Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Cantico 5


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NOVA VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Veniat dilectus meus in hortum suum
et comedat fructus eius optimos.
Veni in hortum meum, soror mea, sponsa;
messui myrrham meam cum aromatibus meis,
comedi favum cum melle,
bibi vinum cum lacte meo.
Comedite, amici, et bibite
et inebriamini, carissimi.
1 Sono entrato nel mio giardino, mia sorella, sposa, ho raccolto la mia mirra col mio balsamo; ho mangiato il mio favo col mio miele, ho bevuto il mio vino col mio latte. Mangiate, amici, bevete, e inebriatevi, o cari!
2 Ego dormio, et cor meum vigilat.
Vox dilecti mei pulsantis:
“ Aperi mihi, soror mea, amica mea,
columba mea, immaculata mea,
quia caput meum plenum est rore, et cincinni mei guttis noctium ”.
2 Io dormivo, ma il mio cuore era desto. Voce del mio Diletto che bussa: "Aprimi, sorella mia, amica mia, mia colomba, mia perfetta, perché il mio capo è pieno di rugiada, i miei riccioli di gocce della notte".
3 “Exspoliavi me tunica mea,
quomodo induar illa?
Lavi pedes meos,
quomodo inquinabo illos?”.
3 "Ho levato la mia tunica, come indossarla di nuovo? Ho lavato i miei piedi, perché sporcarli di nuovo?".
4 Dilectus meus misit manum suam per foramen,
et venter meus ilico intremuit.
4 Il mio Diletto ha spinto la sua mano nella serratura, e le mie viscere si sono commosse per lui.
5 Surrexi, ut aperirem dilecto meo;
manus meae stillaverunt myrrham,
et digiti mei pleni myrrha probatissima
super ansam pessuli.
5 Mi sono alzata io per aprire al mio Diletto e le mie mani si sono impregnate di mirra e le mie dita di mirra liquida sulla maniglia del chiavistello.
6 Aperui dilecto meo;
at ille declinaverat atque transierat.
Anima mea liquefacta est, quia discesserat.
Quaesivi et non inveni illum;
vocavi, et non respondit mihi.
6 Ho aperto io al mio Diletto, ma il Diletto era scomparso, era fuggito la mia anima veniva meno al suo parlare. L'ho cercato e non l'ho più trovato, l'ho chiamato: non mi ha risposto.
7 Invenerunt me custodes,
qui circumeunt civitatem;
percusserunt me et vulneraverunt me,
tulerunt pallium meum mihi
custodes murorum.
7 M'hanno incontrato le sentinelle, quelle che fanno la ronda per la città: mi hanno percossa, ferita, mi hanno strappato di dosso il mio velo le guardie delle mura.
8 Adiuro vos, filiae Ierusalem:
si inveneritis dilectum meum,
quid nuntietis ei?
“ Quia amore langueo ”.
8 Vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, se troverete il mio Diletto, che cosa gli direte? Che sono malata d'amore, io!
9 Quid est dilecto tuo prae ceteris,
o pulcherrima mulierum?
Quid est dilecto tuo prae ceteris,
quia sic adiurasti nos?
9 In che cosa il tuo Diletto è migliore di ogni altro diletto, o la più bella delle donne, in che cosa il tuo Diletto è migliore di ogni altro diletto, poiché tu ci scongiuri così?
10 Dilectus meus candidus et rubicundus
dignoscitur ex milibus.
10 Il mio Diletto è bianco e rosso, si riconosce fra diecimila!
11 Caput eius aurum optimum,
cincinni eius sicut racemi palmarum,
nigri quasi corvus.
11 Il suo capo è oro, oro puro, i suoi riccioli sono palme, neri come il corvo.
12 Oculi eius sicut columbae
super rivulos aquarum,
quae lacte sunt lotae
et resident iuxta fluenta plenissima.
12 I suoi occhi sono come colombe su rivoli d'acque; i suoi denti lavati nel latte si posano in una perfetta incastonatura.
13 Genae illius sicut areolae aromatum,
turriculae unguentorum;
labia eius lilia
distillantia myrrham primam.
13 Le sue guance sono come aiuole di balsamo, scrigni di erbe aromatiche; le sue labbra sono gigli, stillano mirra liquida.
14 Manus illius tornatiles aureae,
plenae hyacinthis;
venter eius opus eburneum
distinctum sapphiris.
14 Le sue mani sono cilindri d'oro, tempestate di gemme di Tarsis; il suo ventre un blocco d'avorio incrostato di zaffiri.
15 Crura illius columnae marmoreae,
quae fundatae sunt super bases aureas;
species eius ut Libani,
electus ut cedri.
15 Le sue gambe sono colonne d'alabastro che poggiano su basi d'oro puro; il suo aspetto è come il Libano, maestoso come i cedri.
16 Guttur illius suavissimum,
et totus desiderabilis.
Talis est dilectus meus, et ipse est amicus meus,
filiae Ierusalem.
16 Il suo palato è la stessa dolcezza ed egli è tutto una delizia. Questo è il mio Diletto e questo è il mio amico, o figlie di Gerusalemme!