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Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Lettera agli Efesini 4


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1Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto,2con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore,3cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.4Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione;5un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.6Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
7A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.8Per questo sta scritto:

'Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini'.
9Ma che significa la parola "ascese", se non che prima era disceso quaggiù sulla terra?10Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose.
11È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri,12per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo,13finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo.14Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore.15Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo,16dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità.
17Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani nella vanità della loro mente,18accecati nei loro pensieri, estranei alla vita di Dio a causa dell'ignoranza che è in loro, e per la durezza del loro cuore.19Diventati così insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni sorta di impurità con avidità insaziabile.
20Ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo,21se proprio gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù,22per la quale dovete deporre l'uomo vecchio con la condotta di prima, l'uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici23e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente24e rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera.25Perciò, bando alla menzogna: 'dite ciascuno la verità al proprio prossimo'; perché siamo membra gli uni degli altri.26'Nell'ira, non peccate'; non tramonti il sole sopra la vostra ira,27e non date occasione al diavolo.28Chi è avvezzo a rubare non rubi più, anzi si dia da fare lavorando onestamente con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità.29Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano.30E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione.
31Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità.32Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.

Note:

Ef 4:Paolo considera successivamente tre pericoli che minacciano l'unità della chiesa: la discordia tra i cristiani (vv 1-3), la necessaria divisione dei ministeri (vv 7-11), le dottrine eretiche (vv 14-15), e oppone loro i principi e il programma dell'unità nel Cristo (vv 4-6.12.13.16).

Ef 4,6:in tutti: volg. aggiunge: «noi» (nobis).

Ef 4,7:grazia o favore divino: si tratta qui delle grazie particolari destinate al servizio della chiesa, dei «carismi» (cf. 1Cor 12,1+).

Ef 4,8:Testo allegato, secondo i metodi rabbinici, solo per ritenerne due termini: «ascese» (vv 9-10) e «ha distribuito doni», dove trova annunziate l'ascensione di Gesù (vv 9-10) e l'effusione dello Spirito mediante i diversi carismi (v 11).

Ef 4,9:disceso: volg. aggiunge: primum, «dapprima». - quaggiù sulla terra: alla lettera «nelle parti inferiori della terra» (cf. volg.: in inferiores partes terrae), cioè le regioni sotterranee dove si pone il regno dei morti (cf. Nm 16,33+), e dove il Cristo è disceso prima di risuscitare e di salire «sopra tutti i cieli» (cf. 1Pt 3,19+). - O, secondo altri (BC compresa), le regioni terrestri, qualificate come «inferiori» in rapporto ai cieli.

Ef 4,10:Percorrendo così tutto l'universo, il Cristo ne ha preso possesso come del «pleroma» che egli «ricapitola» (Ef 1,10+) e racchiude tutto intero sotto la sua potenza di «Signore» (cf. Ef 1,20-23; Col 1,19; Fil 2,8-11).

Ef 4,11:Paolo non cita qui che i carismi dell'insegnamento, che soli importano in volg. questo contesto (vv 13-15).

Ef 4,12:i fratelli: lett.: «isanti», che sembrano essere qui più specialmente i missionari e altri «maestri» (cf. Ef 3,5), ma forse anche tutti i fedeli in quanto concorrono a costruire la chiesa (cf. At 9,13+).

Ef 4,13:Non semplicemente il cristiano giunto allo stato di «perfetto» (1Cor 2,6+), come interpreta BC, ma l'uomo perfetto in senso eminente, e cioè: sia Cristo stesso, l'uomo nuovo, archetipo di tutti i rigenerati (Ef 2,15+), sia il Cristo totale, capo (v 15; Ef 1,22; Col 1,18) e membra (v 16; Ef 5,30), che costituiscono il suo corpo (1Cor 12,12+).

Ef 4,16:membro: con volg. (membri); il gr. legge merous, «parte», seguito da BJ.

Ef 4,19:Diventati così insensibili:. volg. ha: «avendo perduto ogni speranza». - ogni sorta di impurità insaziabile oppure «ogni sorta di impurità e di avarizia».

Ef 4,21:Come in Col 2,6 il vero Cristo è il Gesù storico, che è morto e resuscitato, per ricrearci in se stesso.

Ef 4,24:Ognuno deve rivestire l'«uomo nuovo» (Ef 2,15+) per essere ricreato in lui (cf. Gal 3,27; Rm 13,14). Altrove Paolo parla in questo senso di «nuova creatura» (2Cor 5,17+).

Ef 4,28:onestamente con le proprie mani: agathon è considerato un accusativo avverbiale. Queste parole mancano o cambiano di posto a seconda dei codici. Il testo originale può essere stato sovraccaricato.

Ef 4,29:necessaria: traduce il gr.; volg. (solo alcuni mss) aggiunge fidei; altri mss leggono: ad aedificationem oportunitatis; altri hanno: ad aedificationem fidei.

Ef 4,30:Lo Spirito santo, legame unico del corpo unico del Cristo (Ef 4,4; 1Cor 12,13), è dunque «rattristato» da tutto ciò che nuoce all'unità di questo corpo.

Ef 4,32:a voi: con il papiro di Chester Beatty, i codici sinaitica, alessandrino, ecc.; il codice vaticano e altri testimoni hanno: «a noi». Ugualmente in Ef 5,2 .