Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 14


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BIBBIA CEI 1974DIODATI
1 Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.1 OR avvenne che, essendo egli entrato in casa d’uno de’ principali de’ Farisei, in giorno di sabato, a mangiare, essi l’osservavano.
2 Davanti a lui stava un idropico.2 Ed ecco, un certo uomo idropico era quivi davanti a lui.
3 Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: "È lecito o no curare di sabato?".3 E Gesù prese a dire a’ dottori della legge, ed a’ Farisei: È egli lecito di guarire alcuno in giorno di sabato?
4 Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.4 Ed essi tacquero. Allora, preso colui per la mano, lo guarì, e lo licenziò.
5 Poi disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?".5 Poi fece lor motto, e disse: Chi è colui di voi, che, se il suo asino, o bue, cade in un pozzo, non lo ritragga prontamente fuori nel giorno del sabato?
6 E non potevano rispondere nulla a queste parole.

6 Ed essi non gli potevan risponder nulla in contrario a queste cose
7 Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola:7 ORA, considerando come essi eleggevano i primi luoghi a tavola, propose questa parabola agl’invitati, dicendo:
8 "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te8 Quando tu sarai invitato da alcuno a nozze, non metterti a tavola nel primo luogo, che talora alcuno più onorato di te non sia stato invitato dal medesimo.
9 e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto.9 E che colui che avrà invitato te e lui, non venga, e ti dica: Fa’ luogo a costui; e che allora tu venga con vergogna a tener l’ultimo luogo.
10 Invece quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.10 Ma, quando tu sarai invitato, va’, mettiti nell’ultimo luogo, acciocchè, quando colui che t’avrà invitato verrà, ti dica: Amico, sali più in su. Allora tu ne avrai onore appresso coloro che saranno teco a tavola.
11 Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".

11 Perciocchè chiunque s’innalza sarà abbassato, e chi si abbassa sarà innalzato.
12 Disse poi a colui che l'aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.12 Or egli disse a colui che l’avea invitato: Quando tu farai un desinare, o una cena, non chiamare i tuoi amici, nè i tuoi fratelli, nè i tuoi parenti, nè i tuoi vicini ricchi; che talora essi a vicenda non t’invitino, e ti sia reso il contraccambio.
13 Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi;13 Anzi, quando fai un convito, chiama i mendici, i monchi, gli zoppi, i ciechi.
14 e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti".

14 E sarai beato; perciocchè essi non hanno il modo di rendertene il contraccambio; ma la retribuzione te ne sarà resa nella risurrezion dei giusti
15 Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: "Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!".15 OR alcun di coloro ch’erano insieme a tavola, udite queste cose, disse: Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio.
16 Gesù rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti.16 E Gesù gli disse: Un uomo fece una gran cena, e v’invitò molti.
17 All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto.17 Ed all’ora della cena, mandò il suo servitore a dire agl’invitati: Venite, perciocchè ogni cosa è già apparecchiata.
18 Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato.18 Ma in quel medesimo punto tutti cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: Io ho comperata una possessione, e di necessità mi conviene andar fuori a vederla; io ti prego abbimi per iscusato.
19 Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato.19 Ed un altro disse: Io ho comperate cinque paia di buoi, e vo a provarli; io ti prego abbimi per iscusato.
20 Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire.20 Ed un altro disse: Io ho sposata moglie, e perciò non posso venire.
21 Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi.21 E quel servitore venne e rapportò queste cose al suo signore. Allora il padron di casa, adiratosi, disse al suo servitore: Vattene prestamente per le piazze, e per le strade della città, e mena qua i mendici, ed i monchi, e gli zoppi, ed i ciechi.
22 Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto.22 Poi il servitore gli disse: Signore, egli è stato fatto come tu ordinasti, ed ancora vi è luogo.
23 Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia.23 E il signore disse al servitore: Va’ fuori per le vie, e per le siepi, e costringili ad entrare, acciocchè la mia casa sia ripiena.
24 Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena".

24 Perciocchè io vi dico che niuno di quegli uomini ch’erano stati invitati assaggerà della mia cena
25 Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse:25 OR molte turbe andavano con lui; ed egli, rivoltosi, disse loro:
26 "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.26 Se alcuno viene a me, e non odia suo padre, e sua madre, e la moglie, e i figliuoli, e i fratelli, e le sorelle, anzi ancora la sua propria vita, non può esser mio discepolo.
27 Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.

27 E chiunque non porta la sua croce, e non vien dietro a me, non può esser mio discepolo.
28 Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?28 Perciocchè, chi è colui d’infra voi, il quale, volendo edificare una torre, non si assetti prima, e non faccia ragion della spesa, se egli ha da poterla finire?
29 Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo:29 Che talora, avendo posto il fondamento, e non potendola finire, tutti coloro che la vedranno non prendano a beffarlo, dicendo:
30 Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.30 Quest’uomo cominciò ad edificare, e non ha potuto finire.
31 Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?31 Ovvero, qual re, andando ad affrontarsi in battaglia con un altro re, non si assetta prima, e prende consiglio, se può con diecimila incontrarsi con quell’altro, che vien contro a lui con ventimila?
32 Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace.32 Se no, mentre quel l’altro è ancora lontano, gli manda un’ambasciata, e lo richiede di pace.
33 Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

33 Così adunque, niun di voi, il qual non rinunzia a tutto ciò ch’egli ha, può esser mio discepolo.
34 Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si salerà?34 Il sale è buono, ma se il sale diviene insipido, con che lo si condirà egli?
35 Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda".35 Egli non è atto nè per terra, nè per letame; egli è gettato via. Chi ha orecchie da udire, oda