Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Giona 4


font
NOVA VULGATABIBBIA
1 Et afflictus est Ionas afflictione magna et iratus est;1 Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu indispettito.
2 etoravit ad Dominum et dixit: “ Obsecro, Domine, numquid non hoc est verbummeum, cum adhuc essem in terra mea? Propter hoc praeoccupavi ut fugerem inTharsis. Sciebam enim quia tu Deus clemens et misericors es, longanimis etmultae miserationis et ignoscens super malitia.2 Pregò il Signore: "Signore, non era forse questo che dicevo quand'ero nel mio paese? Per ciò mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti lasci impietosire riguardo al male minacciato.
3 Et nunc, Domine, tolle,quaeso, animam meam a me, quia melior est mihi mors quam vita”.3 Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!".
4 Et dixitDominus: “ Putasne bene irasceris tu? ”.
4 Ma il Signore gli rispose: "Ti sembra giusto essere sdegnato così?".
5 Et egressus est Ionas de civitate et sedit contra orientem civitatis et fecitsibimet umbraculum ibi et sedebat subter illud in umbra, donec videret quidaccideret in civitate.5 Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì un riparo di frasche e vi si mise all'ombra in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città.
6 Et praeparavit Dominus Deus hederam, et ascendit superIonam, ut esset umbra super caput eius et protegeret eum ab afflictione sua. Etlaetatus est Ionas super hedera laetitia magna.
6 Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
7 Et paravit Deus vermem, cum surgeret aurora in crastinum, et percussithederam, quae exaruit.7 Ma il giorno dopo, allo spuntar dell'alba, Dio mandò un verme a rodere il ricino e questo si seccò.
8 Et, cum ortus fuisset sol, praecepit Deus ventoorientali calido; et percussit sol super caput Ionae, et elanguit; et petivitanimae suae, ut moreretur, et dixit: “ Melius est mihi mori quam vivere ”
8 Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d'oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venir meno e chiese di morire, dicendo: "Meglio per me morire che vivere".
9 Et dixit Deus ad Ionam: “ Putasne bene irasceris tu super hedera? ”. Etdixit: “ Bene irascor ego usque ad mortem ”.9 Dio disse a Giona: "Ti sembra giusto essere così sdegnato per una pianta di ricino?". Egli rispose: "Sì, è giusto; ne sono sdegnato al punto da invocare la morte!".
10 Et dixit Dominus: “ Tudoles super hederam, in qua non laborasti neque fecisti, ut cresceret, quae subuna nocte nata est et sub una nocte periit.10 Ma il Signore gli rispose: "Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita:
11 Et ego non parcam Nineve civitatimagnae, in qua sunt plus quam centum viginti milia hominum, qui nesciunt quidsit inter dexteram et sinistram suam, et iumenta multa? ”.
11 e io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?".