Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 12


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NOVA VULGATALA SACRA BIBBIA
1 His factis pactionibus, Lysias pergebat ad regem, Iudaei autemagriculturae operam dabant.1 Conclusi questi accordi, Lisia se ne tornò presso il re, mentre i Giudei ripresero il lavoro dei campi.
2 Sed ex his, qui duces erant in singulis locis,Timotheus et Apollonius Gennaei filius, sed et Hieronymus et Demophon, super hoset Nicanor Cypriarches, non sinebant eos in silentio agere et quiete.2 Ma tra i comandanti locali, Timoteo e Apollonio, figlio di Gennèo, nonché Girolamo e Demofonte e, oltre a questi, Nicànore, comandante dei Ciprioti, non li lasciavano vivere tranquilli né stare in pace.
3 Ioppitaevero tale quoddam flagitium perpetrarunt: cum rogavissent Iudaeos, cum quibushabitabant, ascendere scaphas, quas ipsi paraverant, cum uxoribus et filiis,quasi nullis inimicitiis in eos subiacentibus,3 Gli abitanti di Giaffa, poi, compirono un'empietà di questo genere: invitarono i Giudei che abitavano con essi a salire, insieme alle loro donne e ai figli, su alcune barche da loro stessi preparate, come se non vi fosse stata alcuna animosità contro di essi.
4 secundum autem communecivitatis decretum, et ipsis acquiescentibus, utpote qui pacem obtinere cuperentet nihil suspectum haberent, eos provectos in altum submerserunt non minusducentos.4 In conformità a una decisione pubblica della città, questi accettarono, perché desideravano fare la pace e non avevano alcun sospetto; ma quando furono al largo, quelli ne fecero affondare non meno di duecento.
5 Quam crudelitatem Iudas in suae gentis homines factam ut cognovit,praecepit viris, qui erant cum ipso, et, invocato iusto iudice Deo,5 Giuda, pertanto, appresa la notizia della crudeltà commessa contro i suoi connazionali, diede ordini ai suoi uomini
6 venitadversus interfectores fratrum et portum quidem noctu succendit, scaphasexussit, eos autem, qui illuc refugerant, gladio peremit.6 e, invocato Dio, giusto giudice, marciò contro gli uccisori dei suoi fratelli; incendiò di notte il porto, bruciò le barche e passò a fil di spada quanti vi si erano rifugiati.
7 Et, cum conclususesset locus, discessit quasi iterum reversurus et universam Ioppitarum civitatemeradicaturus.7 Poi, siccome la città era stata chiusa, ripartì con l'intenzione di tornare di nuovo e di estirpare tutti gli abitanti di Giaffa.
8 Sed, cum cognovisset et eos, qui erant Iamniae, velle pari modofacere habitantibus secum Iudaeis,8 Intanto, avendo appreso che anche quelli di Iamnia volevano fare la stessa cosa ai Giudei che abitavano con loro,
9 Iamnitis quoque nocte supervenit et portumcum navibus succendit, ita ut lumen ignis appareret Hierosolymis a stadiisducentis quadraginta.
9 piombò di notte anche sugli Iamniti e incendiò il porto con la flotta, in modo tale che i riflessi dello splendore apparivano fino a Gerusalemme, distante duecentoquaranta stadi.
10 Inde, cum iam abiissent novem stadiis et iter facerent ad Timotheum,commiserunt cum eo Arabes non minus quam quinque milia viri et equitesquingenti.10 Allontanatisi di lì nove stadi, mentre marciavano contro Timoteo, non meno di cinquemila Arabi con cinquecento cavalieri si lanciarono su di lui.
11 Cumque pugna valida fieret et hi, qui circa Iudam erant, perauxilium Dei prospere gessissent, nomades victi petebant a Iuda dextram sibidari, promittentes se pascua daturos et in ceteris profuturos eis.11 Vi fu una violenta battaglia, ma gli uomini di Giuda, grazie all'aiuto di Dio, ebbero la meglio e perciò i nomadi battuti supplicarono Giuda di dar loro la destra in segno di pace, promettendo di donargli del bestiame e di essergli utili in altre cose.
12 Iudasautem arbitratus vere in multis eos utiles promisit se pacem acturum cum eis;dextrisque acceptis, discessere ad tabernacula sua.12 Giuda, comprendendo che davvero gli sarebbero stati utili in molte cose, accondiscese a fare la pace con essi. Perciò, ricevuta la destra, si ritirarono nelle loro tende.
13 Aggressus est autem etcivitatem quandam firmam pontibus murisque circumsaeptam, quae a promiscuisgentibus habitabatur, cui nomen Caspin.13 Giuda assalì anche una città, fortificata con argini e circondata da mura, che era abitata da gente di ogni genere e aveva nome Casfin.
14 Hi vero, qui intus erant, confidentesin stabilitate murorum et apparatu alimoniarum contumeliosius agebant cum eis,qui circa Iudam erant, maledictis lacessentes et blasphemantes ac loquentes,quae fas non est.14 Quelli che erano dentro, fidando nella robustezza delle mura e nella provvista di viveri, insultavano in modo triviale gli uomini di Giuda, schernendoli, bestemmiando e dicendo cose sconvenienti.
15 Qui autem cum Iuda erant, invocato magno mundi Principe,qui sine arietibus et machinis organicis temporibus Iosue praecipitavit Iericho,irruerunt ferociter muris15 Gli uomini di Giuda, allora, invocato il grande Dominatore del mondo, che senza arieti e macchine da guerra fece crollare Gerico al tempo di Giosuè, assalirono furiosamente il muro.
16 et, capta civitate per Dei voluntatem,inenarrabiles caedes fecerunt, ita ut adiacens stagnum latitudinem habensstadiorum duorum defluere repletum sanguine videretur.
16 Divenuti, per volontà di Dio, padroni della città, vi fecero una strage indescrivibile, sicché il lago vicino, che ha la larghezza di due stadi, pareva scorrere ripieno di sangue.
17 Inde autem discesserunt stadia septingenta quinquaginta et pervenerunt inCharaca ad eos, qui dicuntur Tubiani, Iudaeos.17 Allontanatisi poi di lì settecentocinquanta stadi, raggiunsero Caraca, presso i Giudei chiamati Tubiani.
18 Et Timotheum quidem in illislocis non comprehenderunt, qui, nullo negotio perfecto, tunc de locis regressuserat, relicto tamen in quodam loco firmissimo praesidio.18 Ma in quei luoghi non trovarono Timoteo, il quale, senza avervi fatto alcunché, se ne era allontanato, dopo aver lasciato in un certo posto una guarnigione, ben equipaggiata.
19 Dositheus autem etSosipater, ex ducibus, qui cum Maccabaeo erant, exeuntes peremerunt a Timotheorelictos in praesidio plures quam decem milia viros.19 Allora Dositeo e Sosipatro, che erano tra i comandanti degli uomini del Maccabeo, fecero una sortita e annientarono gli uomini lasciati da Timoteo nella fortezza, che erano più di diecimila.
20 At Maccabaeus, ordinatoexercitu circum se per cohortes, constituit eos super cohortes et adversusTimotheum processit habentem secum centum viginti milia peditum equitumque duomilia quingentos.20 Il Maccabeo, a sua volta, disposto il suo esercito in schiere, pose costoro a capo delle schiere e si lanciò su Timoteo, che aveva con sé centoventimila fanti e duemilacinquecento cavalieri.
21 Cognito autem Iudae adventu, Timotheus praemisit muliereset filios et reliquum apparatum in locum, qui Carnion dicitur; erat eniminexpugnabile et accessu difficile praesidium propter locorum angustias.21 Informato dell'avanzata di Giuda, Timoteo mandò avanti le donne, i bambini e ogni altro bagaglio verso la località detta Carnion. Era, infatti, un posto inespugnabile e di difficile accesso, a causa della strettezza di tutti i suoi passaggi.
22 Cumque cohors Iudae prima apparuisset, et pavor factus esset super hostes, actimor ex praesentia illius, qui universa conspicit, super eos esset, in fugamexsiluerunt, alius alio se ferens, ita ut saepe a suis laederentur et gladiorumacuminibus configerentur.22 Apparsa la prima schiera di Giuda e caduto lo spavento sui nemici, a causa anche del timore suscitato dalla sopravvenuta apparizione di colui che tutto vede, quelli incominciarono a fuggire, condotti chi da una parte e chi dall'altra, al punto che spesso venivano travolti dai propri compagni e trafitti dalle punte delle loro spade.
23 Iudas autem vehementer instabat confodiens impioset prostravit ad triginta milia virorum.23 Giuda allora ne fece un vigoroso inseguimento, trafiggendo questi scellerati e uccidendone circa trentamila.
24 Ipse vero Timotheus incidens in eos,qui erant cum Dositheo et Sosipatre, cum multa adulatione postulabat, ut vivusdimitteretur, eo quod multorum quidem parentes, aliorum autem fratres haberet,et contingeret horum curam non haberi.24 Timoteo stesso, caduto nelle mani degli uomini di Dositeo e Sosipatro, chiedeva con molta astuzia di essere rilasciato sano e salvo, poiché di molti deteneva i genitori e di altri i fratelli, ai quali altrimenti sarebbe successo di essere tenuti in nessun conto.
25 Et cum pluribus modis fidem dedissetsecundum hoc constitutum, restituturum se eos illaesos, dimiserunt eum propterfratrum salutem.
25 Quando perciò egli si fu ripetutamente impegnato al patto che avrebbe restituito quegli uomini incolumi, lo lasciarono libero in considerazione della salvezza dei propri fratelli.
26 Egressus autem ad Carnion et Atergation interfecit viginti quinque miliacorporum.26 Quindi Giuda, assalito Carnion e l'Atargatèo, uccise venticinquemila persone.
27 Post autem horum fugam et necem, movit exercitum etiam adversusEphron civitatem munitam, in qua multitudo diversarum gentium inhabitabat, etrobusti iuvenes pro muris consistentes fortiter repugnabant; in hac autemmachinarum et telorum multi erant apparatus.27 Dopo la disfatta e distruzione di questi, marciò anche contro Efron, città fortificata, nella quale abitava Lisia con una moltitudine di ogni genere. Giovani robusti, disposti davanti alle mura, combattevano vigorosamente, mentre all'interno vi era una grande provvista di macchine e di proiettili.
28 Sed, cum Potentem invocassent,qui potestate sua vires hostium confringit, ceperunt subiectam civitatem et exeis, qui intus erant, ad viginti quinque milia prostraverunt.28 Ma, invocato il sovrano che con potenza abbatte le forze dei nemici, presero la città nelle loro mani e di quelli che vi erano dentro ne abbatterono venticinquemila.
29 Inde profectiad civitatem Scytharum perrexerunt, quae ab Hierosolymis sescentis stadiisaberat.29 Partiti di lì, mossero alla volta di Beisan, città che è a seicento stadi da Gerusalemme.
30 Contestantibus autem his, qui erant illic Iudaei, benevolentiam, quamScythopolitae erga eos habebant, et mitem occursum temporibus infelicitatis,30 Ma i Giudei che ivi risiedevano resero testimonianza della benevolenza che gli abitanti di Beisan avevano avuto verso di essi e dell'accoglienza cortese riservata loro anche in tempi di sventura,
31 gratias agentes et exhortati etiam de cetero erga genus ipsum benignos esse,venerunt Hierosolymam die sollemni Septimanarum instante.
31 e questi li ringraziarono e, esortatili ad essere benigni anche in avvenire verso la loro stirpe, raggiunsero Gerusalemme, essendo ormai vicina la festa delle Settimane.
32 Post eam vero, quae dicitur Pentecoste, abierunt contra Gorgiam praepositumIdumaeae.32 Dopo la festa detta di Pentecoste, mossero contro Gorgia, stratega dell'Idumea.
33 Exivit autem cum peditibus tribus milibus et equitibusquadringentis.33 Questi uscì in campo con tremila fanti e quattrocento cavalieri.
34 Quibus autem congressis, contigit paucos ruere Iudaeorum.34 Schieratisi in battaglia, caddero alcuni tra i Giudei.
35 Dositheus vero quidam de iis, qui Bacenoris erant, eques vir et fortis, Gorgiamtenuit chlamydeque apprehensum ducebat eum fortiter; et, cum vellet illum caperevivum, eques quidam de Thracibus irruit in eum umerumque amputavit, et Gorgiaseffugit in Maresa.35 Un certo Dositeo, valoroso cavaliere dei Tubiani, aveva afferrato Gorgia e tenendolo per la clamide lo conduceva a forza col proposito di catturare vivo quel maledetto. Ma uno dei cavalieri traci gli si lanciò contro e gli mozzò il braccio. Così Gorgia se ne fuggì verso Marisa.
36 At illis, qui cum Esdrin erant, diutius pugnantibus etfatigatis, cum invocasset Iudas Dominum, ut adiutorem se ostenderet et ducembelli,36 Poiché gli uomini di Esdrin combattevano da tempo ed erano affaticati, Giuda invocò il Signore a mostrarsi loro alleato e guida nel combattimento.
37 incipiens patria voce clamorem cum hymnis, irruens improviso in eos,qui circa Gorgiam erant, fugam eis incussit.
37 Quindi, intonato nella lingua paterna il grido di guerra per mezzo di inni, improvvisamente assalì gli uomini di Gorgia e li costrinse alla fuga.
38 Iudas autem, collecto exercitu, venit in civitatem Odollam et, cum septimadies superveniret, secundum consuetudinem purificati in eodem loco sabbatumegerunt.38 Giuda poi, radunato l'esercito, raggiunse la città di Odollam. Sopraggiunto il settimo giorno, si purificarono secondo l'uso e vi trascorsero il sabato.
39 Et sequenti die venerunt, qui cum Iuda erant, eo tempore, quonecessarium factum erat, ut corpora prostratorum tollerent et cum parentibusreponerent in sepulcris paternis.39 Il giorno seguente gli uomini di Giuda, quando ormai la necessità lo esigeva, andarono a raccogliere i corpi dei caduti per deporli insieme ai parenti nei sepolcri dei loro padri.
40 Invenerunt autem sub tunicis uniuscuiusqueinterfectorum donaria idolorum, quae apud Iamniam fuerunt, a quibus lex prohibetIudaeos. Omnibus ergo manifestum factum est ob hanc causam eos corruisse.
40 Trovarono però, sotto le tuniche di ciascuno dei morti, oggetti sacri agli idoli di Iamnia, che la legge interdice ai Giudei. Così fu a tutti palese per quale causa costoro erano morti.
41 Omnes itaque, cum benedixissent, quae sunt iusti iudicis, Domini, qui occultamanifesta facit,41 Tutti, perciò, dopo aver benedetto il Signore, giusto giudice, che rende manifeste le cose occulte,
42 ad obsecrationem conversi sunt, rogantes, ut id, quod factumerat, delictum oblivioni ex integro traderetur. At vero fortissimus Iudashortatus est populum conservare se sine peccato, cum sub oculis vidissent, quaefacta sunt propter peccatum eorum, qui prostrati sunt.42 si diedero a fare una supplica, chiedendo che il peccato commesso fosse completamente cancellato. Il nobile Giuda allora esortò la sua gente a conservarsi senza peccati, poiché avevano visto coi propri occhi quanto era avvenuto a causa del peccato dei caduti.
43 Et, facta viritimcollatione ad duo milia drachmas argenti, misit Hierosolymam offerri propeccatis sacrificium, valde bene et honeste de resurrectione cogitans.43 Quindi, fatta una colletta a tanto per uomo, inviò a Gerusalemme circa duemila dramme d'argento per far offrire un sacrificio per il peccato, agendo così molto bene e nobilmente, nel pensiero della risurrezione.
44 Nisienim eos, qui ceciderant, resurrecturos speraret, superfluum et vanum essetorare pro mortuis.44 Infatti se egli non avesse sperato che i caduti risorgeranno, sarebbe stato superfluo e sciocco pregare per i morti.
45 Deinde considerans quod hi, qui cum pietate dormitionemacceperant, optimum haberent repositum gratiae donum:45 Ma se egli pensava alla magnifica ricompensa riservata a quelli che si addormentano nella loro pietà, il suo pensiero era santo e pio. Per questo egli fece compiere il sacrificio di espiazione per quelli che erano morti, affinché fossero assolti dal peccato.
46 sancta et piacogitatio. Unde pro defunctis expiationem fecit, ut a peccato solverentur.