Seconda lettera di Pietro 2
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BIBBIA MARTINI | BIBBIA CEI 1974 |
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1 Vi furon però nel popolo anche de' falsi profeti, come ancor tra di voi vi saranno de' bugiardi maestri, i quali introdurranno sette perverse, che rinnegheranno quel Signore, che gli ha riscattati, tirandosi addosso una pronta perdizione. | 1 Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina. |
2 E molti seguiteranno le impurità di coloro, per causa de' quali sarà bestemmiata la via della verità: | 2 Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri. |
3 E con parole formate dall'amor del guadagno faran negozio di voi: la dannazione de' quali già tempo non langue, e la perdizione di essi non assonna. | 3 Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è già da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato. |
4 Imperocché se Dio non perdonò agli Angeli, che peccarono, ma cacciatili nel tartaro gli consegnò alle catene d'inferno ad esser tormentati, e serbati al giudizio: | 4 Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio; |
5 E all'antico mondo non perdonò, ma custodì con sette altri Noè predicatore della giustizia, scaricando il diluvio sul mondo degli empi: | 5 non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè, banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di empi; |
6 E le città di Sodoma, e di Gomorra condannò alla distruzione, riducendole in cenere: facendole esempio a coloro, che sono per vivere da empj: | 6 condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente. |
7 E liberò il giusto Lot vessato dalle ingiurie, e dall'impuro vivere d'uomini infami: | 7 Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati. |
8 Imperocché e di vista, e d'udito era giusto: dimorando con gente, la quale ogni di metteva alla tortura quell'anima giusta con le inique operazioni. | 8 Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie. |
9 Sa il Signore liberare i giusti dalla tentazione: e serbare gli iniqui pel dì del giudizio ai tormenti: | 9 Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio, |
10 E particolarmente coloro, i quali dietro alla carne batton le vie dell'immonda concupiscenza, e disprezzan la potestà, audaci, amanti di loro stessi, non temono d'introdurre delle sette, bestemmiando: | 10 soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano il Signore. Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri gloriosi decaduti, |
11 Mentre gli stessi Angeli maggiori essendo di forza, e di robustezza, non reggono alla orrenda condannazione portata contro di loro. | 11 mentre gli angeli, a loro superiori per forza e potenza, non portano contro di essi alcun giudizio offensivo davanti al Signore. |
12 Ma questi come bestie irragione voli, naturalmente fatte per esser prese, e consunte, bestemmiando le cose, che ignorano, per la propria lor corruzione periranno, | 12 Ma costoro, come animali irragionevoli nati per natura a essere presi e distrutti, mentre bestemmiano quel che ignorano, saranno distrutti nella loro corruzione, |
13 Ricevendo la mercede dell'iniquità eglino, che fan loro piacere delle quotidiane delizie: sudiciumi, e vituperi pieni di mollezza, dissoluti ne' conviti, che fanno con voi, | 13 subendo il castigo come salario dell'iniquità. Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi; |
14 I quali hanno gli occhi pieni di adulterio, e di incessante cupidità; che adescano le anime vacillanti, che hanno il cuore esercitato nell'avarizia, figliuoli della maledizione: | 14 han gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di maledizione! |
15 Abbandonata la retta strada si sono sviati, seguitando la via di Balaam figliuolo di Bosor, il quale amò la mercede dell'iniquità: | 15 Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaàm di Bosòr, che amò un salario di iniquità, |
16 Ma fu ripreso della sua pazzia: una muta bestia da soma, umana voce parlando, raffrenò la stoltezza del profeta. | 16 ma fu ripreso per la sua malvagità: un muto giumento, parlando con voce umana, impedì la demenza del profeta. |
17 Questi sono fontane senz' acqua, e nebbie sbattute dai turbini, pe' quali si serba caligine tenebrosa. | 17 Costoro sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riserbata l'oscurità delle tenebre. |
18 Imperocché spacciando una vanità superba, adescano per mezzo delle impure passioni della carne quegli, i quali poco prima fuggivano da coloro, che son nell'errore: | 18 Con discorsi gonfiati e vani adescano mediante le licenziose passioni della carne coloro che si erano appena allontanati da quelli che vivono nell'errore. |
19 Promettendo loro la libertà, mentre sono essi stessi servi della corruzione: imperocché da chi uno è stato vinto, di lui è ancor servo. | 19 Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto. |
20 Imperocchè se avendo fuggite le sozzure del mondo mediante la cognizione del Signor nostro, e salvator Gesù Cristo, da queste sono nuovamente avviluppati, e vinti: il secondo loro stato è divenuto peggior del primo. | 20 Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima. |
21 Imperocché meglio era per essi il non conoscere la via della giustizia, che conosciutala, rivolgersi indietro dal comandamento santo, che ad essi è stato dato. | 21 Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro dato. |
22 Ma si è compiuto in essi quel vero proverbio: il cane tornò al suo vomito: e, la troia lavata a rivoltarsi nel fango. | 22 Si è verificato per essi il proverbio: 'Il cane è tornato al suo vomito' e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel brago. |