Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Ezechiele 40


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1Al principio dell'anno venticinquesimo della nostra deportazione, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là.2In visione divina mi condusse nella terra d'Israele e mi pose sopra un monte altissimo sul quale sembrava costruita una città, dal lato di mezzogiorno.3Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare.4Quell'uomo mi disse: "Figlio dell'uomo: osserva e ascolta attentamente e fa' attenzione a quanto io sto per mostrarti, perché tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu manifesti alla casa d'Israele quello che avrai visto".

5Ed ecco il tempio era tutto recinto da un muro. La canna per misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, d'un cubito e un palmo ciascuno. Egli misurò lo spessore del muro: era una canna, e l'altezza una canna.

6Poi andò alla porta che guarda a oriente, salì i gradini e misurò la soglia della porta; era una canna di larghezza.7Ogni stanza misurava una canna di lunghezza e una di larghezza, da una stanza all'altra vi erano cinque cubiti: anche la soglia del portico dal lato dell'atrio della porta stessa, verso l'interno, era di una canna.8Misurò l'atrio della porta: era di otto cubiti;9i pilastri di due cubiti. L'atrio della porta era verso l'interno.
10Le stanze della porta a oriente erano tre da una parte e tre dall'altra, tutt'e tre della stessa grandezza, come di una stessa misura erano i pilastri da una parte e dall'altra.11Misurò la larghezza dell'apertura del portico: era di dieci cubiti; l'ampiezza della porta era di tredici cubiti.12Davanti alle stanze vi era un parapetto di un cubito, da un lato e dall'altro; ogni stanza misurava sei cubiti per lato.13Misurò poi il portico dal tetto di una stanza al suo opposto; la larghezza era di venticinque cubiti; da un'apertura all'altra;14i pilastri li calcolò alti sessanta cubiti, dai pilastri cominciava il cortile che circondava la porta.15Dalla facciata della porta d'ingresso alla facciata dell'atrio della porta interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti.16Le stanze e i pilastri avevano finestre con grate verso l'interno, intorno alla porta, come anche vi erano finestre intorno che davano sull'interno dell'atrio. Sui pilastri erano disegnate palme.

17Poi mi condusse nel cortile esterno e vidi delle stanze e un lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le stanze lungo il lastricato.18Il lastricato si estendeva ai lati delle porte per una estensione uguale alla larghezza delle porte stesse: era il lastricato inferiore.19Misurò lo spazio dalla facciata della porta inferiore da oriente a settentrione alla facciata della porta interna, erano cento cubiti.

20Poi misurò la lunghezza e la larghezza della porta che guarda a settentrione e conduce al cortile esterno.21Le sue stanze, tre da una parte e tre dall'altra, i pilastri, l'atrio avevano le stesse dimensioni della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.22Le finestre, l'atrio e le palme avevano le stesse dimensioni di quelle della porta che guarda a oriente. Vi si accedeva per sette scalini: l'atrio era davanti.23Di fronte al portico di settentrione vi era la porta, come di fronte a quello di oriente; misurò la distanza fra portico e portico: vi erano cento cubiti.

24Mi condusse poi verso mezzogiorno: ecco un portico rivolto a mezzogiorno. Ne misurò i pilastri e l'atrio; avevano le stesse dimensioni.25Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre uguali alle altre finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.26Vi si accedeva per sette gradini: il vestibolo stava verso l'interno. Sui pilastri, da una parte e dall'altra, vi erano ornamenti di palme.27Il cortile interno aveva un portico verso mezzogiorno; egli misurò la distanza fra porta e porta in direzione del mezzogiorno; erano cento cubiti.

28Allora mi introdusse nell'atrio interno, per il portico meridionale, e misurò questo portico; aveva le stesse dimensioni.29Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le medesime misure. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
30Intorno vi erano vestiboli di venticinque cubiti di lunghezza per cinque di larghezza.
31Il suo vestibolo era rivolto verso l'atrio esterno; sui pilastri c'erano ornamenti di palme; i gradini per i quali si accedeva erano otto.

32Poi mi condusse al portico dell'atrio interno che guarda a oriente e lo misurò: aveva le solite dimensioni.33Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le stesse dimensioni. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.34Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno: sui pilastri, da una parte e dall'altra vi erano ornamenti di palme: i gradini per i quali si accedeva erano otto.

35Poi mi condusse al portico settentrionale e lo misurò: aveva le solite dimensioni,36come le stanze, i pilastri e l'atrio. Intorno vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.37Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno; sui pilastri, da una parte e dall'altra, c'erano ornamenti di palme: i gradini per cui vi si accedeva erano otto.

38C'era anche una stanza con la porta vicino ai pilastri dei portici; là venivano lavati gli olocausti.39Nell'atrio del portico vi erano due tavole da una parte e due dall'altra, sulle quali venivano sgozzati gli olocausti e i sacrifici espiatori e di riparazione.40Altre due tavole erano sul lato esterno, a settentrione di chi entra nel portico, e due tavole all'altro lato presso l'atrio del portico.41Così a ciascun lato del portico c'erano quattro tavole da una parte e quattro tavole dall'altra: otto tavole in tutto. Su di esse si sgozzavano le vittime.42C'erano poi altre quattro tavole di pietre squadrate, per gli olocausti, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su di esse venivano deposti gli strumenti con i quali si immolavano gli olocausti e gli altri sacrifici.43Uncini d'un palmo erano attaccati all'interno tutt'intorno; sulle tavole si mettevano le carni delle offerte.
44Fuori del portico interno, nell'atrio interno, vi erano due stanze: quella accanto al portico settentrionale guardava a mezzogiorno, l'altra accanto al portico meridionale guardava a settentrione.45Egli mi disse: "La stanza che guarda a mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno cura del tempio,46mentre la stanza che guarda a settentrione è per i sacerdoti che hanno cura dell'altare: sono essi i figli di Zadòk che, tra i figli di Levi, si avvicinano al Signore per il suo servizio".

47Misurò quindi l'atrio: era un quadrato di cento cubiti di larghezza per cento di lunghezza. L'altare era di fronte al tempio.

48Mi condusse poi nell'atrio del tempio e ne misurò i pilastri: erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra; la larghezza del portico: tre cubiti da una parte e tre cubiti dall'altra.49La lunghezza del vestibolo era di venti cubiti e la larghezza di dodici cubiti. Vi si accedeva per mezzo di dieci gradini; accanto ai pilastri c'erano due colonne, una da una parte e una dall'altra.

Note:

Ez 40-48:L'ultima parte del libro di Ezechiele (40-48) presenta un piano dettagliato della ricostruzione religiosa e politica di Israele in Palestina. Il profeta si ispira al passato che ha ben conosciuto, ma si sforza di adattare la legislazione antica alle condizioni nuove e di far tesoro delle ultime esperienze per evitare a Israele le tentazioni e gli abusi che l'hanno condotto alla rovina. Ezechiele appare come l'organizzatore che vuole dar corpo alle riforme da lungo tempo intraviste e desiderate. Le sue precedenti promesse di restaurazione e di alleanza spirituale richiedevano una nuova organizzazione della comunità. Essendo vissuto in un'epoca in cui tutto in Israele era da ricostruire, può dare al giudaismo nascente un programma che servirà di base a tutti gli sforzi e a tutte le speranze future, da Esdra fino alla Gerusalemme celeste dell'Apocalisse. Il lettore cristiano amerà vedere, in tutto ciò, l'ideale di santità (Ez 44,23; Ez 43,7) e di presenza di Dio (Ez 48,35) proprio della Chiesa.

Ez 40,1:Dunque nel settembre-ottobre del 573: l'anno religioso iniziava in primavera, ma l'inizio dell'anno civile coincideva con il primo mese d'autunno.

Ez 40,2:Evidentemente Gerusalemme, ma ingrandita e idealizzata.

Ez 40,3:Questo uomo è un angelo, che spiega al profeta la visione. Questo ruolo di interprete, attribuito agli angeli, è una caratteristica del tardo profetismo (cf. Dn 8,16; Dn 9,21s; Dn 10,5s; Zc 1,8s; Zc 2,2; Ap 1,1; Ap 10,1-11 ; ecc.).

Ez 40,5:Sembra che esistessero due misure di cubiti: il cubito ordinario di sei palmi e il «grande cubito», più antico, di sette. Ezechiele precisa che si serve di quest'ultimo, che era di «un cubito (ordinario) e un palmo». Confrontare la tavola delle misure alla fine del volume.

Ez 40,6-16:I tre portici dell'atrio esterno sono simili; solo quello orientale verrà descritto minuziosamente. Ci sfuggono però alcuni dettagli, dato che il testo è spesso corrotto e la descrizione abbastanza ingarbugliata. La pianta di questi portici è quella delle porte fortificate di Meghiddo, Cazòr, Ghezer, costruite a partire da Salomone. C'è qui un ricordo visivo della Gerusalemme preesilica.

Ez 40,6:Alla fine del v, l'ebr. ripete: «e la soglia era una canna di larghezza», dittografia omessa dal gr.

Ez 40,7:da una stanza all'altra vi erano cinque cubiti: con il TM, BJ con i LXX traduce: «il pilastro tra le logge era di cinque cubiti». Tra questo v e il v 8 si omette: «Misurò l'atrio del portico, verso l'interno: era di una canna», chiara dittografia, omessa dalle versioni.

Ez 40,13:dal tetto di una stanza al suo opposto: miggag... legaggo del TM; BJ congettura: «dal fondo di una stanza fino al fondo dell'altra» miggaw... legaw.

Ez 40,14:Versetto molto incerto e forse corrotto.

Ez 40,16:avevano finestre con grate verso l'interno: traduzione incerta; alla lettera «finestre tappate». - Questi portici complicati, uniche aperture nel recinto, dovevano permettere una stretta sorveglianza delle entrate. Per Ezechiele il tempio deve essere conservato puro dagli stranieri e dagli empi.

Ez 40,19:Lo spazio dalla facciata: con il TM; BJ con i LXX traduce: «lo spazio del cortile dalla facciata».

Ez 40,22:era davanti: con il TM; BJ con i LXX traduce: «verso l'interno». Ugualmente nel v 26 (dove però anche BC segue i LXX).

Ez 40,23:come di fronte a quello di oriente: BJ con i LXX traduce: «come per il portico orientale»; il TM ha: «e di fronte a quello orientale».

Ez 40,24:misurò i pilastri e l'atrio: con il TM; BJ con i LXX aggiunge: «le logge».

Ez 40,30:BJ con i LXX omette il v.

Ez 40,32:mi condusse al portico dell'atrio interno che guarda a oriente: BJ traduce: «mi condusse all'atrio interno, verso oriente»; i LXX leggono: «verso il portico che dà a oriente». In tutti i modi il senso generale è chiaro.

Ez 40,36:le stanze, i pilastri: plurale con qeré e LXX; singolare nel ketib.

Ez 40,37:Il suo vestibolo: con i LXX; il TM ha: «il suo pilastro». - Il v 37 continua nel v 47. Il testo ha avuto aggiunte: i vv 38-43, le installazioni per la preparazione delle vittime, vicino al portico settentrionale (vv 35-37); poi i vv 44-46, i due vestiboli dei portici nord e sud.

Ez 40,38:con la porta vicino ai pilastri dei portici: con il TM; con i LXX BJ traduce: «la cui entrata era nel vestibolo del portico».

Ez 40,44:Fuori del portico interno, nell'atrio interno, vi erano due stanze: con il TM; BJ con i LXX traduce: «Poi mi portò nell'atrio interno, dove c'erano due stanze». - quella: con i LXX; il TM ha: «che (è)». - meridionale: con i LXX; il TM ha: «orientale».

Ez 40,48ss:Il tempio propriamente detto, con le sue tre parti, ulam o vestibolo, ekal o sala (il «santo»), debir o santuario (il «Santo dei santi»), è la riproduzione quasi esatta del tempio di Salomone (1Re 6). Per questo Ezechiele vi si sofferma meno che su altre parti, la cui ristrutturazione rappresenta una vera riforma.

Ez 40,48:i pilastri (dell'ulam): 'ele ha'ulam, conget., cf. LXX: il TM ha: «verso l'ulam», 'el'ulam.

Ez 40,49:Vi si accedeva per mezzo di dieci gradini: i LXX hanno: «c'erano dieci gradini (per salirvi)»; il TM legge: «i gradini che (vi portano)».