Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Giosuè 14


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1Questo invece ebbero in eredità gli Israeliti nel paese di Canaan: lo assegnarono loro in eredità il sacerdote Eleazaro e Giosuè, figlio di Nun, e i capi dei casati delle tribù degli Israeliti.2La loro eredità fu stabilita per sorte, come aveva comandato il Signore per mezzo di Mosè, per le nove tribù e per la mezza tribù;3infatti Mosè aveva assegnato l'eredità di due tribù e della mezza tribù oltre il Giordano; ai leviti non aveva dato alcuna eredità in mezzo a loro;4però i figli di Giuseppe formano due tribù, Manàsse ed Efraim, mentre non si diede parte alcuna ai leviti del paese, tranne le città dove abitare e i loro contadi per i loro greggi e gli armenti.5Come aveva comandato il Signore a Mosè, così fecero gli Israeliti e si divisero il paese.
6Si presentarono allora i figli di Giuda da Giosuè a Gàlgala e Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita gli disse: "Tu conosci la parola che ha detto il Signore a Mosè, l'uomo di Dio, riguardo a me e a te a Kades-Barnea.7Avevo quarant'anni quando Mosè, servo del Signore, mi inviò da Kades-Barnea a esplorare il paese e io gliene riferii come pensavo.8I compagni che vennero con me scoraggiarono il popolo, io invece fui pienamente fedele al Signore Dio mio.9Mosè in quel giorno giurò: Certo la terra, che ha calcato il tuo piede, sarà in eredità a te e ai tuoi figli, per sempre, perché sei stato pienamente fedele al Signore Dio mio.10Ora, ecco il Signore mi ha fatto vivere, come aveva detto, sono cioè quarantacinque anni da quando disse questa parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto, e oggi, ecco ho ottantacinque anni;11io sono ancora oggi come quando Mosè mi inviò: come il mio vigore allora, così il mio vigore ora, sia per la battaglia, sia per ogni altro servizio;12ora concedimi questi monti, di cui il Signore ha parlato in quel giorno, poiché tu hai allora saputo che vi sono gli Anakiti e città grandi e fortificate; spero che il Signore sia con me e io le conquisterò secondo quanto ha detto il Signore!".13Giosuè lo benedisse e diede Ebron in eredità a Caleb, figlio di Iefunne.14Per questo Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, ebbe in eredità Ebron fino ad oggi, perché pienamente fedele al Signore, Dio di Israele. Ebron si chiamava prima Kiriat-Arba: Arba era stato l'uomo più grande tra gli Anakiti. Poi il paese non ebbe più la guerra.

Note:

Gs 14,1:La grande sezione Gs 14,1-19,49 fonde insieme parecchi documenti tra cui una descrizione dei confini delle tribù anteriore all'epoca monarchica, e alcune liste di città, ben dettagliate soprattutto per Giuda (Simeone) e per Beniamino, che ci descrivono la situazione dell'epoca monarchica. Questi documenti, riuniti e arricchiti di glosse (vedi in particolare Gs 15,13-19; Gs 16,10; Gs 17,11-13 , testi paralleli a Gdc 1), sono serviti a dare un quadro della occupazione sotto Giosuè. In realtà, i diversi gruppi si sono insediati, attraverso un'infiltrazione pacifica o attraverso conquista, ciascuno nel suo territorio, di cui si sono assicurati il possesso solo poco per volta.

Gs 14,6:Caleb è un kenizzita (vv 6 e 14), quindi un non-israelita (cf. Nm 24,21+). Il suo clan, originario del sud della Palestina, è imparentato con gli idumei (cf. Gen 36,11); fu messo in relazione con Israele, e specialmente con Giuda, fin dal soggiorno in Kades (Nm 13-14). Occupò la regione di Ebron (qui e Gs 15,13-19; Gdc 1,12-15), presso la quale si trova «il Negheb di Caleb» (1Sam 30,14). I calebiti furono infine assimilati a Giuda (cf. le genealogie dei libri delle Cronache, 1Cr 2,18s; 1Cr 2,42s; 1Cr 4,11s ; e Gs 15,13+).

Gs 14,15:Kiriat-Arba (cf. Gen 23,2; Gen 35,27; Gdc 1,10 ecc.) significa «città dei quattro»: sia i quattro quartieri della città, sia i quattro clan che l'abitavano: Anak, avo eponimo degli anakiti, e i suoi tre figli (cf. Gs 15,14; Dt 2,10+). Qui Arba è diventato un nome di persona.