Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 15


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NOVA VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Nicanor autem, ut comperit eos, qui cum Iuda erant, in locis esse iuxtaSamariam, cogitavit requietionis die cum omni securitate eos aggredi.1 Nicànore, avendo saputo che gli uomini di Giuda si trovavano nella regione della Samaria, decise di assalirli a colpo sicuro nel giorno del riposo.
2 Iudaeisvero, qui illum per necessitatem sequebantur, dicentibus: “ Ne ita ferociteret barbare disperdas, sed honorem tribue praehonoratae diei cum sanctificationeab eo, qui universa conspicit ”,2 Poiché i Giudei che l’avevano seguito per necessità gli dicevano: «Assolutamente non devi ucciderli in modo così crudele e barbaro; piuttosto rispetta il giorno che è stato onorato e santificato da colui che tutto vede»,
3 ille infelix interrogavit, si est potens incaelo, qui imperavit agi diem sabbatorum.3 quell’uomo tre volte scellerato chiese se c’era in cielo un Signore che aveva comandato di celebrare il giorno del sabato.
4 Et respondentibus illis: “ EstDominus vivus ipse in caelo potens, qui iussit colere septimam diem ”;4 Essi risposero: «C’è il Signore vivente; egli è il sovrano del cielo, che ha comandato di celebrare il settimo giorno».
5 atille ait: “ Et ego potens sum super terram, qui impero sumi arma et negotiaregis impleri ”. Tamen non obtinuit, ut nefarium consilium perficeret.
5 L’altro ribatté: «E io sono sovrano sulla terra, che comando di prendere le armi e di eseguire le disposizioni del re». Tuttavia non riuscì a mandare a effetto il suo crudele intento.
6 Et Nicanor quidem cum summa superbia cervicem erigens cogitaverat communetrophaeum statuere de iis, qui cum Iuda erant.6 Nicànore, dunque, che si era montato la testa con tutta la sua arroganza, aveva deciso di erigere un pubblico trofeo per la vittoria sugli uomini di Giuda.
7 Maccabaeus autem sineintermissione confidebat cum omni spe auxilium se consequi a Domino;7 Il Maccabeo invece era fermamente convinto e sperava pienamente di ottenere protezione dal Signore.
8 ethortabatur suos, ne formidarent adventum nationum, sed in mente habentesadiutoria sibi facta de caelo et nunc sperarent ab Omnipotente sibi affuturamvictoriam.8 Esortava perciò i suoi uomini a non temere l’attacco delle nazioni, ma a tenere impressi nella mente gli aiuti che in passato erano venuti loro dal Cielo e ad aspettare ora la vittoria che sarebbe stata loro concessa dall’Onnipotente.
9 Et allocutus eos de Lege et Prophetis, admonens eos etiam decertaminibus, quae perfecerant, promptiores constituit eos.9 Confortandoli così con le parole della legge e dei profeti e ricordando loro le lotte che avevano già condotto a termine, li rese più coraggiosi.
10 Et, animis eorumexcitatis, denuntiavit simul ostendens gentium fallaciam et iuramentorumpraevaricationem.10 Avendo così rinfrancato i loro sentimenti, espose e denunciò la malafede delle nazioni e la loro violazione dei giuramenti.
11 Cum autem singulos illorum armavisset, non tam clipeorum ethastarum munitione quam per bonos sermones exhortatione, cumque somnium fidedignum exposuisset, supra modum universos laetificavit.
11 Dopo aver armato ciascuno di loro non tanto con la sicurezza degli scudi e delle lance quanto con il conforto di quelle efficaci parole, li riempì di gioia, narrando loro un sogno degno di fede, anzi una vera visione.
12 Erat autem huiuscemodi visus eius: Oniam, qui fuerat summus sacerdos, virumhonestum et bonum, verecundum occursu, modestum moribus et eloquium digneproferentem et qui a puero omnes virtutes domesticas exercuerat, manusprotendentem orare pro omni populo Iudaeorum.12 La sua visione era questa: Onia, che era stato sommo sacerdote, uomo onesto e buono, modesto nel portamento, mite nel contegno, spedito ed elegante nel parlare, occupato fin dalla fanciullezza in tutto ciò che è proprio della virtù, con le mani protese pregava per tutta la comunità dei Giudei.
13 Post hoc sic apparuisse virumcanitie et gloria praestantem et mirabilem quandam et magni decoris esseeminentiam circa illum.13 Poi, allo stesso modo, era apparso un uomo distinto per età senile e maestà, circonfuso di dignità meravigliosa e piena di magnificenza.
14 Respondentem vero Oniam dixisse: “ Hic est fratrumamator, qui multum orat pro populo et sancta civitate, Ieremias propheta Dei ”.14 Presa la parola, Onia disse: «Questi è l’amico dei suoi fratelli, che prega molto per il popolo e per la città santa, Geremia, il profeta di Dio».
15 Protendentem autem Ieremiam dextram dedisse Iudae gladium aureum et, cumdaret, dixisse haec:15 E Geremia stendendo la destra consegnò a Giuda una spada d’oro, pronunciando queste parole nel porgerla:
16 “ Accipe sanctum gladium munus a Deo, in quoconfringes adversarios ”.
16 «Prendi la spada sacra come dono di Dio; con questa abbatterai i nemici».
17 Exhortati itaque Iudae sermonibus bonis valde, et qui poterant ad virtutemincitare et animos iuvenum confortare, statuerunt castra non tendere, sedfortiter inferri et cum omni virtute confligentes de negotiis iudicare, eo quodcivitas et sancta et templum periclitarentur.17 Incoraggiati dalle parole di Giuda, molto belle e tali da spingere all’eroismo e da rendere virile anche l’animo dei giovani, stabilirono di non restare nel campo, ma di intervenire coraggiosamente e decidere la sorte attaccando battaglia con tutto il coraggio, perché la città e le cose sante e il tempio erano in pericolo.
18 Erat enim timor pro uxoribus etfiliis itemque pro fratribus et cognatis in minore parte iacens, maximus vero etprimus pro sanctificato templo.18 Minore era il loro timore per le donne e i figli come pure per i fratelli e i parenti, poiché la prima e principale preoccupazione era per il tempio consacrato.
19 Sed et eos, qui in civitate erantcomprehensi, non minima sollicitudo habebat propter illum sub aperto concursum.19 Anche per quelli rimasti in città non era piccola l’angoscia, essendo tutti turbati per l’ansia del combattimento in campo aperto.
20 Et, cum iam omnes exspectarent iudicium futurum, hostesque iam committerent,atque exercitus esset ordinatus, et bestiae opportuno in loco constitutae, etequitatus dispositus,20 Tutti ormai attendevano la prova imminente, poiché i nemici già avevano cominciato ad attaccare e l’esercito era in ordine di battaglia, gli elefanti erano piazzati in posizione opportuna e la cavalleria schierata ai lati.
21 considerans Maccabaeus adventum multitudinis etapparatum varium armorum et ferocitatem bestiarum, extendens manus in caelumprodigia facientem Dominum invocavit, sciens quoniam non est per arma, sed proutab ipso iudicatum fuerit dignis tribuit victoriam.21 Il Maccabeo, dopo aver osservato la moltitudine dei presenti, la varietà delle armi pronte e la ferocia delle bestie, alzò le mani al cielo e invocò il Signore che compie prodigi, convinto che non è possibile vincere con le armi, ma che egli concede la vittoria a coloro che ne sono degni, secondo il suo giudizio.
22 Dixit autem invocans hocmodo: “ Tu, Domine, qui misisti angelum tuum sub Ezechia rege Iudaeae, etinterfecit de castris Sennacherib ad centum octoginta quinque milia,22 Nel pregare il Signore, si esprimeva in questo modo: «Tu, Signore, inviasti il tuo angelo al tempo di Ezechia, re della Giudea, ed egli fece perire nel campo di Sennàcherib centoottantacinquemila uomini.
23 et nunc,Dominator caelorum, mitte angelum bonum ante nos in timorem et tremorem;23 Anche ora, sovrano del cielo, manda un angelo buono davanti a noi per incutere paura e tremore.
24 magnitudine brachii tui exterreantur, qui cum blasphemia veniunt adversussanctum populum tuum ”. Et hic quidem in his finem fecit.
24 Siano atterriti dalla potenza del tuo braccio coloro che bestemmiando sono venuti qui contro il tuo popolo santo». Con queste parole egli terminò.
25 Qui autem cum Nicanore erant, cum tubis et canticis admovebant;25 Gli uomini di Nicànore avanzavano al suono delle trombe e degli inni di guerra.
26 hi veroqui erant cum Iuda, cum invocatione et orationibus congressi sunt cum hostibus.26 Gli uomini di Giuda invece si gettarono nella mischia contro i nemici tra invocazioni e preghiere.
27 Et manibus quidem pugnantes, sed Dominum cordibus orantes, prostraverunt nonminus triginta quinque milia, praesentia Dei magnifice delectati.27 In tal modo, combattendo con le mani, ma pregando Dio con il cuore, travolsero non meno di trentacinquemila uomini, rallegrandosi grandemente per la manifesta presenza di Dio.
28 Cumquecessassent ab opere et cum gaudio redirent, cognoverunt Nicanorem proruisse cumarmis suis;28 Terminata la battaglia, mentre facevano ritorno pieni di gioia, riconobbero Nicànore caduto con tutte le sue armi.
29 facto itaque clamore et tumultu, patria voce omnipotentem Dominumbenedicebant.29 Levarono alte grida dandosi all’entusiasmo, mentre benedicevano l’Onnipotente nella lingua dei padri.
30 Et praecepit ille, qui per omnia corpore et animo primus fueratin certamine pro civibus, qui iuventutis benevolentiam in suam gentemconservaverat, caput Nicanoris abscindi et manum cum umero, ac Hierosolymamperferri.30 Quindi colui che era stato sempre il primo a combattere per i suoi concittadini con anima e corpo, colui che aveva conservato l’affetto dell’età giovanile verso i suoi connazionali, comandò che tagliassero la testa di Nicànore e la sua mano con il braccio e li portassero a Gerusalemme.
31 Quo cum pervenisset, convocatis contribulibus et sacerdotibus, antealtare stans accersiit eos, qui in arce erant;31 Quando vi giunse, convocati tutti i connazionali e collocati i sacerdoti davanti all’altare, mandò a chiamare quelli della Cittadella
32 et, ostenso capite iniquiNicanoris et manu nefarii, quam extendens contra domum sanctam omnipotentis Deimagnifice gloriatus est,32 e mostrò loro la testa dello scellerato Nicànore e la mano che quel bestemmiatore aveva steso contro la sacra dimora dell’Onnipotente, pronunciando parole arroganti.
33 linguam etiam impii Nicanoris praecisam dixitparticulatim avibus daturum, pretia autem dementiae contra templum suspendere.
33 Tagliata poi la lingua del sacrilego Nicànore, la fece gettare a pezzi agli uccelli e ordinò di appendere davanti al tempio la ricompensa della sua follia.
34 Omnes igitur in caelum benedixerunt manifestum Dominum dicentes: “Benedictus, qui locum suum incontaminatum servavit! ”.34 Tutti allora, rivolti verso il cielo, benedissero il Signore glorioso dicendo: «Benedetto colui che ha conservato la sua dimora inviolata».
35 Alligavit autemNicanoris caput de summa arce evidens omnibus et manifestum signum auxiliiDomini.35 Fece poi appendere la testa di Nicànore alla Cittadella alla vista di tutti, perché fosse segno manifesto dell’aiuto di Dio.
36 Itaque omnes communi consilio decreverunt nullo modo diem istumabsque celebritate praeterire, habere autem celebrem tertiam decimam diem,mensis duodecimi — Adar dicitur voce Syriaca — pridie Mardochaei diei.
36 Quindi deliberarono tutti insieme, con voto pubblico, di non lasciar passare inosservato quel giorno, ma di commemorarlo il tredici del dodicesimo mese – che in lingua aramaica si chiama Adar – il giorno precedente la festa di Mardocheo.
37 Igitur his erga Nicanorem sic gestis, et ex illis temporibus ab Hebraeiscivitate possessa, ego quoque hic faciam finem sermonis.37 Così andarono le cose riguardo a Nicànore e, poiché da quel tempo la città è rimasta in mano agli Ebrei, anch’io chiudo qui la mia narrazione.
38 Et, si quidem beneet apte compositioni, hoc et ipse volebam; sin autem exigue et modice, hoc est,quod assequi poteram.38 Se essa è riuscita ben ordinata, era quello che volevo; se invece è di poco conto e mediocre, questo solo ho potuto fare.
39 Sicut enim vinum solummodo bibere, similiter autemrursus et aquam, contrarium est, quemadmodum autem vinum aquae contemperatum iamet delectabilem gratiam perficit, huiusmodi etiam structura sermonis delectataures eorum, quibus contingat compositionem legere. Hic autem erit finis.
39 Come il bere solo vino o bere solo acqua è nocivo, mentre vino mescolato con acqua è amabile e procura un delizioso piacere, così un discorso ben elaborato delizia gli orecchi di coloro che leggono la narrazione. E qui sia la fine.