Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 16


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1Quanto poi alla colletta in favore dei fratelli, fate anche voi come ho ordinato alle Chiese della Galazia.2Ogni primo giorno della settimana ciascuno metta da parte ciò che gli è riuscito di risparmiare, perché non si facciano le collette proprio quando verrò io.3Quando poi giungerò, manderò con una mia lettera quelli che voi avrete scelto per portare il dono della vostra liberalità a Gerusalemme.4E se converrà che vada anch'io, essi partiranno con me.
5Verrò da voi dopo aver attraversato la Macedonia, poiché la Macedonia intendo solo attraversarla;6ma forse mi fermerò da voi o anche passerò l'inverno, perché siate voi a predisporre il necessario per dove andrò.7Non voglio vedervi solo di passaggio, ma spero di trascorrere un po' di tempo con voi, se il Signore lo permetterà.8Mi fermerò tuttavia a Èfeso fino a Pentecoste,9perché mi si è aperta una porta grande e propizia, anche se gli avversari sono molti.10Quando verrà Timòteo, fate che non si trovi in soggezione presso di voi, giacché anche lui lavora come me per l'opera del Signore.11Nessuno dunque gli manchi di riguardo; al contrario, accomiatatelo in pace, perché ritorni presso di me: io lo aspetto con i fratelli.12Quanto poi al fratello Apollo, l'ho pregato vivamente di venire da voi con i fratelli, ma non ha voluto assolutamente saperne di partire ora; verrà tuttavia quando gli si presenterà l'occasione.
13Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti.14Tutto si faccia tra voi nella carità.15Una raccomandazione ancora, o fratelli: conoscete la famiglia di Stefana, che è primizia dell'Acaia; hanno dedicato se stessi a servizio dei fedeli;16siate anche voi deferenti verso di loro e verso quanti collaborano e si affaticano con loro.17Io mi rallegro della visita di Stefana, di Fortunato e di Acàico, i quali hanno supplito alla vostra assenza;18essi hanno allietato il mio spirito e allieteranno anche il vostro. Sappiate apprezzare siffatte persone.
19Le comunità dell'Asia vi salutano. Vi salutano molto nel Signore Àquila e Prisca, con la comunità che si raduna nella loro casa.20Vi salutano i fratelli tutti. Salutatevi a vicenda con il bacio santo.
21Il saluto è di mia mano, di Paolo.22Se qualcuno non ama il Signore sia anàtema. 'Maranà tha': vieni, o Signore!23La grazia del Signore Gesù sia con voi.24Il mio amore con tutti voi in Cristo Gesù!

Note:

1Cor 16,1:Circa questa colletta, vedi Rm 15,26-28; Gal 2,10; 2Cor 8-9; At 24,17 . I «santi» (cf. 2Cor 8,4) sono i cristiani di Gerusalemme che, molto presto, ebbero bisogno di essere soccorsi (At 11,29-30). Questa colletta occupa un posto importante nelle preoccupazioni di Paolo, che vi vedeva il segno e la garanzia dell'unità tra le chiese fondate da lui e quelle dei giudeo-cristiani.

1Cor 16,2:primo giorno della settimana: cioè il «giorno del Signore» (cf. At 20,7; Ap 1,10; Mt 28,1), la domenica.

1Cor 16,7:Altra traduzione: «Non voglio, questa volta, vedervi solo di passaggio», ciò che supporrebbe una breve visita di poco anteriore, per altro poco probabile.

1Cor 16,9:porta grande: stessa immagine in 2Cor 2,12; Col 4,3 , per designare le facilità che si offrono al ministero di Paolo (cf. Ap 3,8; At 14,27+).

1Cor 16,12:ora: forse per non incoraggiare con la sua presenza il partito che si è formato intorno al suo nome (1Cor 1,12; 1Cor 3,4-6; 1Cor 4,6).

1Cor 16,17:di Stefàna, di Fortunato e di Acàico: forse avevano portato a Paolo la lettera da Corinto (1Cor 7,1).

1Cor 16,19:dell'Asia: cioè della provincia romana di Asia.

1Cor 16,22:anàtema: questa parola risponde ordinariamente, nell'AT, all'ebraico herem (Gs 6,17+). Nel NT, una volta ha il senso preciso di offerta al tempio (Lc 21,5); più spesso esprime una maledizione, diretta contro colui stesso che la pronunzia se viene meno a un impegno sacro (At 23,12-21; Rm 9,3), o contro un altro, condannato per una colpa molto grave (1Cor 16,22; Gal 1,8-9 ; cf. 1Cor 12,3; Ap 22,3). - Maranà tha: parole aramaiche che erano passate nella lingua liturgica; esprimevano la speranza della prossima parusia. Significano: «Signore, vieni!» (Ap 22,20 ; cf. Rm 13,12; Fil 4,5; Gc 5,8; 1Pt 4,7). Con BJ si può leggere anche Maran atha: «il Signore viene».