Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Secondo libro delle Cronache 6


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NOVA VULGATADIODATI
1 Tunc Salomon ait: “ Dominus pollicitus est, ut habitaret in ca ligine;1 ALLORA Salomone disse: Il Signore ha detto ch’egli abiterebbe nella caligine.
2 ego autem aedificavi domum in habitaculum tuum, ut habitares ibi in perpetuum ”.
2 Dunque io ti ho edificata una Casa per abitacolo, ed una stanza per tua abitazione in perpetuo.
3 Et convertit rex faciem suam et benedixit universae multitudini Israel — nam omnis turba stabat intenta — et ait:3 Poi il re voltò la faccia, e benedisse tutta la raunanza d’Israele, ch’era in piè;
4 “ Benedictus Dominus, Deus Israel, qui, quod locutus est ore suo David patri meo, opere complevit dicens:4 e disse: Benedetto sia il Signore Iddio d’Israele, il quale con la sua bocca parlò a Davide, mio padre, e con le sue mani ha adempiuto ciò ch’egli avea pronunziato, dicendo:
5 “A die qua eduxi populum meum de terra Aegypti non elegi civitatem de cunctis tribubus Israel, ut aedificaretur in ea domus nomini meo, neque elegi quemquam alium virum, ut esset dux in populo meo Israel,5 Dal giorno che io trassi il mio popolo fuor del paese di Egitto, io non ho scelta alcuna città d’infra tutte le tribù d’Israele, per edificarvi una Casa, nella quale il mio Nome dimorasse; e non ho eletto uomo alcuno per esser conduttore sopra il mio popolo Israele;
6 sed elegi Ierusalem, ut sit nomen meum in ea, et elegi David, ut constituerem eum super populum meum Israel”.6 ma io ho scelta Gerusalemme, acciocchè il mio Nome dimori quivi; ed ho eletto Davide, acciocchè egli governi il mio popolo Israele.
7 Cumque fuisset voluntatis David patris mei, ut aedificaret domum nomini Domini, Dei Israel,7 E Davide, mio padre, ebbe in cuore di edificare una Casa al nome del Signore Iddio d’Israele.
8 dixit Dominus ad eum: “Quia haec fuit voluntas tua, ut aedificares domum nomini meo, bene quidem fecisti huiuscemodi habere voluntatem,8 Ma il Signore disse a Davide, mio padre: Quant’è a quello che tu hai avuto in cuore, di edificare una Casa al mio Nome, bene hai fatto di averlo avuto in cuore;
9 sed non tu aedificabis domum, verum filius tuus, qui egredietur de lumbis tuis, ipse aedificabit domum nomini meo”.9 nondimeno, tu non edificherai essa Casa; anzi il tuo figliuolo che uscirà de’ tuoi lombi, sarà quel ch’edificherà la Casa al mio Nome.
10 Complevit ergo Dominus sermonem suum, quem locutus fuerat, et ego surrexi pro David patre meo et sedi super thronum Israel, sicut locutus est Dominus, et aedificavi domum nomini Domini, Dei Israel;10 Il Signore adunque ha attenuta la sua parola ch’egli avea pronunziata; ed io sono sorto in luogo di Davide, mio padre, e son seduto sopra il trono d’Israele, come il Signore ne avea parlato; ed ho edificata questa Casa al Nome del Signore Iddio d’Israele;
11 et posui in ea arcam, in qua est pactum Domini, quod pepigit cum filiis Israel ”.
11 ed ho posta in essa l’Arca nella quale è il Patto del Signore, che egli ha fatto co’ figliuoli d’Israele
12 Stetit ergo coram altari Domini ex adverso universae multitudinis Israel et extendit manus suas.12 Poi Salomone si presentò davanti all’Altare del Signore, in presenza di tutta la raunanza d’Israele, e spiegò le palme delle sue mani.
13 Siquidem fecerat Salomon basim aeneam et posuerat eam in medio atrii habentem quinque cubitos longitudinis et quinque cubitos latitudinis et tres cubitos altitudinis, stetitque super eam; et deinceps, flexis genibus contra universam multitudinem Israel et palmis in caelum levatis,13 Perciocchè Salomone avea fatto un pergamo di rame, lungo cinque cubiti, e largo cinque cubiti, e alto tre cubiti; e l’avea posto in mezzo del Cortile. Egli adunque si presentò sopra esso, e si mise inginocchione in presenza di tutta la raunanza d’Israele, e spiegò le palme delle sue mani verso il cielo,
14 ait: “ Domine, Deus Israel, non est similis tui Deus in caelo et in terra, qui custodis pactum et misericordiam cum servis tuis, qui ambulant coram te in toto corde suo,14 e disse: O Signore Iddio d’Israele, non vi è alcun dio pari a te, nè in cielo, nè in terra, che osservi il patto e la benignità inverso i tuoi servitori, che camminano davanti a te con tutto il cuor loro;
15 qui praestitisti servo tuo David patri meo quaecumque locutus fueras ei, et, quae ore promiseras, opere complesti, sicut et praesens tempus probat.15 che hai attenuto a Davide, mio padre, tuo servitore, ciò che tu gli avevi detto; e ciò che tu avevi pronunziato con la tua bocca, tu l’hai adempiuto con la tua mano, come oggi appare.
16 Nunc ergo, Domine, Deus Israel, imple servo tuo patri meo David, quaecumque locutus es dicens: “Non deficiet ex te vir coram me, qui sedeat super thronum Israel, ita tamen si custodierint filii tui vias suas et ambulaverint in lege mea, sicut et tu ambulasti coram me”.16 Ora dunque, o Signore Iddio d’Israele, osserva al tuo servitore Davide, mio padre, ciò che tu gli hai promesso, dicendo: Ei non ti verrà giammai meno, nel mio cospetto, uomo che segga sopra il trono d’Israele; purchè i tuoi figliuoli prendano guardia alla via loro, per camminar nella mia Legge, come tu sei camminato nel mio cospetto.
17 Et nunc, Domine, Deus Israel, firmetur sermo tuus, quem locutus es servo tuo David!
17 Ora dunque, o Signore Iddio d’Israele, sia verificata la tua parola che tu hai pronunziata a Davide, tuo servitore.
18 Ergone credibile est, ut habitet Deus cum hominibus super terram? Si caelum et caeli caelorum non te capiunt, quanto magis domus ista, quam aedificavi!18 Ma pur veramente abiterà Iddio con gli uomini in su la terra? ecco, i cieli, ed i cieli de’ cieli, non ti possono comprendere; quanto meno questa Casa, la quale io ho edificata?
19 Sed respice orationem servi tui et obsecrationem eius, Domine Deus meus, et audi clamorem et preces, quas fundit famulus tuus coram te,19 Ma pure, o Signore Iddio mio, riguarda alla preghiera, ed alla supplicazione del tuo servitore, per ascoltare il grido, e l’orazione la quale il tuo servitore fa nel tuo cospetto;
20 ut aperias oculos tuos super domum istam diebus ac noctibus, super locum in quo pollicitus es, ut ponas nomen tuum et exaudires orationem, quam servus tuus orat in eo.20 acciocchè gli occhi tuoi sieno aperti giorno e notte verso questa Casa; verso il luogo nel quale tu hai detto di mettere il tuo Nome; per esaudir l’orazione che il tuo servitore farà, volgendosi verso questo luogo.
21 Et exaudi preces famuli tui et populi tui Israel, qui oraverint ad locum istum; exaudi de habitaculo tuo, de caelis, exaudi et propitiare!
21 Esaudisci adunque le supplicazioni del tuo servitore, e del tuo popolo Israele, quando ti faranno orazione, volgendosi verso questo luogo; esaudiscili, dal luogo della tua stanza, dal cielo; ed avendoli esauditi, perdona loro.
22 Si peccaverit quispiam in proximum suum, et ille exegerit ab eo iuramentum, ut se maledicto constringat coram altari in domo ista,22 Quando alcuno avrà peccato contro al suo prossimo, ed esso avrà da lui chiesto il giuramento, per farlo giurare; e il giuramento sarà venuto davanti al tuo Altare in questa Casa,
23 tu audies de caelo et facies iudicium servorum tuorum, ita ut reddas iniquo viam suam in caput proprium et ulciscaris iustum retribuens ei secundum iustitiam suam.
23 porgi le orecchie dal cielo, ed opera, e giudica i tuoi servitori, per far la retribuzione al colpevole, e fargli ritornare in su la testa ciò ch’egli avrà fatto; e per assolvere il giusto, e rendergli secondo la sua giustizia.
24 Si superatus fuerit populus tuus Israel ab inimicis, quia peccaturi sunt tibi, et conversi egerint paenitentiam et confitentes nomini tuo oraverint et fuerint deprecati in domo ista,24 E quando il tuo popolo Israele sarà stato sconfitto dal nemico, perchè esso avrà peccato contro a te; se poi egli si converte, e dà gloria al tuo Nome, e ti fa orazione e supplicazione in questa Casa,
25 tu exaudies de caelo, et propitiare peccato populi tui Israel et reduc eos in terram, quam dedisti eis et patribus eorum.
25 porgi le orecchie dal cielo, e perdona al tuo popolo Israele il suo peccato, e riconducilo al paese che tu desti a lui ed a’ suoi padri.
26 Si clauso caelo pluvia non fluxerit propter peccata populi, et deprecati te fuerint in loco isto et confessi nomini tuo et conversi a peccatis suis, cum eos afflixeris,26 Quando il cielo sarà serrato, e non vi sarà pioggia, perchè avranno peccato contro a te; se ti fanno orazione volgendosi verso questo luogo, e dànno gloria al tuo Nome, e si convertono dai lor peccati, dopo che tu li avrai afflitti,
27 exaudi de caelo, Domine, et dimitte peccata servorum tuorum et populi tui Israel, doce eos viam bonam, per quam ingrediantur, et da pluviam terrae, quam dedisti populo tuo ad possidendum.
27 porgi le orecchie dal cielo, e perdona a’ tuoi servitori, ed al tuo popolo Israele, il lor peccato, dopo che tu avrai loro insegnato il buon cammino, per lo quale hanno da camminare; e manda la pioggia in su la tua terra che tu hai data al tuo popolo per eredità.
28 Fames si orta fuerit in terra et pestilentia, uredo et aurugo et locusta et bruchus et hostes, vastatis regionibus, portas eius obsederint, omnisque plaga et infirmitas presserit,28 Quando vi sarà nel paese fame, o pestilenza, od arsura, o rubigine, o locuste, o bruchi; ovvero, quando i nemici del tuo popolo lo stringeranno nel paese della sua stanza; ovvero quando vi sarà qualunque piaga, e qualunque infermità;
29 si quis de populo tuo Israel fuerit deprecatus cognoscens plagam et infirmitatem suam et expanderit manus suas ad domum hanc,29 ascolta ogni orazione, ed ogni supplicazione di qualunque uomo, ovvero di tutto il tuo popolo Israele, quando ciascuno avrà conosciuta la sua piaga, e la sua doglia, ed avrà spiegate le palme delle sue mani verso questa Casa,
30 tu exaudi de caelo, de loco habitationis tuae, et propitiare et redde unicuique secundum vias suas, quia nosti cor eius; tu enim solus nosti corda filiorum hominum,30 ascolta dal cielo, stanza della tua abitazione, e perdona, e rendi a ciascuno secondo ogni sua via, secondo che tu avrai conosciuto il suo cuore perciocchè tu solo conosci il cuore de’ figliuoli degli uomini;
31 ut timeant te et ambulent in viis tuis cunctis diebus, quibus vivunt super faciem terrae, quam dedisti patribus nostris.
31 acciocchè essi ti temano, per camminar nelle tue vie, tutto il tempo che viveranno in su la terra, che tu hai data ai nostri padri.
32 Externum quoque, qui non est de populo tuo Israel, si venerit de terra longinqua propter nomen tuum magnum et propter manum tuam robustam et brachium tuum extentum, et oraverit in loco isto,32 Ascolta eziandio il forestiere che non sarà del tuo popolo Israele, e sarà venuto di lontan paese, per cagione del tuo gran Nome, e della tua man possente, e del tuo braccio steso; quando sarà venuto, ed avrà fatta orazione, volgendosi verso questa Casa;
33 tu exaudies de caelo firmissimo habitaculo tuo et facies cuncta, pro quibus invocaverit te ille peregrinus, ut sciant omnes populi terrae nomen tuum et timeant te sicut populus tuus Israel et cognoscant quia nomen tuum invocatum est super domum hanc, quam aedificavi.
33 ascoltalo dal cielo, dalla stanza della tua abitazione, e fa’ secondo tutto quello di che quel forestiere ti avrà invocato; acciocchè tutti i popoli della terra conoscano il tuo Nome, per temerti come il tuo popolo Israele, e per conoscere che questa Casa che io ho edificata, si chiama del tuo Nome.
34 Si egressus fuerit populus tuus ad bellum contra adversarios suos per viam, in qua miseris eos, et oraverint te contra viam, in qua civitas haec est, quam elegisti, et domus, quam aedificavi nomini tuo,34 Quando il tuo popolo sarà uscito in guerra contro a’ suoi nemici, per la via per la quale tu l’avrai mandato, e ti avrà fatta orazione, volgendosi verso questa città che tu hai eletta, e verso questa Casa che io ho edificata al tuo Nome,
35 tu exaudies de caelo preces eorum et obsecrationem, et facies iudicium eorum.
35 esaudisci dal cielo la sua orazione, e la sua supplicazione, e difendi la lor ragione.
36 Si autem peccaverint tibi — neque enim est homo, qui non peccet — et iratus fueris eis et tradideris hostibus, et captivos duxerint eos in terram longinquam vel propinquam,36 Quando avranno peccato contro a te conciossiachè non vi sia niun uomo che non pecchi, e tu ti sarai adirato contro a loro, e li avrai messi in poter del nemico; e quelli che li avranno presi, li avranno menati in cattività, in alcun paese, lontano o vicino,
37 et conversi in corde suo in terra, ad quam captivi ducti fuerant, egerint paenitentiam et deprecati te fuerint in terra captivitatis suae dicentes: “Peccavimus, inique fecimus, iniuste egimus”;37 se nel paese nel quale saranno stati menati in cattività, si ravveggono, e si convertono, e ti supplicano nel paese della lor cattività, dicendo: Noi abbiamo peccato, noi abbiamo operato iniquamente, e siamo colpevoli;
38 et reversi fuerint ad te in toto corde suo et in tota anima sua in terra captivitatis suae, ad quam ducti sunt, et oraverint te contra viam terrae suae, quam dedisti patribus eorum, et urbis, quam elegisti, et domus, quam aedificavi nomini tuo,38 se si convertono a te con tutto il cuor loro, e con tutta l’anima loro, nel paese della lor cattività, dove saranno stati menati prigioni; e fanno orazione, volgendosi verso il lor paese, che tu hai dato a’ lor padri, e verso questa città, che tu hai eletta, e verso questa Casa, che io ho edificata al tuo Nome;
39 ut exaudias de caelo, de loco habitationis tuae, preces eorum et supplicationes eorum et facias iudicium et dimittas populo tuo, qui peccavit tibi;39 esaudisci dal cielo, dalla stanza della tua abitazione, la loro orazione, e le lor supplicazioni, e difendi la lor ragione, e perdona al tuo popolo che avrà peccato contro a te.
40 tu es enim Deus meus. Aperiantur, quaeso, oculi tui, et aures tuae intentae sint ad orationem, quae fit in loco isto.
40 Ora, o Dio mio, sieno, ti prego, gli occhi tuoi aperti, e le tue orecchie attente all’orazione fatta in questo luogo.
41 Nunc igitur consurge, Domine Deus, in requiem tuam, tu et arca fortitudinis tuae; sacerdotes tui, Domine Deus, induantur salutem, et sancti tui laetentur in bonis.41 Ed ora, o Signore Iddio, levati per entrar nel tuo riposo, tu, e l’Arca della tua forza; o Signore Iddio, sieno i tuoi sacerdoti vestiti di vestimenti di salvezza, e rallegrinsi i tuoi santi del bene.
42 Domine Deus, ne averteris faciem christi tui; memento misericordiarum David servi tui ”.
42 O Signore Iddio, non negare al tuo unto la sua richiesta; ricordati delle benignità promesse a Davide, tuo servitore