Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 19


font
NOVA VULGATADIODATI
1 Quae cum audisset rex Ezechias, scidit vestimenta sua et opertus est sacco ingressusque est domum Domini.1 E QUANDO il re Ezechia ebbe intese queste cose, stracciò i suoi vestimenti, e si coprì di un sacco, ed entrò nella Casa del Signore.
2 Et misit Eliachim praepositum domus et Sobnam scribam et senes de sacerdotibus opertos saccis ad Isaiam prophetam filium Amos.2 E mandò Eliachim, mastro del palazzo, e Sebna, segretario, e i più vecchi de’ sacerdoti, coperti di sacchi, al profeta Isaia, figliuolo di Amos.
3 Qui dixerunt: “ Haec dicit Ezechias: Dies tribulationis et increpationis et blasphemiae dies iste; venerunt filii usque ad partum, et vires non habet parturiens.3 Ed essi gli dissero: Così ha detto Ezechia: Questo è un giorno d’angoscia, e di rimprovero, e di bestemmia; perciocchè i figliuoli son venuti fino all’apritura della matrice, ma non vi è forza da partorire.
4 Forte audiet Dominus Deus tuus universa verba Rabsacis, quem misit rex Assyriorum dominus suus, ut exprobraret Deum viventem, et puniet verba, quae audivit Dominus Deus tuus; et fac orationem pro reliquiis, quae remanent ”.
4 Forse che il Signore Iddio tuo avrà intese tutte le parole di Rab-sache, il quale il re degli Assiri, suo signore, ha mandato, per oltraggiar l’Iddio vivente, e per fargli rimprovero, con le parole che il Signore Iddio tuo ha udite; perciò mettiti a fare orazione per lo rimanente che si ritrova.
5 Venerunt ergo servi regis Ezechiae ad Isaiam.5 I servitori adunque del re Ezechia vennero ad Isaia.
6 Dixitque eis Isaias: “ Haec dicetis domino vestro: Haec dicit Dominus: Noli timere a facie sermonum, quos audisti, quibus blasphemaverunt pueri regis Assyriorum me;6 Ed Isaia disse loro: Dite così al vostro signore: Così ha detto il Signore: Non temere per le parole che tu hai udite, con le quali i servitori del re degli Assiri mi hanno oltraggiato.
7 ecce ego immittam ei spiritum, et audiet nuntium et revertetur in terram suam; et deiciam eum gladio in terra sua ”.
7 Ecco, io di presente metterò un tale spirito in lui, che, intendendo un certo grido, egli ritornerà al suo paese, ed io lo farò cadere per la spada nel suo paese
8 Reversus est igitur Rabsaces et invenit regem Assyriorum oppugnantem Lobnam; audierat enim quod recessisset de Lachis.8 Or Rab-sache, essendosene ritornato, e andato a trovare il re degli Assiri, che combatteva Libna perciocchè egli avea inteso ch’egli si era partito di Lachis,
9 Cumque audisset de Tharaca rege Aethiopiae dicentes: “ Ecce egressus est, ut pugnet adversum te ”, iterum misit nuntios ad Ezechiam dicens:9 esso ebbe novelle di Tirhaca, re di Etiopia, che dicevano: Ecco, egli è uscito per darti battaglia. Ed avendo ciò udito, mandò di nuovo messi ad Ezechia, dicendo:
10 “ Haec dicite Ezechiae regi Iudae: Non te seducat Deus tuus, in quo habes fiduciam, neque dicas: “Non tradetur Ierusalem in manu regis Assyriorum”.10 Dite così ad Ezechia, re di Giuda: Il tuo Dio nel qual tu ti confidi, non t’inganni, dicendo: Gerusalemme non sarà data in mano del re degli Assiri.
11 Tu enim ipse audisti, quae fecerint reges Assyriorum universis terris, quomodo vastaverint eas. Num ergo solus poteris liberari?11 Ecco, tu hai inteso quello che i re degli Assiri hanno fatto a tutti i paesi, distruggendoli; e tu scamperesti?
12 Numquid liberaverunt dii gentium singulos, quos vastaverunt patres mei, Gozan videlicet et Charran et Reseph et filios Eden, qui erant in Thelassar?12 Gl’iddii delle genti, che i miei padri distrussero, di Gozan, e di Haran, e di Resef, e de’ figliuoli di Eden, che sono in Telasar, le hanno essi liberate?
13 Ubi est rex Emath et rex Arphad et rex civitatis Sepharvaim, Ana et Ava? ”.
13 Dov’è il re di Hamat, e il re di Arpad, e il re della città di Sefarvaim, di Hena e d’Ivva?
14 Itaque cum accepisset Ezechias litteras de manu nuntiorum et legisset eas, ascendit in domum Domini et expandit eas coram Domino14 Quando Ezechia ebbe ricevute quelle lettere, per mano di que’ messi, e le ebbe lette, egli salì alla Casa del Signore, e le spiegò nel cospetto del Signore;
15 et oravit in conspectu eius dicens: “ Domine, Deus Israel, qui sedes super cherubim! Tu es Deus solus regnorum omnium terrae, tu fecisti caelum et terram.15 e fece orazione davanti al Signore, e disse: O Signore Iddio d’Israele, che siedi sopra i Cherubini, tu solo sei l’Iddio di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra.
16 Inclina aurem tuam et audi; aperi, Domine, oculos tuos et vide et audi omnia verba Sennacherib, qui misit, ut exprobraret Deum viventem.16 O Signore, inchina il tuo orecchio, e odi; o Signore, apri gli occhi tuoi e vedi; ed ascolta le parole di Sennacherib, il quale ha mandato questo, per oltraggiare l’Iddio vivente.
17 Vere, Domine, dissipaverunt reges Assyriorum gentes et terras earum17 Egli è vero, Signore, che i re degli Assiri hanno distrutte quelle genti ed i lor paesi;
18 et miserunt deos eorum in ignem; non enim erant dii, sed opera manuum hominum ex ligno et lapide, et perdiderunt eos.18 ed hanno gittati nel fuoco gl’iddii loro; perciocchè essi non erano dii, ma opera di mani d’uomini, pietra e legno; perciò li hanno distrutti.
19 Nunc igitur, Domine Deus noster, salvos nos fac de manu eius, ut sciant omnia regna terrae quia tu, Domine, es Deus solus ”.
19 Ma ora, o Signore Iddio nostro, liberaci, ti prego, dalla sua mano, acciocchè tutti i regni della terra conoscano che tu solo Signore, sei Dio
20 Misit autem Isaias filius Amos ad Ezechiam dicens: “ Haec dicit Dominus, Deus Israel: Quae deprecatus es me super Sennacherib rege Assyriorum, audivi.20 Allora Isaia, figliuolo di Amos, mandò a dire ad Ezechia: Così ha detto il Signore Iddio d’Israele: Io ho esaudita la tua orazione intorno a Sennacherib, re degli Assiri.
21 Iste est sermo, quem locutus est Dominus de eo:
Sprevit te et subsannavit virgo filia Sion;
post tergum tuum caput
movit filia Ierusalem.
21 Questa è la parola che il Signore ha pronunziata contro a lui: La vergine, figliuola di Sion, ti ha sprezzato, e ti ha beffato; e la figliuola di Gerusalemme ha scossa la testa dietro a te.
22 Cui exprobrasti et quem blasphemasti?
Contra quem exaltasti vocem
et elevasti in excelsum oculos tuos? Contra Sanctum Israel!
22 Chi hai tu schernito ed oltraggiato? e contro a cui hai tu alzata la voce, e levati in alto gli occhi tuoi? contro al Santo d’Israele.
23 Per manum servorum tuorum
exprobrasti Domino
et dixisti: “In multitudine curruum meorum
ascendi excelsa montium in summitate Libani
et succidi sublimes cedros eius,
electas abietes eius,
et ingressus sum usque ad terminos eius,
silvam condensam.
23 Tu hai, per li tuoi messi, schernito il Signore; e hai detto: Con la moltitudine de’ miei carri, io son salito in cima de’ monti, fino al sommo del Libano; io taglierò i suoi più alti cedri, ed i suoi scelti abeti, e perverrò fino alla stanza che è nella sommità di esso, al bosco del suo Carmelo.
24 Ego fodi et bibi aquas alienas
et siccavi vestigiis pedum meorum omnes aquas Aegypti”.
24 Io ho cavati pozzi, ed ho bevute acque strane, ed ho asciutti con le piante de’ miei piedi tutti i rivi de’ luoghi assediati.
25 Numquid non audisti,
ab initio quid fecerim?
Ex diebus antiquis plasmavi illud
et nunc adduxi;
eruntque in eradicationem,
in acervos ruinarum civitates munitae.
25 Non hai tu inteso che già da lungo tempo io ho fatto questo, e l’ho formato ab antico? ed ora l’ho fatto venire, ed è stato per desolare, e per ridurre in mucchi di ruine le città forti.
26 Et, qui sedent in eis breviata manu,
contremuerunt et confusi sunt;
facti sunt quasi fenum agri
et gramen virens, herba tectorum, quae arefacta est, antequam veniret ad maturitatem.
26 E gli abitanti di esse, scemi di forza, sono stati spaventati e confusi; sono stati come l’erba de’ campi, e come la verzura dell’erbetta, e come l’erba de’ tetti, e le biade riarse dal vento, avanti che sieno salite in ispiga.
27 Sessionem tuam
et egressum tuum et introitum tuum ego praescivi
et furorem tuum contra me;
27 Ma io conosco il tuo stare, e il tuo uscire, e il tuo entrare, e il tuo furore contro a me.
28 insanisti in me,
et superbia tua ascendit in aures meas.
Ponam itaque circulum in naribus tuis
et frenum in labris tuis
et reducam te in viam,
per quam venisti.
28 Perciocchè tu sei infuriato contro a me, e il tuo strepito è salito a miei orecchi; perciò io ti metterò il mio raffio nelle nari, e il mio freno nelle mascelle, e ti farò ritornare indietro per la via stessa per la quale sei venuto.
29 Tibi autem, Ezechia, hoc erit signum:
Comede hoc anno, quod reppereris, in secundo autem anno, quae sponte nascuntur;
porro in anno tertio seminate et metite,
plantate vineas et comedite fructum earum.
29 E questo, o Ezechia, ti sarà per segno: Quest’anno si mangerà quello che sarà nato de’ granelli caduti nella ricolta precedente; e l’anno seguente altresì si mangerà quello che sarà nato da sè stesso; ma l’anno terzo voi seminerete, e ricoglierete; e pianterete vigne, e mangerete del frutto.
30 Et, quodcumque reliquum fuerit de domo Iudae,
mittet radicem deorsum
et faciet fructum sursum;
30 E quello che sarà restato della casa di Giuda, e sarà scampato, continuerà a far radici disotto, ed a portar frutto disopra.
31 de Ierusalem quippe egredientur reliquiae,
et, quod relinquetur, de monte Sion.
Zelus Domini exercituum faciet hoc.
31 Perciocchè di Gerusalemme uscirà un rimanente, e del monte di Sion un residuo. La gelosia del Signore degli eserciti farà questo.
32 Quam ob rem haec dicit Dominus de rege Assyriorum:
Non ingredietur urbem hanc
nec mittet in eam sagittam
nec occurret ei clipeo
nec fundet aggerem circa eam.
32 Perciò il Signore ha detto così intorno al re degli Assiri: Egli non entrerà in questa città, e non vi tirerà dentro alcuna saetta, e non verrà all’assalto contro ad essa con iscudi, e non farà alcun argine contro ad essa.
33 Per viam, qua venit, revertetur
et civitatem hanc non ingredietur, dicit Dominus.
33 Egli se ne ritornerà per la medesima via, per la quale è venuto, e non entrerà in questa città, dice il Signore.
34 Protegamque urbem hanc et salvabo eam
propter me et propter David servum meum ”.
34 Ed io sarò protettore di questa città, per salvarla; per amor di me stesso, e di Davide, mio servitore
35 Factum est igitur in nocte illa: egressus est angelus Domini et percussit in castris Assyriorum centum octoginta quinque milia. Cumque diluculo surrexissent, viderunt omnia corpora mortuorum.35 Or quella stessa notte avvenne che un Angelo del Signore uscì, e percosse centottantacinquemila uomini, nel campo degli Assiri; e quando si furono levati la mattina, ecco, non si vedeva altro che corpi morti.
36 Et recedens abiit et reversus est Sennacherib rex Assyriorum et mansit in Nineve.36 E Sennacherib, re degli Assiri, si partì di là, e se ne andò, e ritornò in Ninive, e vi dimorò.
37 Cumque adoraret in templo Nesroch dei sui, Adramelech et Sarasar filii eius percusserunt eum gladio fugeruntque in terram Armeniorum. Et regnavit Asarhaddon filius eius pro eo.
37 Ed avvenne che, mentre egli adorava nella casa di Nisroc, suo dio, Adrammelec, e Sareser, suoi figliuoli, lo percossero con la spada; e poi scamparono nel paese di Ararat. Ed Esar-haddon, suo figliuolo, regnò in luogo suo