Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Primo libro dei Re 8


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NOVA VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Tunc congregavit Salomon om nes maiores natu Israel — om nes principes tribuum, duces familiarum filiorum Israel ad regem Salomonem — in Ierusalem, ut deferrent arcam foederis Domini de civitate David, id est de Sion.1 Salomone allora convocò presso di sé in assemblea a Gerusalemme gli anziani d’Israele, tutti i capitribù, i prìncipi dei casati degli Israeliti, per fare salire l’arca dell’alleanza del Signore dalla Città di Davide, cioè da Sion.
2 Convenitque ad regem Salomonem universus Israel in mense Ethanim in sollemnitate, ipse est mensis septimus.2 Si radunarono presso il re Salomone tutti gli Israeliti nel mese di Etanìm, cioè il settimo mese, durante la festa.
3 Veneruntque cuncti senes Israel, et tulerunt sacerdotes arcam3 Quando furono giunti tutti gli anziani d’Israele, i sacerdoti sollevarono l’arca
4 et portaverunt arcam Domini et tabernaculum conventus et omnia vasa sanctuarii, quae erant in tabernaculo; et ferebant ea sacerdotes et Levitae.4 e fecero salire l’arca del Signore, con la tenda del convegno e con tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li facevano salire i sacerdoti e i leviti.
5 Rex autem Salomon et universus coetus Israel, qui convenerat ad eum, cum illo ante arcam immolabant oves et boves absque aestimatione et numero.5 Il re Salomone e tutta la comunità d’Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all’arca pecore e giovenchi, che non si potevano contare né si potevano calcolare per la quantità.
6 Et intulerunt sacerdotes arcam foederis Domini in locum suum in Dabir templi, in sanctum sanctorum, subter alas cherubim;6 I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nel sacrario del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ali dei cherubini.
7 siquidem cherubim expandebant alas super locum arcae et protegebant arcam et vectes eius desuper.7 Difatti i cherubini stendevano le ali sul luogo dell’arca; i cherubini, cioè, proteggevano l’arca e le sue stanghe dall’alto.
8 Cumque eminerent vectes et apparerent summitates eorum foris in sanctuario ante Dabir, non apparebant ultra extrinsecus; qui et fuerunt ibi usque in praesentem diem.8 Le stanghe sporgevano e le punte delle stanghe si vedevano dal Santo di fronte al sacrario, ma non si vedevano di fuori. Vi sono ancora oggi.
9 In arca autem non erat aliud nisi duae tabulae lapideae, quas posuerat in ea Moyses in Horeb, quando pepigit Dominus foedus cum filiis Israel, cum egrederentur de terra Aegypti.
9 Nell’arca non c’era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposto Mosè sull’Oreb, dove il Signore aveva concluso l’alleanza con gli Israeliti quando uscirono dalla terra d’Egitto.
10 Factum est autem cum exissent sacerdotes de sanctuario, nebula implevit domum Domini,10 Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nube riempì il tempio del Signore,
11 et non poterant sacerdotes stare et ministrare propter nebulam; impleverat enim gloria Domini domum Domini.11 e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore.
12 Tunc ait Salomon:
“ Dominus dixit ut habitaret in nebula.
12 Allora Salomone disse:
«Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura.
13 Aedificans aedificavi domum in habitaculum tuum,
firmissimum solium tuum in sempiternum ”.
13 Ho voluto costruirti una casa eccelsa,
un luogo per la tua dimora in eterno».
14 Convertitque rex faciem suam et benedixit omni ecclesiae Israel; omnis enim ecclesia Israel stabat.14 Il re si voltò e benedisse tutta l’assemblea d’Israele, mentre tutta l’assemblea d’Israele stava in piedi,
15 Et ait: “ Benedictus Dominus, Deus Israel, qui locutus est ore suo ad David patrem meum et in manibus suis perfecit dicens:15 e disse: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, che ha adempiuto con le sue mani quanto con la bocca ha detto a Davide, mio padre:
16 “A die qua eduxi populum meum Israel de Aegypto, non elegi civitatem de universis tribubus Israel, ut aedificaretur domus, et esset nomen meum ibi; sed elegi David, ut esset super populum meum Israel”.16 “Da quando ho fatto uscire Israele, mio popolo, dall’Egitto, io non ho scelto una città fra tutte le tribù d’Israele per costruire una casa, perché vi dimorasse il mio nome, ma ho scelto Davide perché governi il mio popolo Israele”.
17 Voluitque David pater meus aedificare domum nomini Domini, Dei Israel,17 Davide, mio padre, aveva deciso di costruire una casa al nome del Signore, Dio d’Israele,
18 et ait Dominus ad David patrem meum: “Quod cogitasti in corde tuo aedificare domum nomini meo, bene fecisti hoc ipsum mente tractans;18 ma il Signore disse a Davide, mio padre: “Poiché hai deciso di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene a deciderlo;
19 verumtamen tu non aedificabis domum sed filius tuus, qui egredietur de lumbis tuis, ipse aedificabit domum nomini meo”.19 solo che non costruirai tu la casa, ma tuo figlio, che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà una casa al mio nome”.
20 Confirmavit Dominus sermonem suum, quem locutus est; stetique pro David patre meo et sedi super thronum Israel, sicut locutus est Dominus, et aedificavi domum nomini Domini, Dei Israel.20 Il Signore ha attuato la parola che aveva pronunciato: sono succeduto infatti a Davide, mio padre, e siedo sul trono d’Israele, come aveva preannunciato il Signore, e ho costruito la casa al nome del Signore, Dio d’Israele.
21 Et constitui ibi locum arcae, in qua foedus est Domini, quod percussit cum patribus nostris, quando eduxit eos de terra Aegypti ”.
21 Vi ho fissato un posto per l’arca, dove c’è l’alleanza che il Signore aveva concluso con i nostri padri quando li fece uscire dalla terra d’Egitto».
22 Stetit autem Salomon ante altare Domini in conspectu omnis ecclesiae Israel et expandit manus suas in caelum22 Poi Salomone si pose davanti all’altare del Signore, di fronte a tutta l’assemblea d’Israele e, stese le mani verso il cielo,
23 et ait: “ Domine, Deus Israel, non est similis tui Deus in caelo desuper et super terra deorsum, qui custodis pactum et misericordiam servis tuis, qui ambulant coram te in toto corde suo;23 disse: «Signore, Dio d’Israele, non c’è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l’alleanza e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore.
24 qui custodisti servo tuo David patri meo, quae locutus es ei; ore locutus es et manibus perfecisti, ut et haec dies probat.24 Tu hai mantenuto nei riguardi del tuo servo Davide, mio padre, quanto gli avevi promesso; quanto avevi detto con la bocca l’hai adempiuto con la tua mano, come appare oggi.
25 Nunc igitur, Domine, Deus Israel, conserva famulo tuo David patri meo, quae locutus es ei dicens: “Non auferetur de te vir coram me, qui sedeat super thronum Israel, ita tamen, si custodierint filii tui viam suam, ut ambulent coram me, sicut tu ambulasti in conspectu meo”.25 Ora, Signore, Dio d’Israele, mantieni nei riguardi del tuo servo Davide, mio padre, quanto gli hai promesso dicendo: “Non ti mancherà mai un discendente che stia davanti a me e sieda sul trono d’Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta, camminando davanti a me come hai camminato tu davanti a me”.
26 Et nunc, Domine, Deus Israel, firmentur verba tua, quae locutus es servo tuo David patri meo.26 Ora, Signore, Dio d’Israele, si adempia la tua parola, che hai rivolto al tuo servo Davide, mio padre!
27 Ergone putandum est quod vere Deus habitet super terram? Si enim caelum et caeli caelorum te capere non possunt, quanto magis domus haec, quam aedificavi!27 Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito!
28 Sed respice ad orationem servi tui et ad preces eius, Domine Deus meus; audi clamorem et orationem, quam servus tuus orat coram te hodie,28 Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per ascoltare il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te!
29 ut sint oculi tui aperti super domum hanc nocte ac die, super locum, de quo dixisti: “Erit nomen meum ibi”, ut exaudias orationem, qua orat te servus tuus in loco isto,29 Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: “Lì porrò il mio nome!”. Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
30 ut exaudias deprecationem servi tui et populi tui Israel, quodcumque oraverint in loco isto, et exaudies in loco habitaculi tui in caelo et, cum exaudieris, propitius eris.
30 Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona!
31 Si peccaverit homo in proximum suum et habuerit aliquod iuramentum, quo teneatur astrictus, et venerit propter iuramentum coram altari tuo in domum istam,31 Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché gli è imposto un giuramento imprecatorio, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio,
32 tu exaudies in caelo et facies et iudicabis servos tuos condemnans impium et reddens viam suam super caput eius iustificansque iustum et retribuens ei secundum iustitiam suam.
32 tu ascoltalo nel cielo, intervieni e fa’ giustizia con i tuoi servi; condanna il malvagio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l’innocente, rendendogli quanto merita la sua giustizia.
33 Si superatus fuerit populus tuus Israel ab inimicis suis, quia peccaturus est tibi, et agentes paenitentiam et confitentes nomini tuo venerint et oraverint et deprecati te fuerint in domo hac,33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto di fronte al nemico perché ha peccato contro di te, ma si converte a te, loda il tuo nome, ti prega e ti supplica in questo tempio,
34 exaudi in caelo et dimitte peccatum populi tui Israel et reduces eos in terram, quam dedisti patribus eorum.
34 tu ascolta nel cielo, perdona il peccato del tuo popolo Israele e fallo tornare sul suolo che hai dato ai loro padri.
35 Si clausum fuerit caelum et non pluerit propter peccata eorum, et oraverint in loco isto confessi nomini tuo et a peccatis suis conversi propter afflictionem suam,35 Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, ma ti pregano in questo luogo, lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché tu li hai umiliati,
36 exaudi eos in caelo et dimitte peccata servorum tuorum et populi tui Israel et ostende eis viam bonam, per quam ambulent, et da pluviam super terram tuam, quam dedisti populo tuo in possessionem.
36 tu ascolta nel cielo, perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.
37 Fames si oborta fuerit in terra aut pestilentia aut uredo aut aurugo aut locusta vel bruchus, et afflixerit eum inimicus eius portas obsidens, omnis plaga, universa infirmitas,37 Quando sulla terra ci sarà fame o peste, carbonchio o ruggine, invasione di locuste o di bruchi, quando il suo nemico lo assedierà nel territorio delle sue città o quando vi sarà piaga o infermità d’ogni genere,
38 cuncta oratio et deprecatio, quae acciderit omni homini de populo tuo Israel; si quis cognoverit plagam cordis sui et expanderit manus suas in domo hac,38 ogni preghiera e ogni supplica di un solo individuo o di tutto il tuo popolo Israele, di chiunque abbia patito una piaga nel cuore e stenda le mani verso questo tempio,
39 tu audies in caelo in loco habitationis tuae et repropitiaberis et facies, ut des unicuique secundum omnes vias suas, sicut videris cor eius, quia tu nosti solus cor omnium filiorum hominum,39 tu ascoltala nel cielo, luogo della tua dimora, perdona, agisci e da’ a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il suo cuore, poiché solo tu conosci il cuore di tutti gli uomini,
40 ut timeant te cunctis diebus, quibus vivunt super faciem terrae, quam dedisti patribus nostris.
40 perché ti temano tutti i giorni della loro vita sul suolo che hai dato ai nostri padri.
41 Insuper et alienigena, qui non est de populo tuo Israel, cum venerit de terra longinqua propter nomen tuum41 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo Israele, se viene da una terra lontana a causa del tuo nome,
42 — audietur enim nomen tuum magnum et manus tua fortis et brachium tuum extentum ubique — cum venerit ergo et oraverit in hoc loco,42 perché si sentirà parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, se egli viene a pregare in questo tempio,
43 tu exaudies in caelo in loco habitationis tuae et facies omnia, pro quibus invocaverit te alienigena, ut sciant universi populi terrarum nomen tuum et timeant te, sicut populus tuus Israel, et probent quia nomen tuum invocatum est super domum hanc, quam aedificavi.
43 tu ascolta nel cielo, luogo della tua dimora, e fa’ tutto quello per cui ti avrà invocato lo straniero, perché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è stato invocato su questo tempio che io ho costruito.
44 Si egressus fuerit populus tuus ad bellum contra inimicos suos per viam, quocumque miseris eos, et oraverint te contra viam civitatis, quam elegisti, et contra domum, quam aedificavi nomini tuo,44 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro i suoi nemici, seguendo la via sulla quale l’avrai mandato, e pregheranno il Signore rivolti verso la città che tu hai scelto e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome,
45 exaudies in caelo orationes eorum et preces eorum et facies iudicium eorum.
45 ascolta nel cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.
46 Quod si peccaverint tibi — non est enim homo qui non peccet — et iratus tradideris eos inimicis suis, et captivi ducti fuerint in terram inimicorum longe vel prope46 Quando peccheranno contro di te, poiché non c’è nessuno che non pecchi, e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno in una terra ostile, lontana o vicina,
47 et egerint paenitentiam in corde suo in loco captivitatis et conversi deprecati te fuerint in captivitate sua dicentes: “Peccavimus, inique egimus, impie gessimus”;47 se nella terra in cui saranno deportati, rientrando in se stessi, torneranno a te supplicandoti nella terra della loro prigionia, dicendo: “Abbiamo peccato, siamo colpevoli, siamo stati malvagi”,
48 et reversi fuerint ad te in universo corde suo et tota anima sua in terra inimicorum suorum, ad quam captivi ducti sunt, et oraverint te contra viam terrae suae, quam dedisti patribus eorum, et civitatis, quam elegisti, et templi, quod aedificavi nomini tuo,48 se torneranno a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nella terra dei nemici che li avranno deportati, e ti supplicheranno rivolti verso la loro terra che tu hai dato ai loro padri, verso la città che tu hai scelto e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome,
49 exaudies in caelo in firmamento solii tui orationes eorum et preces eorum et facies iudicium eorum;49 tu ascolta nel cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.
50 et propitiaberis populo tuo, qui peccavit tibi, et omnibus iniquitatibus eorum, quibus praevaricati sunt in te, et dabis misericordiam coram eis, qui eos captivos habuerint, ut misereantur eis50 Perdona al tuo popolo, che ha peccato contro di te, tutte le loro ribellioni con cui si sono ribellati contro di te, e rendili oggetto di compassione davanti ai loro deportatori, affinché abbiano di loro misericordia,
51 — populus enim tuus est et hereditas tua, quos eduxisti de terra Aegypti de medio fornacis ferreae —51 perché si tratta del tuo popolo e della tua eredità, di coloro che hai fatto uscire dall’Egitto, da una fornace per fondere il ferro.
52 ut sint oculi tui aperti ad deprecationem servi tui et populi tui Israel, et exaudias eos in universis, pro quibus invocaverint te.52 Siano aperti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo popolo Israele e ascoltali in tutto quello che ti chiedono,
53 Tu enim separasti eos tibi in hereditatem de universis populis terrae, sicut locutus es per Moysen servum tuum, quando eduxisti patres nostros de Aegypto, Domine Deus ”.
53 perché te li sei separati da tutti i popoli della terra come tua proprietà, secondo quanto avevi dichiarato per mezzo di Mosè tuo servo, mentre facevi uscire i nostri padri dall’Egitto, o Signore Dio».
54 Factum est autem cum complesset Salomon orans Dominum omnem orationem et deprecationem hanc, surrexit de conspectu altaris Domini; utrumque enim genu in terram fixerat et manus expanderat in caelum.54 Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all’altare del Signore, dove era inginocchiato con le palme tese verso il cielo,
55 Stetit ergo et benedixit omni ecclesiae Israel voce magna dicens:55 si mise in piedi e benedisse tutta l’assemblea d’Israele, a voce alta:
56 “ Benedictus Dominus, qui dedit requiem populo suo Israel iuxta omnia, quae locutus est; non cecidit ne unus quidem sermo ex omnibus bonis, quae locutus est per Moysen servum suum.56 «Benedetto il Signore, che ha concesso tranquillità a Israele suo popolo, secondo la sua parola. Non è venuta meno neppure una delle parole buone che aveva pronunciato per mezzo di Mosè, suo servo.
57 Sit Dominus Deus noster nobiscum, sicut fuit cum patribus nostris, non derelinquens nos neque proiciens,57 Il Signore, nostro Dio, sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci abbandoni e non ci respinga,
58 sed inclinet corda nostra ad se, ut ambulemus in universis viis eius et custodiamus mandata eius et decreta et iudicia, quaecumque mandavit patribus nostris.58 ma volga piuttosto i nostri cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e osserviamo i comandi, le leggi e le norme che ha ordinato ai nostri padri.
59 Et sint sermones mei isti, quibus deprecatus sum coram Domino, appropinquantes Domino Deo nostro die ac nocte, ut faciat iudicium servo suo et populo suo Israel per singulos dies,59 Queste mie parole, usate da me per supplicare il Signore, siano presenti davanti al Signore, nostro Dio, giorno e notte, perché renda giustizia al suo servo e a Israele, suo popolo, secondo le necessità di ogni giorno,
60 ut sciant omnes populi terrae quia Dominus ipse est Deus, et non est ultra absque eo.60 affinché sappiano tutti i popoli della terra che il Signore è Dio e che non ce n’è altri.
61 Sit quoque cor vestrum perfectum cum Domino Deo nostro, ut ambuletis in decretis eius et custodiatis mandata eius sicut et hodie ”.
61 Il vostro cuore sarà tutto dedito al Signore, nostro Dio, perché cammini secondo le sue leggi e osservi i suoi comandi, come avviene oggi».
62 Igitur rex et omnis Israel cum eo immolabant victimas coram Domino.62 Il re e tutto Israele con lui offrirono un sacrificio davanti al Signore.
63 Mactavitque Salomon hostias pacificas, quas immolavit Domino, boum viginti duo milia et ovium centum viginti milia. Et dedicaverunt templum Domini rex et omnes filii Israel.63 Salomone immolò al Signore, in sacrificio di comunione, ventiduemila giovenchi e centoventimila pecore; così il re e tutti gli Israeliti dedicarono il tempio del Signore.
64 In die illa sanctificavit rex medium atrii, quod erat ante domum Domini; fecit quippe holocaustum ibi et oblationem et adipem pacificorum, quoniam altare aereum, quod erat coram Domino, minus erat et capere non poterat holocaustum et oblationem et adipem pacificorum.64 In quel giorno il re consacrò il centro del cortile che era di fronte al tempio del Signore; infatti lì offrì l’olocausto, l’offerta e il grasso dei sacrifici di comunione, perché l’altare di bronzo, che era davanti al Signore, era troppo piccolo per contenere l’olocausto, l’offerta e il grasso dei sacrifici di comunione.
65 Fecit ergo Salomon in tempore illo festivitatem celebrem, et omnis Israel cum eo, ecclesia magna ab introitu Emath usque ad rivum Aegypti, coram Domino Deo nostro septem diebus.65 In quel tempo Salomone celebrò la festa davanti al Signore, nostro Dio, per sette giorni: tutto Israele, dall’ingresso di Camat al torrente d’Egitto, un’assemblea molto grande, era con lui.
66 Et in die octava dimisit populos; qui benedicentes regi profecti sunt in tabernacula sua laetantes et alacri corde super omnibus bonis, quae fecerat Dominus David servo suo et Israel populo suo.
66 Nell’ottavo giorno congedò il popolo. I convenuti, benedetto il re, andarono alle loro tende, contenti e con la gioia nel cuore per tutto il bene concesso dal Signore a Davide, suo servo, e a Israele, suo popolo.