Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 2


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1Proprio per questo bisogna che ci applichiamo con maggiore impegno a quelle cose che abbiamo udito, per non andare fuori strada.2Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione,3come potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così grande? Questa infatti, dopo essere stata promulgata all'inizio dal Signore, è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l'avevano udita,4mentre Dio testimoniava nello stesso tempo con segni e prodigi e miracoli d'ogni genere e doni dello Spirito Santo, distribuiti secondo la sua volontà.
5Non certo a degli angeli egli ha assoggettato il mondo futuro, del quale parliamo.6Anzi, qualcuno in un passo ha testimoniato:

'Che cos'è l'uomo perché ti ricordi di lui
o il figlio dell'uomo perché tu te ne curi?'
7'Di poco l'hai fatto inferiore agli angeli,
di gloria e di onore l'hai coronato'
8'e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi'.

Avendogli assoggettato ogni cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Tuttavia al presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa.
9Però quel Gesù, che 'fu fatto di poco inferiore agli angeli', lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
10Ed era ben giusto che colui, per il quale e del quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza.11Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli,12dicendo:

'Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,
in mezzo all'assemblea canterò le tue lodi;'

13e ancora:

'Io metterò la mia fiducia in lui;'

e inoltre:

'Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato'.
14Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo,15e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.16Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma 'della stirpe di Abramo si prende cura'.17Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.18Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.

Note:

Eb 2,1:Proprio per questo: se Dio parla agli uomini per mezzo di un Figlio che li salva e che è servito dagli angeli, come potrebbero essi non prendere sul serio una tale economia?

Eb 2,2:per mezzo degli angeli: la legge mosaica, trasmessa attraverso la mediazione degli angeli (cf. Gal 3,19+), è imposta con pene severe.

Eb 2,7:La volg. aggiunge: «lo hai costituito sopra l'opera delle tue mani».

Eb 2,8:ogni cosa... sottomessa: i primi cristiani disprezzati e perseguitati attendono ancora l'avvento del regno di Dio sulla terra (2Pt 3,4). Il Cristo è già entrato nella gloria, benché il suo regno militante sia progressivo; esso deve abbattere tutti i nemici (Eb 1,13) prima della sua piena e trionfale consumazione (1Cor 15,25; Ef 1,21-22; Fil 3,20-21).

Eb 2,9:causa della morte: il Cristo è glorificato perché ha sofferto, e il suo trionfo consacra il valore redentivo della sua morte. - per la grazia di Dio: una variante ha «salvo Dio»; ma forse è una glossa che vuol sottolineare l'impassibilità della divinità del Cristo: è solo come uomo che Gesù ha sofferto; o forse fa allusione al grido di Gesù sulla croce (Mt 27,46); infine, può suggerire che Cristo ha sofferto per tutti, eccetto Dio (cf. 1Cor 15,27).

Eb 2,10:Le sofferenze e la morte di Cristo, adempimento della volontà della Provvidenza, rendono il Cristo perfetto in quanto Salvatore, incaricato di introdurre gli uomini nella gloria di Dio (Eb 2,17-18; Eb 4,15; Eb 5,2-3). Il verbo «rendere perfetti», «adempiere», ritorna spesso nella lettera per evocare i diversi effetti dell'opera di Cristo nella relazione che l'uomo ha con Dio (Eb 11,40+).

Eb 2,11:Si potrebbe anche tradurre secondo il contesto: «colui che santifica e i santificati formano un tutt'uno». I vv seguenti insistono su questa comunione nella carne e nel sangue (v 14), che il Figlio di Dio ha voluto assumere, e introducono anche il tema essenziale della lettera, quello di Cristo sommo sacerdote (v 17; Eb 5,7+).

Eb 2,14:il diavolo: peccato e morte sono correlativi; l'uno e l'altra derivano da Satana, il cui regno si oppone a quello del Cristo.

Eb 2,15:liberare: attraverso la sua resurrezione, pegno della resurrezione del credente (Rm 8,11+).