Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 5


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NOVA VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Circa hoc autem tempus Anti ochus secundam profectionem paravit inAegyptum.1 In questo tempo Antioco decise la seconda spedizione in Egitto.
2 Contigit autem per universam civitatem fere per dies quadragintavideri per aera equites discurrentes, auratas stolas habentes et hastas, admodum cohortium armatos, et gladiorum evaginationes2 Accadde allora che sopra tutta la città, per circa quaranta giorni, si vedessero cavalieri che correvano per l’aria con vesti d’oro, armati di lance roteanti e di spade sguainate,
3 et turmas equorum perordinem digestas et congressiones fieri et decursus utrorumque et scutorum motuset contorum multitudinem et telorum iactus et aureorum ornamentorum fulgoresomnisque generis loricationes.3 schiere di cavalieri disposti a battaglia, attacchi e scontri vicendevoli, trambusto di scudi, selve di aste, lanci di frecce, bagliori di bardature d’oro e corazze d’ogni specie.
4 Quapropter omnes rogabant pro bono factam esseostensionem.
4 Tutti, perciò, pregavano perché l’apparizione fosse di buon augurio.
5 Sed cum falsus rumor exisset, tamquam vita excessisset Antiochus, assumptisIason non minus mille viris repente aggressus est civitatem; illis autem, quierant in muro, compulsis in fugam et ad ultimum iam apprehensa civitate,Menelaus fugit in arcem.5 Essendosi poi diffusa la falsa notizia che Antioco era passato all’altra vita, Giasone, prendendo con sé non meno di mille uomini, all’improvviso sferrò un assalto alla città. Si accese la lotta sulle mura e, quando la città era ormai presa, Menelao si rifugiò nell’acropoli.
6 Iason vero caedes civium suorum perpetrabat nulliparcens, non intellegens prosperitatem adversum cognatos calamitatem essemaximam, arbitrans autem hostium et non civium se trophaea constituere.6 Giasone fece strage dei propri concittadini senza pietà, non considerando che un successo contro i propri connazionali era il massimo insuccesso, credendo invece di riportare trionfi sui nemici e non sulla propria gente.
7 Etprincipatum quidem non obtinuit, finem vero insidiarum suarum confusionemadeptus, profugus iterum abiit in Ammanitidem.7 Non riuscì però a impadronirsi del potere e alla fine, conscio della vergogna del tradimento, corse di nuovo a rifugiarsi nell’Ammanìtide.
8 Ad ultimum igitur malamreversionem sortitus est; conclusus apud Aretam Arabum tyrannum, fugiens decivitate in civitatem, expulsus ab omnibus, odiosus ut refuga legum etexsecrabilis ut patriae et civium carnifex in Aegyptum extrusus est.8 Alla fine incontrò una pessima sorte. Accusato presso Areta, re degli Arabi, fuggendo di città in città, perseguitato da tutti e odiato come traditore delle leggi, considerato con orrore come carnefice della patria e dei concittadini, andò a finire in Egitto.
9 Et, quimultos de patria expulerat, peregre periit ad Lacedaemonios pervectus, quasi procognatione habiturus protectionem;9 Colui che aveva mandato in esilio numerosi figli della sua patria morì poi presso gli Spartani, fra i quali si era ridotto quasi a cercare riparo in nome della comunanza di stirpe.
10 et, qui insepultos multos abiecerat, ipseillamentatus permansit nec exsequiis ullis neque patrio sepulcro participavit.
10 E ancora, colui che aveva lasciato insepolta una moltitudine di gente, finì non pianto da alcuno, privo di esequie ed escluso dal sepolcro dei suoi padri.
11 Cum autem nuntia ad regem pervenissent de his, quae gesta erant, suspicatusest rex a societate defecturam Iudaeam; et ob hoc profectus ex Aegypto efferatusanimo, civitatem quidem armis cepit11 Quando il re venne a conoscenza di questi fatti, concluse che la Giudea stava ribellandosi. Perciò, tornando dall’Egitto, furioso come una belva, prese la città con le armi
12 et iussit militibus interficereoccursantes nemini parcendo et eos, qui in domos ascenderent, trucidare.12 e diede ordine ai soldati di colpire senza pietà quanti incontravano e di trucidare quelli che si rifugiavano nelle case.
13 Fiebant ergo iuvenum ac seniorum caedes, mulierum et natorum exterminiumvirginumque et parvulorum neces.13 Vi fu massacro di giovani e di vecchi, sterminio di uomini, di donne e di fanciulli, stragi di fanciulle e di bambini.
14 Erant autem toto triduo octoginta miliaperditi, quadraginta quidem milia in ipso manuum conflictu; non minus autem quamqui iugulati fuerant, venumdati sunt.14 In tutti quei tre giorni vi furono ottantamila vittime: quarantamila nel corso della lotta, e non meno degli uccisi furono quelli venduti schiavi.
15 Non contentus autem his, ausus estintrare templum universae terrae sanctissimum, ducem habens Menelaum, qui legumet patriae fuit proditor,15 Non sazio di questo, Antioco osò entrare nel tempio più santo di tutta la terra, avendo a guida quel Menelao che si era fatto traditore delle leggi e della patria;
16 et scelestis manibus sumens sancta vasa et, quae abaliis regibus et civitatibus erant posita ad augmentum et gloriam loci ethonorem, profanis manibus contrectans.16 afferrò con mani impure gli arredi sacri, e saccheggiò con le sue mani sacrileghe quanto dagli altri re era stato deposto per l’abbellimento e lo splendore del luogo e per segno d’onore.
17 Ita extollebatur mente Antiochus nonconsiderans quod propter peccata habitantium civitatem modicum Dominus fueratiratus; propter quod accidit circa locum despectio.17 Antioco si inorgoglì, non comprendendo che il Signore si era sdegnato per breve tempo a causa dei peccati degli abitanti della città e perciò quel luogo era stato abbandonato.
18 Alioquin nisi contigisseteos multis peccatis esse involutos, sicut Heliodorus, qui missus est a Seleucorege ad inspectionem aerarii, et ipse, mox ut accessisset, confestim flagellatusrepulsus fuisset ab audacia.18 Se essi non si fossero trovati implicati in molti peccati, come era avvenuto per Eliodoro, mandato dal re Seleuco a ispezionare la camera del tesoro, anche egli, appena giunto, sarebbe stato subito flagellato e distolto dalla sua audacia.
19 Verum non propter locum gentem, sed proptergentem locum Dominus elegit.19 Ma il Signore aveva eletto non già il popolo a causa di quel luogo, ma quel luogo a causa del popolo.
20 Ideoque et ipse locus particeps factus populimalorum, postea factus est socius beneficiorum; et, qui derelictus in iraOmnipotentis est, iterum in magni Domini reconciliatione cum omni gloriarestitutus est.
20 Perciò anche il luogo, dopo essere stato coinvolto nelle sventure piombate sul popolo, da ultimo ne condivise i benefici; esso, che per l’ira dell’Onnipotente aveva sperimentato l’abbandono, per la riconciliazione del grande Sovrano fu ripristinato in tutta la sua gloria.
21 Igitur Antiochus mille et octingentis ablatis de templo talentis, velociusAntiochiam regressus est, existimans se prae superbia terram ad navigandum,pelagus vero ad ambulandum deducturum propter mentis elationem.21 Antioco dunque, portando via dal tempio milleottocento talenti d’argento, fece ritorno in fretta ad Antiòchia, convinto nella sua superbia di aver reso navigabile la terra e transitabile il mare, per effetto del suo orgoglio.
22 Reliquitautem et praepositos ad affligendam gentem: Hierosolymis quidem Philippum,genere Phrygem, moribus barbariorem eo ipso, a quo constitutus est;22 Egli lasciò sovrintendenti per opprimere la stirpe: a Gerusalemme Filippo, frigio di origine, ma nei modi più barbaro di colui che l’aveva istituito nella carica,
23 inGarizim autem Andronicum; praeter autem hos Menelaum, qui gravius quam ceteriimminebat civibus.23 e sul Garizìm Andrònico; oltre a loro Menelao, il quale più degli altri era altezzoso con i concittadini, nutrendo un’ostilità dichiarata contro i Giudei.
24 Misit autem Apollonium Mysarcham cum exercitu — vigintivero et duo milia virorum — praecipiens omnes perfectae aetatis interficere,mulieres autem ac iuniores vendere.24 Mandò poi il misarca Apollònio, con un esercito di ventiduemila uomini, con l’ordine di uccidere quanti erano in età adulta e di vendere le donne e i fanciulli.
25 Qui cum venisset Hierosolymam etpacificum se simulasset, quievit usque ad diem sanctum sabbati et, cumcomprehenderet feriatos Iudaeos, arma capere suis praecepit;25 Costui, giunto a Gerusalemme e fingendo intenzioni pacifiche, si tenne quieto fino al giorno sacro del sabato. Allora, sorpresi i Giudei in riposo, comandò ai suoi una parata militare
26 omnesque, qui adspectaculum processerant, trucidavit et civitatem cum armatis discurrensingentem multitudinem peremit.26 e trucidò quanti uscivano per assistere alla festa; poi, irrompendo con gli armati in città, mise a morte un gran numero di persone.
27 Iudas autem, qui et Maccabaeus, decimus factussecesserat in eremum et ferarum more in montibus vitam cum suis agebat; et fenicibo vescentes demorabantur, ne participes essent coinquinationis.
27 Ma Giuda, detto anche Maccabeo, che faceva parte di un gruppo di dieci, si ritirò nel deserto, vivendo tra le montagne alla maniera delle fiere insieme a quelli che erano con lui; cibandosi di erbe, resistevano per non aver parte nella contaminazione.