Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Sapientia 6


font
VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Melior est sapientia quam vires,
et vir prudens quam fortis.
1 Ascoltate dunque, o re, e cercate di comprendere;
imparate, o governanti di tutta la terra.
2 Audite ergo, reges, et intelligite ;
discite, judices finium terræ.
2 Porgete l’orecchio, voi dominatori di popoli,
che siete orgogliosi di comandare su molte nazioni.
3 Præbete aures, vos qui continetis multitudines,
et placetis vobis in turbis nationum.
3 Dal Signore vi fu dato il potere
e l’autorità dall’Altissimo;
egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi:
4 Quoniam data est a Domino potestas vobis,
et virtus ab Altissimo :
qui interrogabit opera vestra, et cogitationes scrutabitur.
4 pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
5 Quoniam cum essetis ministri regni illius,
non recte judicastis, nec custodistis legem justitiæ,
neque secundum voluntatem Dei ambulastis.
5 Terribile e veloce egli piomberà su di voi,
poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto.
6 Horrende et cito apparebit vobis,
quoniam judicium durissimum his qui præsunt fiet.
6 Gli ultimi infatti meritano misericordia,
ma i potenti saranno vagliati con rigore.
7 Exiguo enim conceditur misericordia ;
potentes autem potenter tormenta patientur.
7 Il Signore dell’universo non guarderà in faccia a nessuno,
non avrà riguardi per la grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e a tutti provvede in egual modo.
8 Non enim subtrahet personam cujusquam Deus,
nec verebitur magnitudinem ejus cujusquam,
quoniam pusillum et magnum ipse fecit,
et æqualiter cura est illi de omnibus.
8 Ma sui dominatori incombe un’indagine inflessibile.
9 Fortioribus autem fortior instat cruciatio.
9 Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
perché impariate la sapienza e non cadiate in errore.
10 Ad vos ergo, reges, sunt hi sermones mei :
ut discatis sapientiam, et non excidatis.
10 Chi custodisce santamente le cose sante
sarà riconosciuto santo,
e quanti le avranno apprese vi troveranno una difesa.
11 Qui enim custodierint justa juste, justificabuntur ;
et qui didicerint ista, invenient quid respondeant.
11 Bramate, pertanto, le mie parole,
desideratele e ne sarete istruiti.
12 Concupiscite ergo sermones meos ;
diligite illos, et habebitis disciplinam.
12 La sapienza è splendida e non sfiorisce,
facilmente si lascia vedere da coloro che la amano
e si lascia trovare da quelli che la cercano.
13 Clara est, et quæ numquam marcescit, sapientia :
et facile videtur ab his qui diligunt eam,
et invenitur ab his qui quærunt illam.
13 Nel farsi conoscere previene coloro che la desiderano.
14 Præoccupat qui se concupiscunt,
ut illis se prior ostendat.
14 Chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
15 Qui de luce vigilaverit ad illam non laborabit ;
assidentem enim illam foribus suis inveniet.
15 Riflettere su di lei, infatti, è intelligenza perfetta,
chi veglia a causa sua sarà presto senza affanni;
16 Cogitare ergo de illa sensus est consummatus,
et qui vigilaverit propter illam cito securus erit.
16 poiché lei stessa va in cerca di quelli che sono degni di lei,
appare loro benevola per le strade
e in ogni progetto va loro incontro.
17 Quoniam dignos se ipsa circuit quærens,
et in viis ostendit se hilariter,
et in omni providentia occurrit illis.
17 Suo principio più autentico è il desiderio di istruzione,
l’anelito per l’istruzione è amore,
18 Initium enim illius verissima est disciplinæ concupiscentia.
18 l’amore per lei è osservanza delle sue leggi,
il rispetto delle leggi è garanzia di incorruttibilità
19 Cura ergo disciplinæ dilectio est,
et dilectio custodia legum illius est ;
custoditio autem legum consummatio incorruptionis est ;
19 e l’incorruttibilità rende vicini a Dio.
20 incorruptio autem facit esse proximum Deo.
20 Dunque il desiderio della sapienza innalza al regno.
21 Concupiscentia itaque sapientiæ deducit ad regnum perpetuum.
21 Se dunque, dominatori di popoli, vi compiacete di troni e di scettri,
onorate la sapienza, perché possiate regnare sempre.
22 Si ergo delectamini sedibus et sceptris, o reges populi,
diligite sapientiam, ut in perpetuum regnetis :
22 Annuncerò che cos’è la sapienza e com’è nata,
non vi terrò nascosti i suoi segreti,
ma fin dalle origini ne ricercherò le tracce,
metterò in chiaro la conoscenza di lei,
non mi allontanerò dalla verità.
23 diligite lumen sapientiæ, omnes qui præestis populis.
23 Non mi farò compagno di chi si consuma d’invidia,
perché costui non avrà nulla in comune con la sapienza.
24 Quid est autem sapientia, et quemadmodum facta sit, referam,
et non abscondam a vobis sacramenta Dei :
sed ab initio nativitatis investigabo,
et ponam in lucem scientiam illius,
et non præteribo veritatem.
24 Il gran numero di sapienti è salvezza per il mondo,
un re prudente è la sicurezza del popolo.
25 Neque cum invidia tabescente iter habebo,
quoniam talis homo non erit particeps sapientiæ.
25 Lasciatevi dunque ammaestrare dalle mie parole
e ne trarrete profitto.
26 Multitudo autem sapientium sanitas est orbis terrarum,
et rex sapiens stabilimentum populi est.
27 Ergo accipite disciplinam per sermones meos,
et proderit vobis.