Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Genesi 22


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1Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!".2Riprese: "Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va' nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò".3Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato.4Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo.5Allora Abramo disse ai suoi servi: "Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi".6Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutt'e due insieme.7Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: "Padre mio!". Rispose: "Eccomi, figlio mio". Riprese: "Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?".8Abramo rispose: "Dio stesso provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!". Proseguirono tutt'e due insieme;9così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna.10Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.11Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!".12L'angelo disse: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio".13Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.14Abramo chiamò quel luogo: "Il Signore provvede", perciò oggi si dice: "Sul monte il Signore provvede".15Poi l'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta16e disse: "Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio,17io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici.18Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce".
19Poi Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.
20Dopo queste cose, ad Abramo fu portata questa notizia: "Ecco, Milca ha partorito figli a Nacor tuo fratello":21Uz, il primogenito, e suo fratello Buz e Kamuèl il padre di Aram22e Chesed, Azo, Pildas, Idlaf e Betuèl;23Betuèl generò Rebecca: questi otto figli partorì Milca a Nacor, fratello di Abramo.24Anche la sua concubina, chiamata Reuma, partorì figli: Tebach, Gacam, Tacas e Maaca.

Note:

Gen 22,1-19:Il racconto è comunemente attribuito alla corrente elohista, ma raccoglie elementi jahvisti: vv 11.14.15-18 e il nome Morijja nel v 2. All'origine può esservi un racconto di fondazione di santuario israelita dove, a differenza dei santuari cananei, non si offrivano vittime umane. Il racconto attuale giustifica la prescrizione rituale del riscatto dei primogeniti di Israele: questi, come tutte le primizie, appartengono a Dio; però non devono essere sacrificati ma riscattati (Es 13,11). Il racconto implica dunque la condanna, pronunziata più volte dai profeti, dei sacrifici di fanciulli (vedere Lv 18,21+). Vi aggiunge una lezione spirituale più alta: l'esempio della fede di Abramo che trova qui il suo punto culminante. I Padri hanno visto nel sacrificio di Isacco la figura della passione di Gesù, il Figlio unico.

Gen 22,2:2Cr 3,1 identifica Morijja con la collina dove si eleverà il tempio di Gerusalemme. La tradizione posteriore ha adottato questa localizzazione, ma il testo parla di un paese di Morijja il cui nome non appare altrove; il luogo del sacrificio resta sconosciuto.

Gen 22,14:Sul monte il Signore provvede: con i LXX; il TM ha: «sul monte di Jahve egli appare». Il testo della fine del v è incerto.

Gen 22,17:città: cioè della loro città, come interpreta il greco, cf. Gen 24,60 . BJ con il TM ha: «porta».

Gen 22,20-24:Lista jahvista delle tribù aramee, unite ai dodici «figli» di Nacor (Gen 11,29 ; cf. i dodici figli di Ismaele, Gen 25,13 , e di Giacobbe, Gen 29,32; Gen 30,24; Gen 35,22s). Una tradizione diversa e data in Gen 10,23 .