Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Secondo libro delle Cronache 2


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NOVA VULGATABIBBIA
1 Et numeravit septuaginta milia virorum portantium umeris et octoginta milia, qui caederent lapides in montibus, praepositosque eorum tria milia sescentos.
1 Salomone ingaggiò settantamila portatori, ottantamila scalpellini per lavorare in montagna e tremilaseicento sorveglianti.
2 Misit quoque ad Hiram regem Tyri dicens: “ Sicut egisti cum David patre meo et misisti ei ligna cedrina, ut aedificaret sibi domum ad habitandum in ea,2 Salomone mandò a dire a Chiram, re di Tiro: "Come hai fatto con mio padre Davide, al quale avevi spedito legno di cedro per la costruzione della sua dimora, fa' anche con me.
3 sic fac mecum, ut aedificem domum nomini Domini Dei mei, ut consecrem eam ad adolendum coram illo fumiganda aromata et ad propositionem panum sempiternam et ad holocautomata mane et vespere, sabbatis quoque et neomeniis et sollemnitatibus Domini Dei nostri in sempiternum, quae mandata sunt Israeli.3 Ecco ho deciso di costruire un tempio al nome del Signore mio Dio, per consacrarlo a lui sì che io possa bruciare profumi fragranti davanti a lui, esporre sempre i pani dell'offerta e presentare olocausti mattina e sera, nei sabati, nei noviluni e nelle feste del Signore nostro Dio. Per Israele questo è un obbligo perenne.
4 Domus enim, quam aedificare cupio, magna est; magnus est enim Deus noster super omnes deos.4 Il tempio, che io intendo costruire, deve essere grande, perché il nostro Dio è più grande di tutti gli dèi.
5 Quis ergo poterit praevalere, ut aedificet ei dignam domum? Si caelum et caeli caelorum capere eum nequeunt, quantus ego sum, ut possim aedificare ei domum? Sed ad hoc tantum, ut adoleatur incensum coram illo.5 Ma chi avrà la capacità di costruirgli un tempio, quando i cieli e i cieli dei cieli non bastano per contenerlo? E chi sono io perché gli costruisca un tempio, anche solo per bruciare incenso alla sua presenza?
6 Mitte ergo mihi virum eruditum, qui noverit operari in auro et argento, aere et ferro, purpura, coccino et hyacintho, et qui sciat sculpere caelaturas cum his artificibus, quos mecum habeo in Iudaea et Ierusalem, quos praeparavit David pater meus.6 Ora mandami un uomo esperto nel lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, filati di porpora, di cremisi e di violetto e che sappia eseguire intagli di ogni genere; egli lavorerà con gli altri artigiani che io ho in Gerusalemme e in Giuda, preparati da mio padre Davide.
7 Sed et ligna cedrina mitte mihi et arceuthina et pinea de Libano; scio enim quod servi tui noverint caedere ligna de Libano, et erunt servi mei cum servis tuis,7 Mandami legno di cedro, di abete e di sandalo dal Libano. Io so, infatti, che i tuoi uomini sono abili nel tagliare gli alberi del Libano. Ora i miei uomini si uniranno ai tuoi
8 ut parentur mihi ligna plurima; domus enim, quam cupio aedificare, magna erit nimis et inclita.8 per prepararmi legno in grande quantità, perché il tempio che intendo costruire deve essere grande e stupendo.
9 Praeterea operariis, qui caesuri sunt ligna, servis tuis dabo in cibaria tritici choros viginti milia et hordei choros totidem et vini viginti milia batos, olei quoque batos viginti milia ”.
9 Ecco, a quanti abbatteranno e taglieranno gli alberi io darò grano per vettovagliamento; ai tuoi uomini darò ventimila 'kor' di grano, ventimila 'kor' d'orzo, ventimila 'bat' di vino e ventimila 'bat' d'olio".
10 Dixit autem Hiram rex Tyri per litteras, quas miserat Salomoni: “ Quia dilexit Dominus populum suum, idcirco te regnare fecit super eum ”.10 Chiram re di Tiro mandò per iscritto a Salomone questo messaggio: "Per l'amore che il Signore porta al suo popolo, ti ha costituito re su di esso".
11 Et addidit dicens: “ Benedictus Dominus, Deus Israel, qui fecit caelum et terram, qui dedit David regi filium sapientem et eruditum et sensatum atque prudentem, ut aedificaret domum Domino et palatium sibi.11 Quindi Chiram diceva: "Sia benedetto il Signore Dio di Israele, che ha fatto il cielo e la terra, che ha concesso al re Davide un figlio saggio, pieno di senno e di intelligenza, il quale costruirà un tempio al Signore e una reggia per sé.
12 Misi ergo tibi virum prudentem et scientissimum Hiram magistrum meum,12 Ora ti mando un uomo esperto, pieno di saggezza, Curam-Abi,
13 filium mulieris de filiabus Dan, cuius pater fuit Tyrius, qui novit operari in auro et argento, aere et ferro et lapidibus et lignis, in purpura quoque et hyacintho et bysso et coccino, et qui scit caelare omnem sculpturam et adinvenire prudenter, quodcumque in opere necessarium est, cum artificibus tuis et cum artificibus domini mei David patris tui.13 figlio di una donna della tribù di Dan e di un padre di Tiro. Egli sa lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, le pietre, il legno, i filati di porpora, di violetto, di bisso e di cremisi; sa eseguire ogni intaglio e concretare genialmente ogni progetto gli venga sottoposto. Egli lavorerà con i tuoi artigiani e con gli artigiani del mio signore Davide tuo padre.
14 Triticum ergo et hordeum et oleum et vinum, quae pollicitus es, domine mi, mitte servis tuis.14 Ora il mio Signore mandi ai suoi uomini il grano, l'orzo, l'olio e il vino promessi.
15 Nos autem caedemus ligna de Libano, quot necessaria habueris, et applicabimus ea ratibus per mare in Ioppe; tuum autem erit transferre ea in Ierusalem ”.
15 Noi taglieremo nel Libano il legname, quanto te ne occorrerà, e te lo porteremo per mare su zattere fino a Giaffa e tu lo farai salire a Gerusalemme".
16 Numeravit igitur Salomon omnes viros peregrinos, qui erant in terra Israel post dinumerationem, quam dinumeravit David pater eius; et inventi sunt centum quinquaginta milia et tria milia sescenti.16 Salomone censì tutti gli stranieri che erano nel paese di Israele: un nuovo censimento dopo quello effettuato dal padre Davide. Ne furono trovati centocinquantatremilaseicento.
17 Fecitque ex eis septuaginta milia, qui umeris onera portarent, et octoginta milia, qui lapides in montibus caederent; tria autem milia et sescentos praepositos operum populi.
17 Ne prese settantamila come portatori, ottantamila come scalpellini perché lavorassero sulle montagne e tremilaseicento come sorveglianti perché facessero lavorare quella gente.