Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Secondo libro delle Cronache 2


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I fratelli di Giuseppe, stretti dalla fame, sono mandati dal padre in Egitto a' comperare dei viveri; e sono da lui riconosciuti, e trattati duramente, e messi in prigione. Finalmente lasciato Simeone in carcere si partono, e senza saperlo riportano ciascuno nel suo sacco il denaro insieme col grano.

1Ma Giacobbe avendo udito, che si vendeva da mangiare in Egitto, disse a' suoi figliuoli: Perché state a guardarvi in viso?2Ho sentito dire, che si vende grano in Egitto: andate, e comprate quello che ci bisogna, affinché possiam vivere, e non siam consunti dalla fame.3Andarono adunque dieci fratelli di Giuseppe in Egitto a comprare del frumento,4Essendosi Giacobbe ritenuto Beniamin a casa, avendo detto ai suoi fratelli, che non gli succeda qualche disgrazia nel viaggio.5Entrarono nella terra di Egitto con altra gente, che andava a comprare. Perocché nella terra di Chanaan era la fame.6E Giuseppe dominava in Egitto, e a piacimento di lui si vendevano a' popoli le biade. E i suoi fratelli avendolo adorato,7Ed egli avendoli riconosciuti, parlava loro con qualche durezza, come a stranieri, interrogandoli: D'onde siete venuti? Risposero: Dalla terra di Chanaan per comprare quello che ci bisogna per vivere.8E riconoscendo egli i fratelli, non fu però da essi riconosciuto.9E rammentandosi i sogni veduti una volta, disse loro: Voi siete spioni: e siete venuti a riconoscere i luoghi men forti del paese.10Dissero quelli: Signore, non è così; ma i tuoi servi sono venuti a comprar da mangiare.11Siamo tutti figliuoli di uno stesso uomo: siam venuti a buon fine, e nissun male tramano i servi tuoi.12Rispose loro: La cosa è ben diversa: siete venuti ad osservare i luoghi di questo paese men fortificati.13Ma quelli: Siamo, dissero, noi tuoi servi, dodici fratelli, figliuoli d'uno stesso uomo nella terra di Chanaan: il più piccolo è con nostro padre, l'altro più non è.14La cosa, diss'egli, è come ho detto: Siete spioni.15Io fin d'adesso vi metterò alla prova: per la salute di Faraone voi non partirete di qua, fino a tanto che venga il fratello vostro più piccolo.16Mandate uno di voi, che qua lo conduca: e voi starete in catene, fino a tanto che sia manifesto, se vero o falso sia quello che avete detto: altrimenti voi per la salute di Faraone siete spioni.17Li fece adunque mettere in prigione per tre giorni.18E il terzo giorno fattigli uscir dalla carcere, disse: Fate quello che ho detto, e sarete salvi: perocché io temo Dio.19Se avete buone intenzioni, uno di voi fratelli stia legato in prigione: e voi altri andate, e portate il frumento, che avete comprato, alle vostre case,20E conducetemi il vostro fratello più piccolo, affinché io possa esser chiarito di quel che dite, e non siate condannati a morire. Fecero, com'egli avea detto,21E si dissero l'uno all'altro: Con ragione soffriamo questo, perché peccammo contro il nostro fratello, vedendo le angustie del suo cuore mentr'ei ci pregava, e noi non ascoltammo: per questo è venuta sopra di noi tribolazione.22Uno di essi Ruben, disse: Non vel diss'io: Non peccate contro il fanciullo: e voi non mi deste retta? ecco che del sangue di lui si fa vendetta.23E non sapevano di essere intesi da Giuseppe; perocché questi parlava loro per interprete.24Ed egli si volse per un poco in altra parte, e pianse: e tornò, e parlò con essi.25E fatto pigliare, e legare Simeone sotto de' loro occhi, ordinò ai ministri, che empisser di grano le loro sacca, e rimettessero il denaro di ciascheduno nel suo sacco, dando loro di più de' viveri pel viaggio: e quelli fecer così.26E quelli portando sopra i loro asini il grano, se n'andarono.27E avendo uno di loro aperto il sacco per dar da mangiare al suo asino all'albergo, osservando il denaro alla bocca del sacco,28Disse a' suoi fratelli: Mi è stato renduto il denaro, eccolo qui nel sacco. E stupefatti, e turbati dissero l'uno all'altro: Che è mai quello che ha Dio fatto a noi?29E giunsero a casa di Giacobbe loro padre nella terra di Chanaan, e a lui raccontarono tutto quello che era loro avvenuto, dicendo:30Il signore di quella terra ci ha parlato con durezza, e ha creduto, che andassimo a spiare pel paese.31Gli abbiam risposto: Noi siamo uomini di pace, e non macchiniamo nulla di cattivo.32Siam dodici fratelli nati tutti di un istesso padre: uno più non è: il più piccolo è con nostro padre nella terra di Chanaan.33Quegli ci ha detto: Mi chiarirò in questo modo, se voi siete uomini di pace: Lasciate presso di me un vostro fratello, e prendete quel che bisogna di viveri per le vostre famiglie, e partitevi:34E conducete a me il fratello vostro più piccolo onde io conosca, che non siete spioni, e voi ricuperiate quello che rimane in prigione; e abbiate di poi permissione di comprare quello che vorrete.35Dette che ebbero queste cose, votando i grani, trovò ognuno di loro rinvolto il denaro alla bocca del sacco: ed essendo tutti fuori di sé,36Disse il padre Giacobbe: Voi m'avete condotto ad essere senza figliuoli; Giuseppe non è più, Simeone è in catene, e mi torrete Beniamin: sopra di me ricadono tutte queste sciagure.37Rispose a lui Ruben: Uccidi due de' miei figliuoli, se io non lo riconduco a te: consegnalo a me, ed io te lo restituirò.38Ma quegli: Non verrà, disse, il mio figlio con voi: suo fratello si morì, ed egli è rimaso solo: se alcuna cosa avverrà di sinistro a lui nella terra, dove andate, precipiterete col dolore nel sepolcro la mia vecchiaia.

Note:

42,6:E i suoi fratelli avendolo adorato. Così questi fratelli cominciano a verificare senza saperlo i sogni del loro fratello.

42,9:Voi siete spioni. Giuseppe parla così per provare i fratelli, e per condurli passo passo a dargli nuova del padre e del fratello rimasto a casa, onde benché egli sappia chei fratelli non sono spioni, dimostra, che tali li crederà, se non danno buon conto dell'esser loro. Piccola mortificazione rispetto a quello, che essi avean fatto verso di lui.

42,14-15:La cosa... è, come ho detto: Siete: spioni; ec. Voi dite che siete dodici fratelli figliuoli di un solo padre, e che un piccol fratelo è restato a casa e l'altro morì. Io non credo nulla di tutto questo, se voi non mi fate toccar con mano la verità. Andate e menatemi quel fratello piccolo, che dite essere restato a casa. Cosi (dice il Grisostomo) volea assicurarsi, ch'ei non avessero trattato il secondo figliuolo di Rachele, come avean trattato il primo.

42,16:Per la salute di Faraone. Alcuni in queste parole riconoscono una veemente affermazione e asseveranza piuttosto, che un giuramento; ma quand'anche elle contenessero un vero giuramento, poté Giuseppe giurare per la salute di Faraone suo benefattore, a cui dovea tutto il rispetto e l'amore, venerando nella creatura il Creatore, da cui Faraone area ricevuta la real potestà e tutta la sua grandezza. Così Gesù Cristo c'insegna, che chi giuran pel Cielo, per la terra ec. secondo il comune uso delle nazioni, e l'intenzione di chi facea tal giuramento, giurava pel loro Creatore, Matth. XXXIII. 21. I Martiri di Gesù Cristo soffrirono la morte piuttosto, che giurare pel genio degl'imperatori idolatri; ma la ragione si tu, che un tal giuramento veniva a riconoscere una specie d'idolatria; mentre facessi lo stesso giuramento per l'imperatore come per un Dio. Ma nissuno ha finora immaginato, che fosse ne' tempi di Giuseppe una tal frenesia ne' principi d'Egitto di aspirare agli onori divini. Simili giuramenti si trovano, 1. Reg. I. 26. XVII. 55., XIV. 26.

42,21:Con ragione soffriamo questo. Osserva S. Gregorio, che la pena apre gli occhi, che avea chiusi la colpa. E il Grisostomo: Come un ubbriaco quando si è caricato di molto vino non sente alcun male, ma lo sente di poi; così il peccato, fino a tanto che sia consumata, quasi densa caligine, ottenebra la mente; ma di poi si leva su la coscienza e più crudamente di qualsiasi accusatore rode la mente, mostrando l'indegnità del male, che si è fatto. Notisi, che eran già corsi ventidue o ventitre anni dal tempo, in cui era stato venduto Giuseppe; contuttociò non aveano potuto ancora scordarsi dell'atroce delitto.

42,23:Parlava loro per interprete. Non si vede che i figliuoli di Giacobbe avesser bisogno d'interprete per essere intesi dagli Egiziani; ma Giuseppe o per grandezza, o piuttosto perché i fratelli noi riconoscessero alla voce, o alla pronunzia, parlava loro per via d'interprete.

42,25:E fatto pigliare, e legare Simeone ec. Egli dovea essere stato uno del più fieri persecutori di Giuseppe; ma si può anche credere di Giuseppe, che dopo questa dimostrazione di rigore trattasse Simeone con tutta la maggior carità.

42,35:Essendo tutti fuori di se. Eglino avean già trovato il denaro alla bocca del sacco di ciascheduno, come si vede cap. XLII. 27.; ma probabilmente non vollero far conoscere al padre d'essersene accorti prima, perché ei non gli sgridasse di non averlo riportato a chi avea dato loro il grano: quindi dimostrano di restare sorpresi e sbigottiti.