Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Giona 4


font
NOVA VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 Et afflictus est Ionas afflictione magna et iratus est;1 - E Giona ne provò gran dispiacere, e con parole risentite,
2 etoravit ad Dominum et dixit: “ Obsecro, Domine, numquid non hoc est verbummeum, cum adhuc essem in terra mea? Propter hoc praeoccupavi ut fugerem inTharsis. Sciebam enim quia tu Deus clemens et misericors es, longanimis etmultae miserationis et ignoscens super malitia.2 fece orazione al Signore e disse: «Permetti di grazia, Signore: non lo diceva io quando era ancora nel mio paese? E per questo mi affrettai a fuggire a Tarsis, perchè ti conosco che sei un Dio clemente e misericordioso, pieno di pazienza e molto compassionevole e che perdoni il mal fatto.
3 Et nunc, Domine, tolle,quaeso, animam meam a me, quia melior est mihi mors quam vita”.3 E ora, o Signore, prenditi te ne prego l'anima mia, perchè mi è più cara la morte che la vita!».
4 Et dixitDominus: “ Putasne bene irasceris tu? ”.
4 E il Signore disse: «E ti pare ben fatto di risentirti così?».
5 Et egressus est Ionas de civitate et sedit contra orientem civitatis et fecitsibimet umbraculum ibi et sedebat subter illud in umbra, donec videret quidaccideret in civitate.5 E Giona uscì dalla città e si collocò ad oriente della città e ivi si formò un frascato e vi si sedette sotto all'ombra, aspettando di vedere ciò che sarebbe per sopravvenire alla città.
6 Et praeparavit Dominus Deus hederam, et ascendit superIonam, ut esset umbra super caput eius et protegeret eum ab afflictione sua. Etlaetatus est Ionas super hedera laetitia magna.
6 E il Signore aveva preparato un'edera che salì alta sopra il capo di Giona per ombreggiargli la testa e proteggerlo contro il sole, perchè incominciava a soffrire il caldo; e Giona provò un gran sollievo per quell'edera.
7 Et paravit Deus vermem, cum surgeret aurora in crastinum, et percussithederam, quae exaruit.7 Ma il Signore preparò per il giorno seguente, allo spuntar dell'alba, un verme, che rosicchiò l'edera e la fece seccare.
8 Et, cum ortus fuisset sol, praecepit Deus ventoorientali calido; et percussit sol super caput Ionae, et elanguit; et petivitanimae suae, ut moreretur, et dixit: “ Melius est mihi mori quam vivere ”
8 E nato già il sole, il Signore ordinò che si levasse un vento caldo e cocente, e il sole dardeggiava sul capo di Giona che soffocava e si desiderava la morte e andava dicendo: «È meglio per me morire che vivere!».
9 Et dixit Deus ad Ionam: “ Putasne bene irasceris tu super hedera? ”. Etdixit: “ Bene irascor ego usque ad mortem ”.9 E il Signore disse a Giona: «Ti par ben fatto risentirti così per causa di un'edera?». Rispose: «Ho ben ragione di risentirmi, non mi manca che la morte!».
10 Et dixit Dominus: “ Tudoles super hederam, in qua non laborasti neque fecisti, ut cresceret, quae subuna nocte nata est et sub una nocte periit.10 E il Signore soggiunse: «Tu, per un'erba che non ti ha costato nessuna fatica e non hai fatto crescere, che in una notte è nata e in una notte è perita, te ne duoli:
11 Et ego non parcam Nineve civitatimagnae, in qua sunt plus quam centum viginti milia hominum, qui nesciunt quidsit inter dexteram et sinistram suam, et iumenta multa? ”.
11 ed io non dovrò dolermi per una grande città come Ninive, nella quale vi sono più di centoventimila persone che non sanno discernere tra la mano destra e la sinistra, e animali in gran numero?».