Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Proverbia 6


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VULGATABIBBIA
1 Fili mi, si spoponderis pro amico tuo,
defixisti apud extraneum manum tuam :
1 Figlio mio, se hai garantito per il tuo prossimo,
se hai dato la tua mano per un estraneo,
2 illaqueatus es verbis oris tui,
et captus propriis sermonibus.
2 se ti sei legato con le parole delle tue labbra
e ti sei lasciato prendere dalle parole della tua bocca,
3 Fac ergo quod dico, fili mi, et temetipsum libera,
quia incidisti in manum proximi tui.
Discurre, festina, suscita amicum tuum.
3 figlio mio, fa' così per liberartene:
poiché sei caduto nelle mani del tuo prossimo,
va', gèttati ai suoi piedi, importuna il tuo prossimo;
4 Ne dederis somnum oculis tuis,
nec dormitent palpebræ tuæ.
4 non concedere sonno ai tuoi occhi
né riposo alle tue palpebre,
5 Eruere quasi damula de manu,
et quasi avis de manu aucupis.
5 lìberatene come la gazzella dal laccio,
come un uccello dalle mani del cacciatore.

6 Vade ad formicam, o piger,
et considera vias ejus, et disce sapientiam.
6 Va' dalla formica, o pigro,
guarda le sue abitudini e diventa saggio.
7 Quæ cum non habeat ducem,
nec præceptorem, nec principem,
7 Essa non ha né capo,
né sorvegliante, né padrone,
8 parat in æstate cibum sibi,
et congregat in messe quod comedat.
8 eppure d'estate si provvede il vitto,
al tempo della mietitura accumula il cibo.
9 Usquequo, piger, dormies ?
quando consurges e somno tuo ?
9 Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire?
Quando ti scuoterai dal sonno?
10 Paululum dormies, paululum dormitabis,
paululum conseres manus ut dormias ;
10 Un po' dormire, un po' sonnecchiare,
un po' incrociare le braccia per riposare
11 et veniet tibi quasi viator egestas,
et pauperies quasi vir armatus.
Si vero impiger fueris, veniet ut fons messis tua,
et egestas longe fugiet a te.
11 e intanto giunge a te la miseria, come un vagabondo,
e l'indigenza, come un mendicante.

12 Homo apostata, vir inutilis, graditur ore perverso ;
12 Il perverso, uomo iniquo,
va con la bocca distorta,
13 annuit oculis, terit pede, digito loquitur,
13 ammicca con gli occhi, stropiccia i piedi
e fa cenni con le dita.
14 pravo corde machinatur malum,
et omni tempore jurgia seminat.
14 Cova propositi malvagi nel cuore,
in ogni tempo suscita liti.
15 Huic extemplo veniet perditio sua,
et subito conteretur, nec habebit ultra medicinam.
15 Per questo improvvisa verrà la sua rovina,
in un attimo crollerà senza rimedio.

16 Sex sunt quæ odit Dominus,
et septimum detestatur anima ejus :
16 Sei cose odia il Signore,
anzi sette gli sono in abominio:
17 oculos sublimes, linguam mendacem,
manus effundentes innoxium sanguinem,
17 occhi alteri, lingua bugiarda,
mani che versano sangue innocente,
18 cor machinans cogitationes pessimas,
pedes veloces ad currendum in malum,
18 cuore che trama iniqui progetti,
piedi che corrono rapidi verso il male,
19 proferentem mendacia testem fallacem,
et eum qui seminat inter fratres discordias.
19 falso testimone che diffonde menzogne
e chi provoca litigi tra fratelli.

20 Conserva, fili mi, præcepta patris tui,
et ne dimittas legem matris tuæ.
20 Figlio mio, osserva il comando di tuo padre,
non disprezzare l'insegnamento di tua madre.
21 Liga ea in corde tuo jugiter,
et circumda gutturi tuo.
21 Fissali sempre nel tuo cuore,
appendili al collo.
22 Cum ambulaveris, gradiantur tecum ;
cum dormieris, custodiant te :
et evigilans loquere cum eis.
22 Quando cammini ti guideranno,
quando riposi veglieranno su di te,
quando ti desti ti parleranno;
23 Quia mandatum lucerna est, et lex lux,
et via vitæ increpatio disciplinæ :
23 poiché il comando è una lampada e l'insegnamento una luce
e un sentiero di vita le correzioni della disciplina,
24 ut custodiant te a muliere mala,
et a blanda lingua extraneæ.
24 per preservarti dalla donna altrui,
dalle lusinghe di una straniera.
25 Non concupiscat pulchritudinem ejus cor tuum,
nec capiaris nutibus illius :
25 Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza;
non lasciarti adescare dai suoi sguardi,
26 pretium enim scorti vix est unius panis,
mulier autem viri pretiosam animam capit.
26 perché, se la prostituta cerca un pezzo di pane,
la maritata mira a una vita preziosa.
27 Numquid potest homo abscondere ignem in sinu suo,
ut vestimenta illius non ardeant ?
27 Si può portare il fuoco sul petto
senza bruciarsi le vesti
28 aut ambulare super prunas,
ut non comburantur plantæ ejus ?
28 o camminare sulla brace
senza scottarsi i piedi?
29 sic qui ingreditur ad mulierem proximi sui,
non erit mundus cum tetigerit eam.
29 Così chi si accosta alla donna altrui,
chi la tocca, non resterà impunito.
30 Non grandis est culpa cum quis furatus fuerit :
furatur enim ut esurientem impleat animam ;
30 Non si disapprova un ladro, se ruba
per soddisfare l'appetito quando ha fame;
31 deprehensus quoque reddet septuplum,
et omnem substantiam domus suæ tradet.
31 eppure, se è preso, dovrà restituire sette volte,
consegnare tutti i beni della sua casa.
32 Qui autem adulter est,
propter cordis inopiam perdet animam suam ;
32 Ma l'adultero è privo di senno;
solo chi vuole rovinare se stesso agisce così.
33 turpitudinem et ignominiam congregat sibi,
et opprobrium illius non delebitur :
33 Incontrerà percosse e disonore,
la sua vergogna non sarà cancellata,
34 quia zelus et furor viri
non parcet in die vindictæ,
34 poiché la gelosia accende lo sdegno del marito,
che non avrà pietà nel giorno della vendetta;
35 nec acquiescet cujusquam precibus,
nec suscipiet pro redemptione dona plurima.
35 non vorrà accettare alcun compenso,
rifiuterà ogni dono, anche se grande.