Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Michea 7


font
NOVA VULGATABIBBIA
1 Vae mihi, quia factum est mihi
sicut congregata messe,
sicut collecta vindemia!
Non est botrus ad comedendum,
nec praecoqua ficus, quam desideravit anima mea.
1 Ahimè! Sono diventato
come uno spigolatore d'estate,
come un racimolatore dopo la vendemmia!
Non un grappolo da mangiare,
non un fico per la mia voglia.
2 Periit pius de terra,
et rectus in hominibus non est;
omnes in sanguine insidiantur,
vir fratrem suum rete venatur.
2 L'uomo pio è scomparso dalla terra,
non c'è più un giusto fra gli uomini:
tutti stanno in agguato
per spargere sangue;
ognuno da' la caccia con la rete al fratello.
3 Ad malum manus eorum paratae sunt;
princeps postulat,
et iudex est pro mercede,
et magnus manifestat desiderium animae suae;
vae eis, qui pervertunt illud!
3 Le loro mani son pronte per il male;
il principe avanza pretese,
il giudice si lascia comprare,
il grande manifesta la cupidigia
e così distorcono tutto.
4 Qui optimus in eis, est quasi paliurus,
et, qui rectus, quasi spina de saepe; dies speculatorum tuorum, visitatio tuavenit:
nunc erit confusio eorum.
4 Il migliore di loro non è che un pruno,
il più retto una siepe di spine.
Il giorno predetto dalle tue sentinelle,
il giorno del castigo è giunto,
adesso è la loro rovina.
5 Nolite credere amico,
nolite confidere in proximo;
ab ea, quae dormit in sinu tuo,
custodi claustra oris tui;
5 Non credete all'amico,
non fidatevi del compagno.
Custodisci le porte della tua bocca
davanti a colei che riposa vicino a te.
6 quia filius contumeliam facit patri,
filia consurgit adversus matrem suam,
nurus adversus socrum suam:
inimici hominis domestici eius.
6 Il figlio insulta suo padre,
la figlia si rivolta contro la madre,
la nuora contro la suocera
e i nemici dell'uomo
sono quelli di casa sua.
7 Ego autem ad Dominum aspiciam,
exspectabo Deum salvatorem meum; audiet me Deus meus.
7 Ma io volgo lo sguardo al Signore,
spero nel Dio della mia salvezza,
il mio Dio m'esaudirà.

8 Ne laeteris, inimica mea, super me
quia cecidi: consurgam;
cum sedeo in tenebris,
Dominus lux mea est.
8 Non gioire della mia sventura,
o mia nemica!
Se son caduta, mi rialzerò;
se siedo nelle tenebre,
il Signore sarà la mia luce.
9 Iram Domini porto,
quoniam peccavi ei,
donec iudicet causam meam
et faciat iudicium meum;
educet me in lucem,
videbo iustitiam eius.
9 Sopporterò lo sdegno del Signore
perché ho peccato contro di lui,
finché egli tratti la mia causa
e mi renda ragione,
finché mi faccia uscire alla luce
e io veda la sua giustizia.
10 Et aspiciet inimica mea
et operietur confusione,
quae dicit ad me:
“ Ubi est Dominus Deus tuus? ”.
Oculi mei videbunt in eam;
nunc erit in conculcationem
ut lutum platearum.
10 La mia nemica lo vedrà
e sarà coperta di vergogna,
lei che mi diceva:
"Dov'è il Signore tuo Dio?".
I miei occhi gioiranno nel vederla
calpestata come fango della strada.

11 Dies veniet ut aedificentur maceriae tuae;
in die illa dilatabuntur fines tui.
11 È il giorno in cui le tue mura
saranno riedificate;
in quel giorno più ampi saranno i tuoi confini;
12 In die illa usque ad te venient
habitantes ab Assyria usque ad Aegyptum
et ab Aegypto usque ad flumen
et a mari usque ad mare
et a monte usque ad montem.
12 in quel giorno si verrà a te
dall'Assiria fino all'Egitto,
dall'Egitto fino all'Eufrate,
da mare a mare, da monte a monte.
13 Terra autem erit in desolationem
propter habitatores suos
et propter fructum operum eorum.
13 La terra diventerà un deserto
a causa dei suoi abitanti,
a motivo delle loro azioni.

14 Pasce populum tuum in virga tua,
gregem hereditatis tuae,
habitantes solos in saltu,
in medio hortorum;
pascantur Basan et Galaad
iuxta dies antiquos.
14 Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
in mezzo ai giardini;
pascolino in Basàn e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
15 Secundum dies egressionis tuae de terra Aegypti
ostende nobis mirabilia.
15 Come quando sei uscito dall'Egitto,
mostraci cose prodigiose.
16 Videbunt gentes et confundentur
super omni fortitudine sua,
ponent manum super os,
aures eorum surdae erunt;
16 Vedranno le genti e resteranno deluse
di tutta la loro potenza.
Si porranno la mano sulla bocca,
i loro orecchi ne resteranno assorditi.
17 lingent pulverem sicut serpens,
velut reptilia terrae.
Trementes exibunt de aedibus suis " ad Dominum Deum nostrum "
formidabunt et timebunt te.
17 Leccheranno la polvere come il serpente,
come i rettili della terra;
usciranno tremanti dai loro nascondigli,
trepideranno e di te avranno timore.

18 Quis Deus similis tui,
qui aufers iniquitatem
et transis peccatum
reliquiarum hereditatis tuae?
Non servat in aeternum furorem suum,
quoniam volens misericordiam est.
18 Qual dio è come te,
che toglie l'iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità;
che non serba per sempre l'ira,
ma si compiace d'usar misericordia?
19 Revertetur et miserebitur nostri,
calcabit iniquitates nostras
et proiciet in profundum maris
omnia peccata nostra.
19 Egli tornerà ad aver pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
20 Dabis veritatem Iacob,
misericordiam Abraham,
quae iurasti patribus nostris
a diebus antiquis.
20 Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo la tua benevolenza,
come hai giurato ai nostri padri
fino dai tempi antichi.