Apocalisse 3
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BIBBIA CEI 1974 | VULGATA |
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1 All'angelo della Chiesa di Sardi scrivi: Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Conosco le tue opere; ti si crede vivo e invece sei morto. | 1 Et angelo ecclesiæ Sardis scribe : Hæc dicit qui habet septem spiritus Dei, et septem stellas : Scio opera tua, quia nomen habes quod vivas, et mortuus es. |
2 Svegliati e rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio. | 2 Esto vigilans, et confirma cetera, quæ moritura erant. Non enim invenio opera tua plena coram Deo meo. |
3 Ricorda dunque come hai accolto la parola, osservala e ravvediti, perché se non sarai vigilante, verrò come un ladro senza che tu sappia in quale ora io verrò da te. | 3 In mente ergo habe qualiter acceperis, et audieris, et serva, et p?nitentiam age. Si ergo non vigilaveris, veniam ad te tamquam fur et nescies qua hora veniam ad te. |
4 Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi mi scorteranno in vesti bianche, perché ne sono degni. | 4 Sed habes pauca nomina in Sardis qui non inquinaverunt vestimenta sua : et ambulabunt mecum in albis, quia digni sunt. |
5 Il vincitore sarà dunque vestito di bianche vesti, non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. | 5 Qui vicerit, sic vestietur vestimentis albis, et non delebo nomen ejus de libro vitæ, et confitebor nomen ejus coram Patre meo, et coram angelis ejus. |
6 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. | 6 Qui habet aurem, audiat quid Spiritus dicat ecclesiis. |
7 All'angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi: Così parla il Santo, il Verace, Colui che ha 'la chiave di Davide: quando egli apre nessuno chiude, e quando chiude nessuno apre'. | 7 Et angelo Philadelphiæ ecclesiæ scribe : Hæc dicit Sanctus et Verus, qui habet clavem David : qui aperit, et nemo claudit : claudit, et nemo aperit : |
8 Conosco le tue opere. Ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. | 8 Scio opera tua. Ecce dedi coram te ostium apertum, quod nemo potest claudere : quia modicam habes virtutem, et servasti verbum meum, et non negasti nomen meum. |
9 Ebbene, ti faccio dono di alcuni della sinagoga di satana - di quelli che si dicono Giudei, ma mentiscono perché non lo sono -: li farò venire perché si prostrino ai tuoi piedi e sappiano che io ti ho amato. | 9 Ecce dabo de synagoga Satanæ, qui dicunt se Judæos esse, et non sunt, sed mentiuntur : ecce faciam illos ut veniant, et adorent ante pedes tuos : et scient quia ego dilexi te, |
10 Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. | 10 quoniam servasti verbum patientiæ meæ, et ego servabo te ab hora tentationis, quæ ventura est in orbem universum tentare habitantes in terra. |
11 Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. | 11 Ecce venio cito : tene quod habes, ut nemo accipiat coronam tuam. |
12 Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo. | 12 Qui vicerit, faciam illum columnam in templo Dei mei, et foras non egredietur amplius : et scribam super eum nomen Dei mei, et nomen civitatis Dei mei novæ Jerusalem, quæ descendit de cælo a Deo meo, et nomen meum novum. |
13 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. | 13 Qui habet aurem, audiat quid Spiritus dicat ecclesiis. |
14 All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi: Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: | 14 Et angelo Laodiciæ ecclesiæ scribe : Hæc dicit : Amen, testis fidelis et verus, qui est principium creaturæ Dei. |
15 Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! | 15 Scio opera tua : quia neque frigidus es, neque calidus : utinam frigidus esses, aut calidus : |
16 Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. | 16 sed quia tepidus es, et nec frigidus, nec calidus, incipiam te evomere ex ore meo : |
17 Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla", ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. | 17 quia dicis : Quod dives sum, et locupletatus, et nullius egeo : et nescis quia tu es miser, et miserabilis, et pauper, et cæcus, et nudus. |
18 Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. | 18 Suadeo tibi emere a me aurum ignitum probatum, ut locuples fias, et vestimentis albis induaris, et non appareat confusio nuditatis tuæ, et collyrio inunge oculos tuos ut videas. |
19 Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. | 19 Ego quos amo, arguo, et castigo. Æmulare ergo, et p?nitentiam age. |
20 Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. | 20 Ecce sto ad ostium, et pulso : si quis audierit vocem meam, et aperuerit mihi januam, intrabo ad illum, et c?nabo cum illo, et ipse mecum. |
21 Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. | 21 Qui vicerit, dabo ei sedere mecum in throno meo : sicut et ego vici, et sedi cum Patre meo in throno ejus. |
22 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. | 22 Qui habet aurem, audiat quid Spiritus dicat ecclesiis. |