Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Abacuc 2


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NOVA VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Super custodiam meam stabo
et consistam super speculam
et contemplabor, ut videam quid dicat mihi
et quid respondeat ad querelam meam.
1 Mi metterò di sentinella,
in piedi sulla fortezza,
a spiare, per vedere che cosa mi dirà,
che cosa risponderà ai miei lamenti.
2 Et respondit mihi Dominus et dixit:
“ Scribe visum
et explana eum super tabulas,
ut percurrat, qui legerit eum.
2 Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
3 Quia adhuc visus ad tempus constitutum,
sed anhelat in finem et non mentietur;
si moram fecerit, exspecta illum,
quia veniens veniet et non tardabit.
3 È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
4 Ecce languidus, in quo non est anima recta;
iustus autem in fide sua vivet ”.
4 Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».
5 Et profecto divitiae decipiunt virum superbum,
et non perveniet ad finem;
qui dilatat quasi infernus fauces suas
et ipse quasi mors et non adimpletur:
et congregat ad se omnes gentes
et coacervat ad se omnes populos.
5 La ricchezza rende perfidi;
il superbo non sussisterà,
spalanca come gli inferi le sue fauci
e, come la morte, non si sazia,
attira a sé tutte le nazioni,
raduna per sé tutti i popoli.
6 Numquid non omnes isti super eum parabolam sument
et loquelam aenigmatum dicentes:
“ Vae ei, qui multiplicat non sua — usquequo? C
et aggravat pignora super se! ”.
6 Forse che tutti non lo canzoneranno,
non faranno motteggi per lui?
Diranno:
«Guai a chi accumula ciò che non è suo,
– e fino a quando? –
e si carica di beni avuti in pegno!».
7 Numquid non repente consurgent, qui mordeant te,
et evigilabunt agitantes te,
et eris in rapinam eis?
7 Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi creditori,
non si sveglieranno e ti faranno tremare
e tu diverrai loro preda?
8 Quia tu spoliasti gentes multas,
spoliabunt te omnes, qui reliqui fuerint de populis;
propter sanguinem hominum et oppressionem terrae,
civitatum et omnium habitantium in eis.
8 Poiché tu hai saccheggiato molte genti,
gli altri popoli saccheggeranno te,
perché hai versato sangue umano
e hai fatto violenza a regioni,
alle città e ai loro abitanti.
9 Vae, qui congregat lucrum iniustum in malum domui suae,
ut ponat in excelso nidum suum
et salvet se de manu mali!
9 Guai a chi è avido di guadagni illeciti,
un male per la sua casa,
per mettere il nido in luogo alto
e sfuggire alla stretta della sventura.
10 Consilium cepisti in confusionem domui tuae
concidendi populos multos
et peccasti in animam tuam.
10 Hai decretato il disonore alla tua casa:
quando hai soppresso popoli numerosi
hai fatto del male contro te stesso.
11 Quia lapis de pariete clamabit,
et trabes de contignatione respondebit ei.
11 La pietra infatti griderà dalla parete
e la trave risponderà dal tavolato.
12 Vae, qui aedificat civitatem in sanguinibus
et condit urbem in iniquitate!
12 Guai a chi costruisce una città sul sangue,
ne pone le fondamenta sull’iniquità.
13 Numquid non haec a Domino sunt exercituum,
ut laborent populi pro igne,
et gentes in vacuum fatigentur?
13 Non è forse volere del Signore degli eserciti
che i popoli si affannino per il fuoco
e le nazioni si affatichino invano?
14 Quia replebitur terra cognitione gloriae Domini,
sicut aquae operiunt mare.
14 Poiché la terra si riempirà della conoscenza
della gloria del Signore,
come le acque ricoprono il mare.
15 Vae, qui potum dat amico suo
mittens venenum suum et inebrians eum,
ut aspiciat nuditatem eius!
15 Guai a chi fa bere i suoi vicini
mischiando vino forte per ubriacarli
e scoprire le loro nudità.
16 Repleris ignominia pro gloria;
bibe tu quoque et denudare!
Transibit ad te calix dexterae Domini,
et veniet ignominia super gloriam tuam.
16 Ti sei saziato d’ignominia, non di gloria.
Bevi anche tu, e denùdati mostrando il prepuzio.
Si riverserà su di te il calice della destra del Signore
e la vergogna sopra il tuo onore,
17 Quia vastitas Libani operiet te,
et miseria animalium deterrebit te
propter sanguinem hominum et oppressionem terrae,
civitatum et omnium habitantium in eis.
17 poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te
e il massacro degli animali ti colmerà di spavento,
perché hai versato sangue umano
e hai fatto violenza a regioni,
alle città e ai loro abitanti.
18 Quid prodest sculptile,
quia sculpsit illud fictor suus;
conflatile et oraculum mendax,
quia speravit in figmento fictor eius, ut faceret simulacra muta?
18 A che giova un idolo
scolpito da un artista?
O una statua fusa o un oracolo falso?
L’artista confida nella propria opera,
sebbene scolpisca idoli muti.
19 Vae, qui dicit ligno: “ Expergiscere! ”, “ Surge! ” lapidi tacenti!
Numquid ipse docere poterit?
Ecce iste coopertus est auro et argento,
et omnis spiritus non est in visceribus eius.
19 Guai a chi dice al legno: «Svégliati»,
e alla pietra muta: «Àlzati».
Può essa dare un oracolo?
Ecco, è ricoperta d’oro e d’argento,
ma dentro non c’è soffio vitale.
20 Dominus autem in templo sancto suo; sileat a facie eius omnis terra.
20 Ma il Signore sta nel suo tempio santo.
Taccia, davanti a lui, tutta la terra!