Ma volgiti all'orazione del tuo servo, e alle sue suppliche, o Signore Dio mio: ascolta l'inno, e la preghiera, che fa oggi a te il tuo servo:
29 ut sint oculi tui aperti super domum hanc nocte ac die, super locum, de quo dixisti: “Erit nomen meum ibi”, ut exaudias orationem, qua orat te servus tuus in loco isto,29 Siano aperti di notte, e di giorno i tuoi occhi sopra di questa casa, sopra la casa, di cui dicesti: Ivi sarà il nome mio: talmente che la preghiera, che a te fa in questo luogo il tuo servo, sia esaudita da te,
30 ut exaudias deprecationem servi tui et populi tui Israel, quodcumque oraverint in loco isto, et exaudies in loco habitaculi tui in caelo et, cum exaudieris, propitius eris.
30 E tu ascolti le suppliche del tuo servo, e del tuo popolo d'Israele, di qualunque cosa ti preghino in questo luogo: or gli esaudirai tu dai luogo di tua abitazione nel cielo, ed esauditili, farai loro misericordia.
31 Si peccaverit homo in proximum suum et habuerit aliquod iuramentum, quo teneatur astrictus, et venerit propter iuramentum coram altari tuo in domum istam,31 Se un uomo avrà peccato contro il suo prossimo, il quale esiga da lui, che si leghi con giuramento, ed egli verrà per fare suo giuramento nella tua casa dinanzi al tuo altare.
32 tu exaudies in caelo et facies et iudicabis servos tuos condemnans impium et reddens viam suam super caput eius iustificansque iustum et retribuens ei secundum iustitiam suam.
32 Tu ascolterai dal cielo, e renderai, e farai giustizia a' tuoi servi, condan­nando l'empio, e facendo sul capo di lui cadere il suo fallo, e giustificando il giusto, e ricompensando la sua giustizia.
33 Si superatus fuerit populus tuus Israel ab inimicis suis, quia peccaturus est tibi, et agentes paenitentiam et confitentes nomini tuo venerint et oraverint et deprecati te fuerint in domo hac,33 Se il tuo popolo d'Israele sarà stato messo in fuga da' suoi nemici (perocché egli peccherà contro di te), e facendo penitenza, e dando gloria al nome tuo, verranno a porgere a te ora­zioni, e suppliche in questa casa;
34 exaudi in caelo et dimitte peccatum populi tui Israel et reduces eos in terram, quam dedisti patribus eorum.
34 Esaudiscili tu dal cielo, perdona il peccato al popol tuo d'Israele, e ri­conducilo a quella terra, che fu da te data ai padri loro.
35 Si clausum fuerit caelum et non pluerit propter peccata eorum, et oraverint in loco isto confessi nomini tuo et a peccatis suis conversi propter afflictionem suam,35 Se il cielo sarà chiuso, e pioggia non cadrà a motivo dei loro peccati, e orando in questo luogo faran peni­tenza in onor del tuo nome, e nella loro afflizione si convertiranno delle loro ini­quità;
36 exaudi eos in caelo et dimitte peccata servorum tuorum et populi tui Israel et ostende eis viam bonam, per quam ambulent, et da pluviam super terram tuam, quam dedisti populo tuo in possessionem.
36 Esaudiscili tu dal cielo, e perdona i peccati de' servi tuoi, e del popol tuo d'Israele: e mostra ad essi la buona strada, per cui debbano camminare, e dà pioggia alla terra, di cui desti il do­minio al tuo popolo.
37 Fames si oborta fuerit in terra aut pestilentia aut uredo aut aurugo aut locusta vel bruchus, et afflixerit eum inimicus eius portas obsidens, omnis plaga, universa infirmitas,37 Se la fame, o la pestilenza inva­derà il paese, o l'aere corrotto, o la rug­gine, o le locuste, o il fuoco salvatico, s'ei sarà devastato dall'inimico, che assedii le sue città, in qualunque flagello, in qualunque calamità,
38 cuncta oratio et deprecatio, quae acciderit omni homini de populo tuo Israel; si quis cognoverit plagam cordis sui et expanderit manus suas in domo hac,38 Ogni volta che qualsivoglia uomo del tuo popolo d'Israele ricorrerà a te con voti, e preghiere, ogni volta che alcuno riconoscendo la piaga del pro­prio cuore, alzerà a te le sue mani in questa casa,
39 tu audies in caelo in loco habitationis tuae et repropitiaberis et facies, ut des unicuique secundum omnes vias suas, sicut videris cor eius, quia tu nosti solus cor omnium filiorum hominum,39 Tu esaudirai dal cielo, da quel luogo di tua abitazione, e ti renderai propizio, e darai a ciascheduno secondo le sue operazioni, secondo quel, che vedrai nel suo cuore (perocché a te solo son manifesti i cuori di tutti i figliuoli degli uomini),
40 ut timeant te cunctis diebus, quibus vivunt super faciem terrae, quam dedisti patribus nostris.
40 Affinchè ti temano, finché vivono sopra la terra data da te ai padri loro.
41 Insuper et alienigena, qui non est de populo tuo Israel, cum venerit de terra longinqua propter nomen tuum41 Ma lo straniero ancora, che non appartiene al popol tuo d'Israele, quan­do da rimoto paese verrà per amor del tuo nome (conciossiachè si spanderà dappertutto la fama del nome tuo gran­de, e della possente tua mano, e dell'operante tuo braccio),
42 — audietur enim nomen tuum magnum et manus tua fortis et brachium tuum extentum ubique — cum venerit ergo et oraverit in hoc loco,42 Quando adunque egli verrà a far orazione in questo luogo,
43 tu exaudies in caelo in loco habitationis tuae et facies omnia, pro quibus invocaverit te alienigena, ut sciant universi populi terrarum nomen tuum et timeant te, sicut populus tuus Israel, et probent quia nomen tuum invocatum est super domum hanc, quam aedificavi.
43 Tu lo esaudirai dal cielo, dal fir­mamento, su cui tu risiedi, e farai tutto quello, che chiederà a te lo straniero: affinchè i popoli tutti del mondo im­parino a temere il tuo nome, come il popol tuo d'Israele, e riconoscano, co­me da te ha nome questa casa edificata da me.
44 Si egressus fuerit populus tuus ad bellum contra inimicos suos per viam, quocumque miseris eos, et oraverint te contra viam civitatis, quam elegisti, et contra domum, quam aedificavi nomini tuo,44 Se il tuo popolo anderà a far guerra a' suoi nemici, dovunque sarà mandato da te, e ti indirizzerà le sue preghiere rivolto alla città eletta da te, e alla casa edificata da me al tuo nome,
45 exaudies in caelo orationes eorum et preces eorum et facies iudicium eorum.
45 Tu esaudirai dal cielo le loro ora­zioni, e le loro suppliche, e renderai loro giustizia.
46 Quod si peccaverint tibi — non est enim homo qui non peccet — et iratus tradideris eos inimicis suis, et captivi ducti fuerint in terram inimicorum longe vel prope46 Che se eglino peccheranno contro di te (perocché uomo non v'ha, che non pecchi), onde tu mosso a sdegno gli abbi abbandonati in potere de' torpi nemici, ed ei siano menati schiavi in terra nemica lungi, o dappresso,
47 et egerint paenitentiam in corde suo in loco captivitatis et conversi deprecati te fuerint in captivitate sua dicentes: “Peccavimus, inique egimus, impie gessimus”;47 Se nel luogo di loro schiavitù fa­ran di cuore penitenza, e si converti­ranno, e nel loro servaggio ti suppli­cheranno, e diranno: Abbiam peccato, abbiamo operato iniquamente, empie cose abbiam fatte:
48 et reversi fuerint ad te in universo corde suo et tota anima sua in terra inimicorum suorum, ad quam captivi ducti sunt, et oraverint te contra viam terrae suae, quam dedisti patribus eorum, et civitatis, quam elegisti, et templi, quod aedificavi nomini tuo,48 E ritorneranno a te con tutto il cuor loro, e con tutta l'anima, nel pae­se nimico, dove sono stati condotti in ischiavitù, e a te faranno preghiera rivolti verso del loro paese dato da te a' padri loro, e verso la città eletta da te, e verso il tempio edificato da me al tuo nome,
49 exaudies in caelo in firmamento solii tui orationes eorum et preces eorum et facies iudicium eorum;49 Tu esaudirai in cielo, nel firma­mento, su di cui posa il tuo trono, le loro orazioni, e le loro suppliche, e prenderai le loro difese:
50 et propitiaberis populo tuo, qui peccavit tibi, et omnibus iniquitatibus eorum, quibus praevaricati sunt in te, et dabis misericordiam coram eis, qui eos captivos habuerint, ut misereantur eis50 E propizio ti renderai al popol tuo, che peccò contro di te, e a tutte le iniquità, colle quali avranno prevari­cato contro di te, e ispirerai miseri­cordia a coloro, che fi tengono in ischiavitù, affinchè li trattino benigna­mente.
51 — populus enim tuus est et hereditas tua, quos eduxisti de terra Aegypti de medio fornacis ferreae —51 Perocché eglino sono tuo popolo, e tua eredità, cui tu traesti dalla terra d'Egitto, dalla fornace di ferro.
52 ut sint oculi tui aperti ad deprecationem servi tui et populi tui Israel, et exaudias eos in universis, pro quibus invocaverint te.52 Siano aperti i tuoi occhi alle pre­ghiere dei tuo servo, e del popol tuo d'Israele, ed esaudiscigli in qualunque occasione ti invocheranno;
53 Tu enim separasti eos tibi in hereditatem de universis populis terrae, sicut locutus es per Moysen servum tuum, quando eduxisti patres nostros de Aegypto, Domine Deus ”.
53 Perocché tu li separasti da tutti i popoli della terra, per esser tua eredità, come dicesti per bocca di Mosè tuo servo, allorché i padri nostri menasti fuora dell'Egitto, Signore Dio.
54 Factum est autem cum complesset Salomon orans Dominum omnem orationem et deprecationem hanc, surrexit de conspectu altaris Domini; utrumque enim genu in terram fixerat et manus expanderat in caelum.54 Or dopo che Salomone ebbe finito di fare tutta questa orazione, e preghie­ra al Signore, si alzò egli dal cospetto dell'altare del Signore: perocché avea posate sopra la terra ambedue le ginoc­chia, e teneva stese le mani verso del cielo.
55 Stetit ergo et benedixit omni ecclesiae Israel voce magna dicens:55 Stando adunque in piedi benedis­se tutta l'adunanza d'Israele ad alta voce, dicendo:
56 “ Benedictus Dominus, qui dedit requiem populo suo Israel iuxta omnia, quae locutus est; non cecidit ne unus quidem sermo ex omnibus bonis, quae locutus est per Moysen servum suum.56 Benedetto il Signore, che ha data la pace al popol suo d'Israele, secondo tutte le promesse, che avea fatte: neppur una parola non è caduta per ter­ra rispetto a tutti quei beni, che egli promise per bocca di Mosè suo servo.
57 Sit Dominus Deus noster nobiscum, sicut fuit cum patribus nostris, non derelinquens nos neque proiciens,57 Sia il Signore Dio nostro con noi, come fu co' padri nostri, ed egli non ci abbandoni, e non ci rigetti.
58 sed inclinet corda nostra ad se, ut ambulemus in universis viis eius et custodiamus mandata eius et decreta et iudicia, quaecumque mandavit patribus nostris.58 Ma i cuori nostri inclini verso di lui, affinchè nelle sue vie camminiamo senza riserva, e osserviamo i suoi pre­cetti, e le sue cerimonie, e gl'insegna­menti dati ai padri nostri.
59 Et sint sermones mei isti, quibus deprecatus sum coram Domino, appropinquantes Domino Deo nostro die ac nocte, ut faciat iudicium servo suo et populo suo Israel per singulos dies,59 E le parole di questa orazione fat­ta da me dinanzi al Signore, siano pre­senti al Signore Dio nostro di giorno, e di notte, affinchè egli sia favorevole in ogni tempo al suo servo, e al popol suo d'Israele:
60 ut sciant omnes populi terrae quia Dominus ipse est Deus, et non est ultra absque eo.60 E riconoscano tutti i popoli della terra, come il Signore egli e Dio, e al­tro non havvene fuori di Lui.
61 Sit quoque cor vestrum perfectum cum Domino Deo nostro, ut ambuletis in decretis eius et custodiatis mandata eius sicut et hodie ”.
61 E parimente il cuor nostro sia retto inverso il Signore Dio nostro, tal­mente che adempiamo i suoi comanda­menti, e osserviamo i suoi precetti, co­me pur oggi facciamo.
62 Igitur rex et omnis Israel cum eo immolabant victimas coram Domino.62 Il re adunque, e con lui tutto Israele immolavano vittime dinanzi al Signore.
63 Mactavitque Salomon hostias pacificas, quas immolavit Domino, boum viginti duo milia et ovium centum viginti milia. Et dedicaverunt templum Domini rex et omnes filii Israel.63 E Salomone scannò, e immolò al Signore in ostie pacifiche ventidue mila bovi, e cento venti mila pecore: e il re, e i figliuoli d'Israele dedicarono il tempio del Signore.
64 In die illa sanctificavit rex medium atrii, quod erat ante domum Domini; fecit quippe holocaustum ibi et oblationem et adipem pacificorum, quoniam altare aereum, quod erat coram Domino, minus erat et capere non poterat holocaustum et oblationem et adipem pacificorum.64 In quel medesimo giorno il re con­sagrò la parte di mezzo dell'atrio, che era dinanzi alla casa del Signore: pe­rocché ivi offerse olocausti, e vittime, e il grasso delle ostie pacifice, perchè l'altare di bronzo, che era dinanzi al Signore, non era sufficiente a capire gli olocausti, e i sagrifizi, e il grasso dei ostie pacifiche.
65 Fecit ergo Salomon in tempore illo festivitatem celebrem, et omnis Israel cum eo, ecclesia magna ab introitu Emath usque ad rivum Aegypti, coram Domino Deo nostro septem diebus.65 Fece dunque allora Salomone una celebre solennità, e con lui tutto Israele raunato in gran folla dalle strette di Emath fino al torrente d'Egitto, dinanzi al Signore Dio nostro, per sette giorni, e per sette altri giorni, viene a dire, per quattordici giorni.
66 Et in die octava dimisit populos; qui benedicentes regi profecti sunt in tabernacula sua laetantes et alacri corde super omnibus bonis, quae fecerat Dominus David servo suo et Israel populo suo.
66 E l'ottavo giorno licenziò i popoli, i quali benedicendo il re, se ne tornarono alle loro tende col cuore lieto, e pien di gaudio per tutti i benefizi fatti dal Signore a Davidde suo servo, e ad Israele suo popolo.