Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Cantico 4


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NOVA VULGATABIBBIA MARTINI
1 Quam pulchra es, amica mea,
quam pulchra es:
oculi tui columbarum
per velamen tuum.
Capilli tui sicut grex caprarum,
quae descenderunt de monte Galaad;
1 Quanto mai bella se' tu, o mia Diletta, quanto bella se' tu! Gli occhi tuoi di colomba senza quello, che al di dentro si asconde. I tuoi capelli come i greggi delle capre, le quali spuntano dal monte di Galaad.
2 dentes tui sicut grex tonsarum,
quae ascenderunt de lavacro:
omnes gemellis fetibus,
et sterilis non est inter eas.
2 I denti tuoi come i greggi d'agnelle tosate, che tornano dal lavatoio, tutte hanno gemelli i parti, né alcuna tra di esse è infeconda.
3 Sicut vitta coccinea labia tua,
et eloquium tuum dulce;
sicut fragmen mali punici, ita genae tuae
per velamen tuum.
3 Come benda di colore di scarlatto le labbra tue, e dolce il tuo favellare. Come la scorza della melagranata, tali son le tue guance, senza quello, che al di dentro nascondesi.
4 Sicut turris David collum tuum,
quae aedificata est cum propugnaculis:
mille clipei pendent ex ea,
omnis armatura fortium.
4 Il tuo collo come la torre di Davidde edificata co' (suoi) baluardi: mille brocchieri da essa pendono, tutta l'armatura dei forti.
5 Duo ubera tua sicut duo hinnuli,
capreae gemelli,
qui pascuntur in liliis.
5 Le due tue mammelle come due teneri caprioli gemelli, che tra' gigli si pascolano fino a tanto che spunti il giorno, e le ombre declinino.
6 Antequam aspiret dies,
et festinent umbrae,
vadam ad montem myrrhae
et ad collem turis.
6 Io me n' andrò al monte della mirra, e alla collina dell'incenso.
7 Tota pulchra es, amica mea,
et macula non est in te.
7 Tutta bella se' tu, o mia Diletta, e macchia non è in te.
8 Veni de Libano, sponsa,
veni de Libano,
ingredere;
respice de capite Amana,
de vertice Sanir et Hermon,
de cubilibus leonum,
de montibus pardorum.
8 Vieni dal Libano, o mia Sposa, vieni dal Libano, sarai coronata, dalla vetta dell'Amana, dalla cima del Sanir,e dell'Hermon, dalle tane de' lioni, dai monti de' leopardi.
9 Vulnerasti cor meum, soror mea, sponsa,
vulnerasti cor meum in uno oculorum tuorum
et in uno monili torquis tui.
9 Tu hai ferito il cuor mio, o sorella mia Sposa, tu hai ferito il cuor mio conuno degli occhi tuoi, e con una treccia del tuo collo.
10 Quam pulchri sunt amores tui, soror, mea sponsa;
meliores sunt amores tui vino,
et odor unguentorum tuorum super omnia aromata.
10 Quanto è' bello il tuo seno, o sorella mia Sposa! Le tue mammelle sorpassano il vino in bellezza, e l'odore de' tuoi unguenti supera tutti gli aromi.
11 Favus distillans labia tua, sponsa;
mel et lac sub lingua tua,
et odor vestimentorum tuorum
sicut odor Libani.
11 Favo distillante sono o Sposa, le labbra tue: miele, e latte sotto la tua lingua: e l'odor delle tue vestimenta come odore d'incenso.
12 Hortus conclusus, soror mea, sponsa,
hortus conclusus, fons signatus;
12 Orto chiuso o sorella mia Sposa, orto chiuso, fonte sigillato.
13 propagines tuae paradisus malorum punicorum
cum optimis fructibus,
cypri cum nardo.
13 Le tue piantagioni (fanno) un paradiso di melagrani co' frutti dei pomi. I Cipri col nardo:
14 Nardus et crocus,
fistula et cinnamomum
cum universis lignis turiferis,
myrrha et aloe
cum omnibus primis unguentis.
14 Il nardo, e il croco, la canna, e il cinnamomo con tutti gli arbori del Libano: la mirra, e l'aloe con tutti sprimi aromi.
15 Fons hortorum,
puteus aquarum viventium,
quae fluunt impetu de Libano.
15 Fonte de' giardini: pozzo di acque vive, che scorrono impetuosamente dal Libano.
16 Surge, aquilo,
et veni, auster;
perfla hortum meum,
et fluant aromata illius.
16 Sorgi, o aquilone, e vieni tu, austro, e ventila il mio giardino, e gli aromi di esso goccioleranno.