Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Esdra 9


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Postquam autem haec completa sunt, accesserunt ad me princi pes dicentes:“ Non est separatus populus Israel, sacerdotes et Levitae a populis terrarumet abominationibus eorum, Chananaei videlicet et Hetthaei et Pherezaei etIebusaei et Ammonitarum et Moabitarum et Aegyptiorum et Amorraeorum.1 E poi che queste cose furono fornite, vennero a me i principi, dicendo: il popolo d' Israel e' sacerdoti e' Leviti non sono partiti da' popoli delle terre e dalle loro abominazioni, cioè del Cananeo, dello Eteo e del Ferezeo, del Iebuseo, degli Ammoniti e de' Moabiti e degli Egizii e degli Amorrei.
2 Tuleruntenim de filiabus eorum sibi et filiis suis et commiscuerunt semen sanctum cumpopulis terrarum; manus etiam principum et magistratuum fuit in transgressionehac prima ”.2 Però che loro hanno tolto delle loro figliuole a sè e alli suoi figliuoli, e hanno mescolato il seme santo co' popoli delle terre; e la mano de' prìncipi e del senato fu in questa prima prevaricazione.
3 Cumque audissem sermonem istum, scidi vestimentum meum etpallium et evelli capillos capitis mei et barbae et sedi maerens.3 E udito io questo sermone, isquarciai il mio mantello e la tunica, e cava'mi i capelli del mio capo e della barba; e sedei, e cominciai a piagnere.
4 Conveneruntautem ad me omnes, qui timebant verba Dei Israel pro transgressione eorum, quide captivitate venerant; et ego sedebam tristis usque ad sacrificiumvespertinum.
4 E raunorsi a me tutti coloro che temeano la parola di Dio d' Israel, per la (loro) trasgressione di quelli ch' erano venuti della prigione; e io sedea tristo insino al sacrificio del vespro.
5 Et in sacrificio vespertino surrexi de afflictione mea et, scisso vestimentoet pallio, curvavi genua mea et expandi manus meas ad Dominum Deum meum.
5 E nel sacrificio del vespro mi levai della mia afflizione, e isquarciato il mantello e la gonnella, chinai le ginocchia mie, e sparsi le mie mani al mio Signore Iddio.
6 Et dixi: “ Deus meus, confundor et erubesco levare faciem meam ad te,quoniam iniquitates nostrae multiplicatae sunt super caput nostrum, et delictanostra creverunt usque ad caelum6 E dissi: Signore mio, io mi confondo e mi vergogno di levare il viso a te; però che le nostre. iniquitadi sono moltiplicate sopra il nostro capo, e i nostri peccati sono cresciuti insino al cielo,
7 a diebus patrum nostrorum. Peccavimusgraviter usque ad diem hanc, et propter iniquitates nostras traditi sumus, ipsiet reges nostri et sacerdotes nostri, in manum regum terrarum et in gladium etin captivitatem et in rapinam et in confusionem vultus sicut et die hac.7 dal tempo de' nostri padri; e anco noi stessi abbiamo peccato gravemente insino al dì d' oggi, e nelle nostre iniquità e noi e i nostri re e' sacerdoti nostri siamo dati in mano delli re delle terre, in coltello e in prigione e in rapina e in confusione di viso, sì come in questo dì.
8 Etnunc ad momentum invenimus gratiam apud Dominum Deum nostrum, ut servaret nobisreliquias et figeret nobis tentorium in loco sancto eius et illuminaret oculosnostros Deus noster et daret nobis solacium modicum in servitute nostra.8 E ora quasi uno poco e in momento è fatto il nostro pregare al nostro Signore Iddio, acciò che a noi fossero lasciate [le] reliquie, e fosse data la sua pace nel suo santo luogo, e che illuminasse gli occhii nostri il nostro Dio, e che desse a noi uno poco di vita nella nostra servitù;
9 Quiaservi sumus, et in servitute nostra non dereliquit nos Deus noster, sedinclinavit super nos misericordiam regum Persarum, ut darent nobis solacium, eterigeretur domus Dei nostri, et instaurarentur ruinae eius, et dedit nobisrefugium in Iuda et Ierusalem.
9 però che noi siamo servi, e nella nostra servitù non ci ha lasciato il nostro Iddio, e inchinò sopra di noi la sua misericordia nel cospetto del re de' Persi, acciò che ci desse vita, e facesse alta la casa del nostro Iddio, e rifacesse le sue solitudini, e desse a noi speranza in Giuda e in Ierusalem.
10 Et nunc quid dicemus, Deus noster, post haec? Dereliquimus mandata tua,10 E ora, Signore nostro Iddio, che diremo noi dopo questo? Perchè noi abbiamo lasciato i tuoi comandamenti,
11 quae praecepisti in manu servorum tuorum prophetarum dicens: “Terra, ad quamvos ingredimini, ut possideatis eam, terra immunda est, iuxta immunditiampopulorum terrarum et abominationem eorum, qui repleverunt eam a fine usque adfinem coinquinatione sua.11 i quali tu comandasti a noi per mano dei tuoi servi profeti, dicendo: la terra la quale voi entrate a possedere, è terra immonda, secondo la immondizia de' popoli e di tutte le altre terre, delle abominazioni di coloro i quali la riempierono dalla bocca insino alla bocca nella sua coinquinazione.
12 Nunc ergo filias vestras ne detis filiis eorum etfilias eorum ne accipiatis filiis vestris et non quaeratis pacem eorum etprosperitatem eorum usque in aeternum, ut confortemini et comedatis, quae bonasunt terrae, et heredes habeatis filios vestros usque in saeculum”.
12 Onde ora non date le vostre figliuole a' loro figliuoli; e le loro figliuole non tollete per li vostri figliuoli, e non domandate la loro pace, nè la loro prosperità, insino in sempiterno, acciò che voi siate confortati e mangiate le buone cose della terra, e che voi abbiate eredi i vostri figliuoli insino in eterno.
13 Et post omnia, quae venerunt super nos in operibus nostris pessimis et indelicto nostro magno, quia tu, Deus noster, non iudicasti secundum iniquitatesnostras et dedisti nobis salutem, sicut est hodie,13 E dopo tutte le cose che vennero sopra di noi nelle nostre pessime operazioni, e nel nostro grande peccato, però che tu, Iddio, ci liberasti dalla nostra iniquità, e haici data la salute, siccome oggi,
14 numquid amplius irritafaciemus mandata tua et matrimonia iungemus cum populis abominationum istarum?Numquid iratus es nobis usque ad consummationem, ut non essent reliquiae etsalus?14 che noi non ritornassimo, e prevaricassimo tutti i tuoi comandamenti, e che non cognungessimo matrimonii de'. popoli di queste abominazioni. Or sei tu irato contro a noi insino a consumazione, sì che tu non ci lasci reliquie e salute?
15 Domine, Deus Israel, tua clementia superstites sumus sicut die hac!Ecce coram te sumus in delicto nostro; non enim stari potest coram te propterhoc ”.
15 Signore Iddio d' Israel, tu se' giusto; perchè noi siamo lasciati, i quali ci dobbiamo salvare, come in questo dì. Ecco noi siamo dinanzi a te nel peccato nostro; però che non si puote stare dinanzi a te sopra di questo.