Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 5


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NOVA VULGATABIBBIA TINTORI
1 Circa hoc autem tempus Anti ochus secundam profectionem paravit inAegyptum.1 In quel medesimo tempo Antioco preparava la sua seconda, spedizione contro l'Egitto.
2 Contigit autem per universam civitatem fere per dies quadragintavideri per aera equites discurrentes, auratas stolas habentes et hastas, admodum cohortium armatos, et gladiorum evaginationes2 Or avvenne che per quaranta giorni in tutta la città di Gerusalemme si videro dei cavalieri che scorrevano per l'aria, coperti di vestiti d'oro, armati di lance, come coorti;
3 et turmas equorum perordinem digestas et congressiones fieri et decursus utrorumque et scutorum motuset contorum multitudinem et telorum iactus et aureorum ornamentorum fulgoresomnisque generis loricationes.3 e uno scorrazzar di cavalli ordinati a squadroni, e assalti da una parte e dall'altra, e un agitar di scudi, ed eserciti coll'elmo in testa e la spada sguainata, e un lanciar di dardi, e splendore d'armi d'oro e d'ogni sorta di corazze.
4 Quapropter omnes rogabant pro bono factam esseostensionem.
4 Tutti pregavano che tali apparizioni tornassero in bene.
5 Sed cum falsus rumor exisset, tamquam vita excessisset Antiochus, assumptisIason non minus mille viris repente aggressus est civitatem; illis autem, quierant in muro, compulsis in fugam et ad ultimum iam apprehensa civitate,Menelaus fugit in arcem.5 Or divulgatasi la falsa notizia della morte di Antioco, Giasone, presi non meno di mille uomini, all'improvviso attaccò la città, e sebbene i cittadini volassero alle mura, alla fine la città fu presa, e Menelao se ne fuggì nella cittadella.
6 Iason vero caedes civium suorum perpetrabat nulliparcens, non intellegens prosperitatem adversum cognatos calamitatem essemaximam, arbitrans autem hostium et non civium se trophaea constituere.6 Ma Giasone non risparmiò le stragi ai suoi cittadini, non riflettendo che la vittoria contro il proprio sangue è la più grande sventura, e credeva che i suoi trofei fossero di nemici e non di cittadini.
7 Etprincipatum quidem non obtinuit, finem vero insidiarum suarum confusionemadeptus, profugus iterum abiit in Ammanitidem.7 Egli però non ottenne il principato: ebbe invece per fine dei suoi tradimenti la confusione, e di nuovo andò fuggiasco nel paese degli Ammoniti,
8 Ad ultimum igitur malamreversionem sortitus est; conclusus apud Aretam Arabum tyrannum, fugiens decivitate in civitatem, expulsus ab omnibus, odiosus ut refuga legum etexsecrabilis ut patriae et civium carnifex in Aegyptum extrusus est.8 finalmente, per sua rovina, fu messo in prigione da Areta tiranno degli Arabi, e, fuggendo di città in città, odiato da tutti come violatore delle leggi, esecrabile come nemico della patria e dei cittadini, fu cacciato nell'Egitto.
9 Et, quimultos de patria expulerat, peregre periit ad Lacedaemonios pervectus, quasi procognatione habiturus protectionem;9 Egli, che aveva cacciati tanti dalla loro patria, morì in terra straniera, essendo andato a Sparta colla speranza di avervi rifugio in vista della parentela.
10 et, qui insepultos multos abiecerat, ipseillamentatus permansit nec exsequiis ullis neque patrio sepulcro participavit.
10 Ma egli che aveva gettata tanta gente senza sepoltura, senza pianti, fu lasciato insepolto: non ebbe nemmeno il sepolcro degli stranieri, e non potè aver posto nel sepolcro dei padri.
11 Cum autem nuntia ad regem pervenissent de his, quae gesta erant, suspicatusest rex a societate defecturam Iudaeam; et ob hoc profectus ex Aegypto efferatusanimo, civitatem quidem armis cepit11 Dopo tali avvenimenti, il re, sospettando che i Giudei abbandonassero la sua alleanza, parti dall'Egitto coll'animo inferocito, e prese la città colle armi.
12 et iussit militibus interficereoccursantes nemini parcendo et eos, qui in domos ascenderent, trucidare.12 E comandò ai soldati di uccidere senza pietà tutti quelli che incontravano, di trucidare quelli che salivan sopra le case.
13 Fiebant ergo iuvenum ac seniorum caedes, mulierum et natorum exterminiumvirginumque et parvulorum neces.13 Così fu fatta strage di giovani e di vecchi, di donne e di ragazzi, di fanciulle e di pargoletti.
14 Erant autem toto triduo octoginta miliaperditi, quadraginta quidem milia in ipso manuum conflictu; non minus autem quamqui iugulati fuerant, venumdati sunt.14 In tutti quei tre giorni ci furono ottanta mila uccisi, quaranta mila furono incatenati, e altrettanti furono venduti.
15 Non contentus autem his, ausus estintrare templum universae terrae sanctissimum, ducem habens Menelaum, qui legumet patriae fuit proditor,15 Non sazio di questo, ardì entrare nel tempio più santo di tutta la terra, condotto da Menelao, traditore delle leggi e della patria.
16 et scelestis manibus sumens sancta vasa et, quae abaliis regibus et civitatibus erant posita ad augmentum et gloriam loci ethonorem, profanis manibus contrectans.16 E, prendendo con mani scellerate i vasi sacri che da altri re e dalle città erano stati posti ad ornamento e splendore del luogo, li brancicava indegnamente e li contaminava.
17 Ita extollebatur mente Antiochus nonconsiderans quod propter peccata habitantium civitatem modicum Dominus fueratiratus; propter quod accidit circa locum despectio.17 Antioco era così fuori di senno da non considerare che per i peccati degli abitanti della città, Dio era per un po' di tempo adirato. Per questo avvenne che fosse mancato di rispetto a quel luogo,
18 Alioquin nisi contigisseteos multis peccatis esse involutos, sicut Heliodorus, qui missus est a Seleucorege ad inspectionem aerarii, et ipse, mox ut accessisset, confestim flagellatusrepulsus fuisset ab audacia.18 infatti se essi non si fossero trovati involti in molti peccati, come già avvenne a Eliodoro, mandato dal re Seleuco a spogliare l'erario, così lui pure, percosso dal flagello appena entrato, sarebbe stato certamente impedito nella sua audacia.
19 Verum non propter locum gentem, sed proptergentem locum Dominus elegit.19 Ma Dio non ha scelto il popolo per amore del luogo, ma il luogo per amore della nazione.
20 Ideoque et ipse locus particeps factus populimalorum, postea factus est socius beneficiorum; et, qui derelictus in iraOmnipotentis est, iterum in magni Domini reconciliatione cum omni gloriarestitutus est.
20 Quindi lo stesso luogo ebbe parte alle sventure del popolo, come poi avrà parte ai beni, e dopo essere stato in abbandono a causa dell'ira di Dio onnipotente, di nuovo, placato che sia il Signore, sarà innalzato a somma gloria.
21 Igitur Antiochus mille et octingentis ablatis de templo talentis, velociusAntiochiam regressus est, existimans se prae superbia terram ad navigandum,pelagus vero ad ambulandum deducturum propter mentis elationem.21 Antioco, tolti al tempio mille e ottocento talenti, se ne tornò in fretta ad Antiochia, immaginando nel suo orgoglio di mente esaltata di poter rendere navigabile la terra e pieno di vie da farsi a piedi il mare.
22 Reliquitautem et praepositos ad affligendam gentem: Hierosolymis quidem Philippum,genere Phrygem, moribus barbariorem eo ipso, a quo constitutus est;22 Ma lasciò dei governatori a straziare la nazione: in Gerusalemme, Filippo, nativo della Frigia, di costumi più crudele del suo stesso signore;
23 inGarizim autem Andronicum; praeter autem hos Menelaum, qui gravius quam ceteriimminebat civibus.23 in Garizim, Andronico, e Menelao poi, il quale peggio di tutti gli altri, stava addosso ai cittadini.
24 Misit autem Apollonium Mysarcham cum exercitu — vigintivero et duo milia virorum — praecipiens omnes perfectae aetatis interficere,mulieres autem ac iuniores vendere.24 Essendo arrabbiato contro i Giudei, mandò l'odiato principe Apollonio con un esercito di ventidue mila uomini, comandandogli di uccidere tutti gli adulti e di vendere le donne e i giovani.
25 Qui cum venisset Hierosolymam etpacificum se simulasset, quievit usque ad diem sanctum sabbati et, cumcomprehenderet feriatos Iudaeos, arma capere suis praecepit;25 (Apollonio) giunto a Gerusalemme, fingendo pace, stette in riposo fino al santo giorno del sabato, e allora, essendo i Giudei nel riposo della festa, ordinò alla sua gente di prendere le armi.
26 omnesque, qui adspectaculum processerant, trucidavit et civitatem cum armatis discurrensingentem multitudinem peremit.26 E tutti quelli che eran venuti fuori allo spettacolo li fece trucidare, poi, scorrendo la città cogli armati, uccise gran moltitudine.
27 Iudas autem, qui et Maccabaeus, decimus factussecesserat in eremum et ferarum more in montibus vitam cum suis agebat; et fenicibo vescentes demorabantur, ne participes essent coinquinationis.
27 Or Giuda Maccabeo con nove altri si era ritirato in luogo deserto, ed ivi, sulle montagne, viveva coi suoi tra le fiere, e vi dimoravano nutrendosi delle erbe dei campi, per non aver parto alle contaminazioni.