Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 22


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NOVA VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Octo annorum erat Iosias, cum regnare coepisset, et tri ginta et uno anno regnavit in Ierusalem. Nomen matris eius Idida filia Adaia de Bascath.1 Giosia aveva otto anni al suo avvento al trono e regnò trentun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Iedida, figlia di Adaia, da Boscat.
2 Fecitque, quod placitum erat coram Domino, et ambulavit per omnes vias David patris sui; non declinavit ad dexteram sive ad sinistram.
2 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore e imitò la condotta del suo antenato Davide senza deviare a destra o a sinistra.
3 Anno autem octavo decimo regis Iosiae misit rex Saphan filium Eseliae filii Mesullam scribam ad templum Domini dicens ei:3 L'anno diciottesimo del re Giosia il re mandò al tempio del Signore lo scriba Safàn, figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, dicendogli:
4 “ Vade ad Helciam sacerdotem magnum, ut effundatur pecunia, quae illata est in templum Domini, quam collegerunt ianitores a populo,4 "Sali dal sommo sacerdote Chelkia perché fonda l'argento che è stato portato nel tempio del Signore e che i custodi della porta hanno raccolto dal popolo.
5 deturque opificibus praepositis in domo Domini, qui et distribuent eam his, qui operantur in templo Domini ad instauranda sartatecta templi,5 Lo si consegni in mano dei capi che presiedono agli operai nel tempio del Signore, perché lo diano agli operai che lavorano a riparare il tempio del Signore,
6 tignariis videlicet et caementariis et his, qui interrupta componunt, et ut emantur ligna et lapides de lapicidinis ad instaurandum templum.6 cioè ai carpentieri, ai costruttori e ai muratori, perché comperino legname e pietre squadrate destinati alla riparazione del tempio.
7 Verumtamen non supputetur eis argentum, quod accipiunt, quia in potestate habent et in fide ”.
7 Ma non si chieda loro conto del denaro consegnato in loro mano, perché essi lavorano onestamente".
8 Dixit autem Helcias pontifex ad Saphan scribam: “ Librum legis repperi in domo Domini! ”. Deditque Helcias volumen Saphan, qui et legit illud.8 Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: "Nel tempio del Signore ho trovato il libro della legge". Chelkia diede il libro a Safàn e questi lo lesse.
9 Venit quoque Saphan scriba ad regem et renuntiavit ei, quod praeceperat, et ait: “ Effuderunt servi tui pecuniam, quae reperta est in domo, et dederunt opificibus praefectis operum templi Domini ”.
9 Allora lo scriba Safàn andò dal re e gli riferì la cosa con queste parole: "I tuoi servi hanno fuso l'argento trovato nel tempio e l'hanno consegnato in mano dei capi che presiedono agli operai nel tempio del Signore".
10 Narravitque Saphan scriba regi dicens: “ Librum dedit mihi Helcias sacerdos ”.
Quem cum legisset Saphan coram rege,
10 Poi lo scriba Safàn comunicò al re: "Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro"; e Safàn lo lesse alla presenza del re.
11 et audisset rex verba libri legis, scidit vestimenta sua11 Udite che ebbe le parole del libro della legge, il re si stracciò le vesti
12 et praecepit Helciae sacerdoti et Ahicam filio Saphan et Achobor filio Micha et Saphan scribae et Asaiae servo regis dicens:12 e ordinò al sacerdote Chelkia, ad Achikam, figlio di Safàn, ad Acbor, figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia, servo del re:
13 “ Ite et consulite Dominum super me et super populo et super omni Iuda de verbis voluminis istius, quod inventum est; magna enim ira Domini succensa est contra nos, quia non audierunt patres nostri verba libri huius, ut facerent omne, quod scriptum est nobis ”.
13 "Andate a consultare il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda riguardo alle parole di questo libro che è stato trovato. Grande dev'essere l'ira del Signore che si è accesa contro di noi, poiché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e non hanno agito in conformità a tutto quello che vi è scritto".
14 Ierunt itaque Helcias sacerdos et Ahicam et Achobor et Saphan et Asaia ad Holdam propheten uxorem Sellum filii Thecuae filii Haraas custodis vestium, quae habitabat in Ierusalem in secunda, locutique sunt ad eam,14 Il sacerdote Chelkia, Achikam, Acbor e Safàn si recarono dalla profetessa Culda, moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, custode dei paramenti sacri; essa abitava in Gerusalemme, nella città nuova. Parlarono con lei
15 et illa respondit eis: “ Haec dicit Dominus, Deus Israel: Dicite viro, qui misit vos ad me:15 ed essa rispose: "Così parla il Signore, Dio d'Israele. Dite a chi vi ha mandato da me:
16 Haec dicit Dominus: Ecce ego adducam mala super locum hunc et super habitatores eius omnia verba libri, quae legit rex Iudae,16 "Così parla il Signore: Ecco, sto per far venire una sciagura su questo luogo e su coloro che lo abitano, precisamente tutte le cose del libro che il re di Giuda ha letto,
17 quia dereliquerunt me et sacrificaverunt diis alienis irritantes me in cunctis operibus manuum suarum; et succendetur indignatio mea in loco hoc et non exstinguetur.17 poiché essi mi hanno abbandonato e hanno bruciato incenso agli altri dèi, così da provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani. La mia collera si è accesa contro questo luogo e non si spegnerà".
18 Regi autem Iudae, qui misit vos, ut consuleretis Dominum, sic dicetis: Haec dicit Dominus, Deus Israel: Pro eo quod audisti verba voluminis,18 Al re di Giuda che vi ha mandato a consultare il Signore così direte: "Così parla il Signore, Dio d'Israele: le parole che tu hai udito...
19 et perterritum est cor tuum, et humiliatus es coram Domino, auditis sermonibus contra locum istum et habitatores eius, quo videlicet fierent in stuporem et in maledictum, et scidisti vestimenta tua et flevisti coram me, et ego audivi, ait Dominus;19 Poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti al Signore all'udire quello che ho detto contro questo luogo e contro coloro che lo abitano, e cioè che essi diverrebbero vittime di spavento e di maledizione, poiché hai stracciato le tue vesti e hai pianto al mio cospetto, anch'io ti ho dato ascolto, oracolo del Signore!
20 idcirco colligam te ad patres tuos, et colligeris ad sepulcrum tuum in pace, ut non videant oculi tui omnia mala, quae inducturus sum super locum istum ”. Et renuntiaverunt regi, quod dixerat.
20 Perciò, ecco, ti riunirò ai tuoi antenati e sarai raccolto in pace nel tuo sepolcro, cosicché i tuoi occhi non vedranno tutto il male che io sto per far venire su questo luogo". Quelli riportarono la risposta al re.