Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Seconda lettera di Pietro 2


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I falsi profeti sedurranno molte persone, ma saranno puniti severamente, come avvenne ai cattivi a tempo del diluvio, e agli abitanti di Sodoma. Descrive i pravi costumi di costoro, i quali dice essere molto corrotti.

1Vi furon però nel popolo anche de' falsi profeti, come ancor tra di voi vi saranno de' bugiardi maestri, i quali introdurranno sette perverse, che rinnegheranno quel Signore, che gli ha riscattati, tirandosi addosso una pronta perdizione.2E molti seguiteranno le impurità di coloro, per causa de' quali sarà bestemmiata la via della verità:3E con parole formate dall'amor del guadagno faran negozio di voi: la dannazione de' quali già tempo non langue, e la perdizione di essi non assonna.4Imperocché se Dio non perdonò agli Angeli, che peccarono, ma cacciatili nel tartaro gli consegnò alle catene d'inferno ad esser tormentati, e serbati al giudizio:5E all'antico mondo non perdonò, ma custodì con sette altri Noè predicatore della giustizia, scaricando il diluvio sul mondo degli empi:6E le città di Sodoma, e di Gomorra condannò alla distruzione, riducendole in cenere: facendole esempio a coloro, che sono per vivere da empj:7E liberò il giusto Lot vessato dalle ingiurie, e dall'impuro vivere d'uomini infami:8Imperocché e di vista, e d'udito era giusto: dimorando con gente, la quale ogni di metteva alla tortura quell'anima giusta con le inique operazioni.9Sa il Signore liberare i giusti dalla tentazione: e serbare gli iniqui pel dì del giudizio ai tormenti:10E particolarmente coloro, i quali dietro alla carne batton le vie dell'immonda concupiscenza, e disprezzan la potestà, audaci, amanti di loro stessi, non temono d'introdurre delle sette, bestemmiando:11Mentre gli stessi Angeli maggiori essendo di forza, e di robustezza, non reggono alla orrenda condannazione portata contro di loro.12Ma questi come bestie irragione voli, naturalmente fatte per esser prese, e consunte, bestemmiando le cose, che ignorano, per la propria lor corruzione periranno,13Ricevendo la mercede dell'iniquità eglino, che fan loro piacere delle quotidiane delizie: sudiciumi, e vituperi pieni di mollezza, dissoluti ne' conviti, che fanno con voi,14I quali hanno gli occhi pieni di adulterio, e di incessante cupidità; che adescano le anime vacillanti, che hanno il cuore esercitato nell'avarizia, figliuoli della maledizione:15Abbandonata la retta strada si sono sviati, seguitando la via di Balaam figliuolo di Bosor, il quale amò la mercede dell'iniquità:16Ma fu ripreso della sua pazzia: una muta bestia da soma, umana voce parlando, raffrenò la stoltezza del profeta.17Questi sono fontane senz' acqua, e nebbie sbattute dai turbini, pe' quali si serba caligine tenebrosa.18Imperocché spacciando una vanità superba, adescano per mezzo delle impure passioni della carne quegli, i quali poco prima fuggivano da coloro, che son nell'errore:19Promettendo loro la libertà, mentre sono essi stessi servi della corruzione: imperocché da chi uno è stato vinto, di lui è ancor servo.20Imperocchè se avendo fuggite le sozzure del mondo mediante la cognizione del Signor nostro, e salvator Gesù Cristo, da queste sono nuovamente avviluppati, e vinti: il secondo loro stato è divenuto peggior del primo.21Imperocché meglio era per essi il non conoscere la via della giustizia, che conosciutala, rivolgersi indietro dal comandamento santo, che ad essi è stato dato.22Ma si è compiuto in essi quel vero proverbio: il cane tornò al suo vomito: e, la troia lavata a rivoltarsi nel fango.

Note:

2,1:Vi furon però nel popolo anche de' falsi profeti, ec. Avendo sopra fatta menzione de' profeti del vecchio Testamento, i quali erano tanti testimoni della verità del Vangelo, soggiunge adesso, che siccome Dio diede questi al suo popolo come maestri, e predicatori della vera religione, oosì il demonio suscitò nello stesso popolo de' falsi profeti; onde non sia nera viglia, se anche nel popolo Cristiano vi saranno de' maestsi di falsità, i quali intrudendosi nel gregge di Cristo, anderan for ando delle sette, e delle eresie perniciose, rinnegando lo stesso Signor Gesù Cristo, il quale col sangue suo gli ha redenti; ai quali tutti (dice s. Pietro) pronta sovrasta la dannazione. Abbiam veduto nelle lettere di s. Paolo, come egli fulmina di continuo contro questi seduttori, i quali erano quasi tutti Ebrei di origine, ed erano entrati nella Chiesa cristiana, non perchè fossero sinceramente oonvertiti al Vangelo, ma per fini bassi, e carnali, e principalmente per arricchirsi, abusando della carità, e liberalità de' buoni, per viver nell'ozio, e nelle delizie. La maggior parte di questi Eretici negarono la divinità di Gesù Cristo, e infinite bestemmie vomitaron contro di lui. Così i discepoli di Simone, oosì gli Gnostici, i Nicolaiti ec. Vedi particolarmente l'epistola a' Galati.

2,2: E molti seguiteranno le impurità di coloro, per causa de' quali ec. Da s. Giustino, s. Ireneo, Eusebio, ed altri antichi scrittori veggiamo, quanto impura, e nefanda fosse la vita di que' primi eretici. I Pagani vedendo gli scellerati costumi Cristiani, alla Chme di costoro, i quali non lasciavan di darsi persa stessa imputavano di leggeri gli stessi disordini, e le stesse infamità; e perciò dice l'Apostolo, che per loro colpa il Vangelo, via di verità, e di salute, veniva ad essere screditato, e bestemmiato presso coloro, da' quali non era ben conosciuto.

2,3: E con parole formate dall'amor del guadagno ec. Come gli avidi mercatanti con le molte artificiose parole, ed anche con le bugie si aiutano per ispacciare le loro cattive merci; così questi falsi maestri i pravi loro dommi con belle parole vanno adornando, per ismungervi, e far negozio della vostra credulità. Di questi stessi eretici scrive il gran vescovo, e martire s. Ignazio ep.III.: fanno negozio di Cristo, van predicando per le osterie la parola di Dio, e vendono il Signor nostro Gesù Cristo, corrompono le donne, sono avidi del ben altrui, amatori del denaro.

2,4: Imperocchè se Dio non perdonò agli Angeli, che peccarono, ec. Dimostra, come Dio non lascerà certamente di far vendetta di tali uomini corrotti di animo, ingannatori, e nemici di Dio. Egli, che non perdonò agli Angeli, che peccarono, ma gittati nel tartaro, gli legò con catene infernali, serbandogli all'estremo finale giudizio, perdonerà forse a questi eretici, i quali disprezzano Dio, ed affliggono la Chiesa militante, come gli Angeli disprezzarono lo stesso Dio, e turbarono colla loro ribellione la Chiesa del cielo?
Paragona adunque l'Apostolo gli eretici a' demonj, perchè e questi, e quelli null'altro bramano, e cercano, che la perdizione delle anime. In vece di catene d'inferno il greco legge catene di caligine, ovvero di tenebre; e con questa figurata espressione vien significata la potenza vendicatrice di Dio, dalla quale sono ritenuti i demonj nel luogo del loro tormento, Tartaro è il luogo più profondo della terra, e con questa parola è significato lo stesso inferno. I demonj in quel terribile carcere soffrendo la giusta pena del loro peccato, sono serbati al giudizio, che anche di essi farà Cristo nell'ultimo giorno, affinchè eglino pure la pubblica sentenza di dannazione ascoltino da Cristo giudice, e la gloria veggano di lui, e de' santi, e insiemo con tutti gli uomimi imitatori della lor ribellione siano tutti in eterno rinchiusi nella orrenda loro prigione, dalla quale non escano mai più, laddove pe' suoi giusti fini permette loro tal volta nel secol presente di andar girando per la terra, e tentare gli uomini. E' dottrina infallibile, che il diavolo, e gli angeli di lui non potranno giammai ritornare alla giustizia, e alla vita de' santi, mentre quì la scrittura dice, che Dio ad essi non perdonò, come osserva s. Agostino de civ. lib. XXI. cap. XXI.1.

2,5: E all'antico mondo non perdonò, ec. Chiama antico il mondo, quale fu avanti il diluvio, il qual diluvio dei cangiamenti grandissimi fece nel globo terrestre, e negli animali, e nelle piante, e in tutte le produzioni della terra. Di tutto il grandissimo numero di uomini, che vivevano al mondo, Dio non salvò se non Noè, e il resto della sua famiglia, la quale compreso lui, era di otto persone. Egli predicò la giustizia, viene a dire, esortò gli uomini alla giustizia con le parole, con l'esempio, e con la stessa fabbrica dell'arca. Vedi Giuseppe Ebreo Antiq. lib. 1. cap. IV., e l'epistola agli Ebrei XI. 7.

2,7: E liberò il giusto Lot ec. Lo sottrasse all'incendio di Sodoma.

2,8: E di vista, o d'udito era giusto. In mezzo alla licenziosa, e infame vita degli empi cittadini di Sodoma era casto, e grandissimo dolor sentiva per esser costretto a vedere, e udire quello, che non avrebbe voluto,

2,10: Particolarmente coloro, i quali dietro alla carne ec. Ha con gli esempi precedenti fatto vedere, come Dio e protegge i suoi servi, e gastiga gl'iniqui. Ritornando adesso a parlare contro gli eretici, dice, che la divina vendetta massimamente scoppierà contro di costoro, i quali seguendo i lor carnali appetiti, vivono nell'impurità, e disprezzano la potestà suprema, cioè Cristo, cui non voglion chiamare, nè riconoscere per Signore. Gli Gnostici oltre all'essere immersi in ogni specie d'impurità, negavano a Cristo il titolo di Signore. Vedi s. Ireneo lib. n. cap. 1. Contuttociò queste parole disprezzan la potestà possono anche intendersi delle potestà terrene, o seeo. la ri, o ecclesiastiche; in perocchè delle une, e delle altre so gliono non far verun conto gli eretici; conoiossiachè al carattere loro s'appartiene l'audacia, e la superbia, per cui conculcando tutte le leggi, non temono di farsi caporioni di nuove sette, bestemmiando la sana dottrina.

2,11:Mentre gli stessi Angeli maggiori ec. Mostra la stolidità di costoro, i quali senza ribrezzo, o timore se la prendono contro Dio, contro il Cristo di lui, e oontro la Chiesa, nè mai ripensano, come quelli stessi cattivi angeli, de' quali si fanno imitatori, benchè più forti, e potenti, ch'essi non sono, non hanno potuto fuggire la pesante divina vendetta, e sono stati condannati ad orrendi, e intollerabili supplizi. Questa sposizione sembra la più adattata alle parole del testo latino, ed ella è seguitata da molti Interpreti sì antichi, come moderni.

2,12: Ma questi come bestie irragionevoli, ec. Ella è cosa naturale, che gli animali irragionevoli cercando onde pascere il loro ventre, siano sovente preda degli uomini, e perdano, senza saperlo, la vita. Così gli eretici cercando lo sfogo de' loro sfrenati appetiti, cadono nelle reti del diavolo, e nella eterna perdizione; quindi empianente dommatizzando delle cose di Dio, le quali sono stoltezza per l'uomo animale, che non le intende, periranno nella propria lor corruzione; gli stessi infami piaceri, co' quali fan disonore alla stessa loro natura, gli strascineranno ad un pessimo fine.

2,13-14:Ricevendo la mercede dell'iniquità eglino, che fan loro piacere delle quoridiane delizie. La corruzione, e la perdizione sarà la giusta mercede della scellerata loro vita, perchè il loro piacere, e la loro felicità fan consistere nella soddisfazione de' loro appetiti.
Dissoluti ne' conviti, che fanno con voi. Sono dissoluti non solo ne' loro bagordi, una anche nelle Agape, e ne' vostri conviti di carità, a' quali essi cercano d'intervenire. Che tale sia il senso di queste parole, apparisce anche dal versetto seguente, dove si parla del cattivo effetto, che dovea produrre la presenza di costro nelle adunanze de' Cristiani, tra' quali molti erano gli imperfetti, e i deboli nella fede, e nella virtù. Nssuno creda, che siano di soverchio carichi i colori, coi quali dipinge s. Pietro gli Gnostici, i Nicolaiti, e simili pesti d'eretici di quei tempi. Gli autori ecclesiastiaci, che ci hanno descritta la loro vita, ce gli descrivono, quali quì gli veggiamo.
Che hanno il cuore esercitato nell'avarizia. Tutto il loro studio è di guadagnare, e a questo fine cercano d'insinuarsi con affettata dolcezza nello spirito dei deboli.

2,15: Abbandonata la retta strada. La vera, sana dottrina di Gesù Cristo.
Seguitando la via di Balaam figliuolo di Bosor, il quale amò ec. Hanno imitato i costumi, e l'esempio di Balaam figliuolo di Bosor, o piuttosto (come leggeva s. Agostino, e oome si ha in vari MSS. Greci ) figliuolo di Beor. Vedi Num. XXIV. 3. La comparazione dell'Apostolo è molto adattata. Balaam per avarizia si unì co' nemici del popol di Dio. Vedi Num. XXII. XXIII. Così gli Gnostici ribellatisi contro la Chiesa si univano con gli Ebrei, e oon gli stessi idolatri a maledirla.

2,16:Una muta bestia ec. E' celebre la storia dell'asina di Balaam. Vedi i Numeri.

2,17: Fontane senz'acqua. Il loro nome promette una vasta sapienza; imperocchè Gnostico è lo stesso, che, dotto sa piente; ma sono fontane magnifiche in apparenza, in sostanza poi asciutte, e prive di acqua vitale. Vedi s. Girolamo lib. 2. Cont. Jovin.
Nebbie sbattute dai turbini, pe' quali ec. Sono nebbie sterili, dalle quali nissun utile può ricever la terra, quando particolarmente sono quà, e là portate da diversi contrari venti. Così ci dipinge non solo la vanità, ma anche l'incostanza degli eretici nelle loro dottrine, le quali eglino cangiano, alterano, rovesciano, secondo che torna loro più a conto.
Pe' quali si serba caligine tenebrosa. Voglionsi intendere o le tenebre dell'inferno, ovvero le tenebre spirituali, e la cecità di mente, la quale anderà sempre crescendo negli eretici. La prima sposizione sola oonviene al testo greco, perchè in esso si aggiunge: in eterno.

2,19: Promettendo loro la libertà, ec. Promettono la libertà, la quale nel loro linguaggio signifioa la peggiore, e più deplorabile schiavitù sotto l'impero delle brutali passioni. Vedi Rom. VI. 16.

2,20: Se avendo fuggite le sozzure del mondo ec. Se dopo di aver fuggite le superstizioni, e la licenziosa vita del paganesimo coll'abbracciare la fede, e la dottrina di Gesù Cristo, tornano ad essere avviluppati nelle medesime iniquità, e vinti dalle stesse passioni, sono di peggior condizione adesso, che non erano da prima ... Ripete anche quì s. Pietro le parole, che dalla bocca del suo divino Maestro . Vedi Mat. XI. 45.

2,21: Meglio era per essi il non conoscere.... che conosciutala, rivolgersi indietro dal comandamento santo, ec. Comandamento santo chiama la legge evangelica, nella quale contengonsi i preoetti d'ogni purità, e santità.E dicendo, che meglio era per essi il non conoscere la via della giustizia, non viene egli a giudicare, che migliori sono i nemici, che stan di fuori (i Pagani ), che coloro i quali vivono male nella Chiesa stessa, da' quali ella è tormentata, ed oppressa? S. Agostino in ps. XXX. se m. 11.

2,22: Il cane tornò al suo vomito,; e, la troia ec. I peccatori, i quali mondati una volta dalle antiche loro sozzure tornano ad imbrattarsi, sono simili a questi animali, i quali erano immondi secondo la legge di Mosè; ritornano agli errori, e alle iniquità, le quali già vomitarono, ed al fango, da cui per gran misericordia divina furon lavati nel sangue dell'immacolato agnello Gesù Cristo; onde s. Agostino parlando dei recidivi: vedi a quale orribil cosa paragoni costoro l'Apostolo è certamente orribil cosa, che uno sorbisca di nuovo quel, che ha vomitato, la qual cosa neppur nell'ultima fame è stata mai fatta da alcuno. E a queste due specie di animali paragona gli eretici del suo tempo per la loro voracità, ed impurità.