Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Seconda lettera di Pietro 2


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 1974
1 Vi furon però nel popolo anche de' falsi profeti, come ancor tra di voi vi saranno de' bugiardi maestri, i quali introdurranno sette perverse, che rinnegheranno quel Signore, che gli ha riscattati, tirandosi addosso una pronta perdizione.1 Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina.
2 E molti seguiteranno le impurità di coloro, per causa de' quali sarà bestemmiata la via della verità:2 Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri.
3 E con parole formate dall'amor del guadagno faran negozio di voi: la dannazione de' quali già tempo non langue, e la perdizione di essi non assonna.3 Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è già da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato.

4 Imperocché se Dio non perdonò agli Angeli, che peccarono, ma cacciatili nel tartaro gli consegnò alle catene d'inferno ad esser tormentati, e serbati al giudizio:4 Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio;
5 E all'antico mondo non perdonò, ma custodì con sette altri Noè predicatore della giustizia, scaricando il diluvio sul mondo degli empi:5 non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè, banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di empi;
6 E le città di Sodoma, e di Gomorra condannò alla distruzione, riducendole in cenere: facendole esempio a coloro, che sono per vivere da empj:6 condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente.
7 E liberò il giusto Lot vessato dalle ingiurie, e dall'impuro vivere d'uomini infami:7 Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati.
8 Imperocché e di vista, e d'udito era giusto: dimorando con gente, la quale ogni di metteva alla tortura quell'anima giusta con le inique operazioni.8 Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie.
9 Sa il Signore liberare i giusti dalla tentazione: e serbare gli iniqui pel dì del giudizio ai tormenti:9 Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio,
10 E particolarmente coloro, i quali dietro alla carne batton le vie dell'immonda concupiscenza, e disprezzan la potestà, audaci, amanti di loro stessi, non temono d'introdurre delle sette, bestemmiando:10 soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano il Signore.

Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri gloriosi decaduti,
11 Mentre gli stessi Angeli maggiori essendo di forza, e di robustezza, non reggono alla orrenda condannazione portata contro di loro.11 mentre gli angeli, a loro superiori per forza e potenza, non portano contro di essi alcun giudizio offensivo davanti al Signore.
12 Ma questi come bestie irragione voli, naturalmente fatte per esser prese, e consunte, bestemmiando le cose, che ignorano, per la propria lor corruzione periranno,12 Ma costoro, come animali irragionevoli nati per natura a essere presi e distrutti, mentre bestemmiano quel che ignorano, saranno distrutti nella loro corruzione,
13 Ricevendo la mercede dell'iniquità eglino, che fan loro piacere delle quotidiane delizie: sudiciumi, e vituperi pieni di mollezza, dissoluti ne' conviti, che fanno con voi,13 subendo il castigo come salario dell'iniquità. Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi;
14 I quali hanno gli occhi pieni di adulterio, e di incessante cupidità; che adescano le anime vacillanti, che hanno il cuore esercitato nell'avarizia, figliuoli della maledizione:14 han gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di maledizione!
15 Abbandonata la retta strada si sono sviati, seguitando la via di Balaam figliuolo di Bosor, il quale amò la mercede dell'iniquità:15 Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaàm di Bosòr, che amò un salario di iniquità,
16 Ma fu ripreso della sua pazzia: una muta bestia da soma, umana voce parlando, raffrenò la stoltezza del profeta.16 ma fu ripreso per la sua malvagità: un muto giumento, parlando con voce umana, impedì la demenza del profeta.
17 Questi sono fontane senz' acqua, e nebbie sbattute dai turbini, pe' quali si serba caligine tenebrosa.17 Costoro sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riserbata l'oscurità delle tenebre.
18 Imperocché spacciando una vanità superba, adescano per mezzo delle impure passioni della carne quegli, i quali poco prima fuggivano da coloro, che son nell'errore:18 Con discorsi gonfiati e vani adescano mediante le licenziose passioni della carne coloro che si erano appena allontanati da quelli che vivono nell'errore.
19 Promettendo loro la libertà, mentre sono essi stessi servi della corruzione: imperocché da chi uno è stato vinto, di lui è ancor servo.19 Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto.
20 Imperocchè se avendo fuggite le sozzure del mondo mediante la cognizione del Signor nostro, e salvator Gesù Cristo, da queste sono nuovamente avviluppati, e vinti: il secondo loro stato è divenuto peggior del primo.20 Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima.
21 Imperocché meglio era per essi il non conoscere la via della giustizia, che conosciutala, rivolgersi indietro dal comandamento santo, che ad essi è stato dato.21 Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro dato.
22 Ma si è compiuto in essi quel vero proverbio: il cane tornò al suo vomito: e, la troia lavata a rivoltarsi nel fango.22 Si è verificato per essi il proverbio:

'Il cane è tornato al suo vomito'
e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel brago.