Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 9


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1Certo, anche la prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno.2Fu costruita infatti una Tenda: la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell'offerta: essa veniva chiamata il Santo.3Dietro il secondo velo poi c'era una Tenda, detta Santo dei Santi, con4l'altare d'oro per i profumi e l'arca dell'alleanza tutta ricoperta d'oro, nella quale si trovavano un'urna d'oro contenente la manna, la verga di Aronne che aveva fiorito e le tavole dell'alleanza.5E sopra l'arca stavano i cherubini della gloria, che facevano ombra al luogo dell'espiazione. Di tutte queste cose non è necessario ora parlare nei particolari.
6Disposte in tal modo le cose, nella prima Tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto;7nella seconda invece solamente il sommo sacerdote, una volta all'anno, e non senza portarvi del sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari del popolo.8Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era ancora aperta la via del santuario, finché sussisteva la prima Tenda.9Essa infatti è una figura per il tempo attuale, offrendosi sotto di essa doni e sacrifici che non possono rendere perfetto, nella sua coscienza, l'offerente,10trattandosi solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni umane, valide fino al tempo in cui sarebbero state riformate.
11Cristo invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri, attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione,12non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna.13Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne,14quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalla opere morte, per servire il Dio vivente?
15Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la rendenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che è stata promessa.16Dove infatti c'è un testamento, è necessario che sia accertata la morte del testatore,17perché un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il testatore vive.18Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue.19Infatti dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a tutto il popolo da Mosè, secondo la legge, questi, preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, ne asperse il libro stesso e tutto il popolo,20dicendo: 'Questo è il sangue dell'alleanza che Dio ha stabilito per voi'.21Alla stessa maniera asperse con il sangue anche la Tenda e tutti gli arredi del culto.22Secondo la legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue non esiste perdono.
23Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero purificati con tali mezzi; le realtà celesti poi dovevano esserlo con sacrifici superiori a questi.24Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore,25e non per offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui.26In questo caso, infatti, avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo. Ora invece una volta sola, alla pienezza dei tempi, è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso.27E come è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio,28così Cristo, dopo essersi offerto una volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione col peccato, a coloro che l'aspettano per la loro salvezza.

Note:

Eb 9,1:anche: viene omesso dalla maggior parte dei codici.

Eb 9,2:il Santo: nella tenda del deserto (Es 25-26 ; cf. il tempio di Salomone, 1Re 6), un velo separava il Santo dal Santo dei santi (Es 26,33). Solo il sommo sacerdote poteva entrare nel Santo dei santi, e una sola volta all'anno, nel giorno dell'espiazione (cf. Lv 16,1+).

Eb 9,4:l'altare d'oro: Es 30,6; Es 40,26 pone l'altare dei profumi (Es 30,1+) nel Santo. Eb segue una tradizione liturgica diversa.

Eb 9,9:il tempo attuale: questo cerimoniale ha un significato spirituale: nell'antica alleanza il popolo non ha accesso a Dio. Nella nuova, Cristo sarà la via per andare al Padre (Gv 14,6 ; cf. Eb 10,19+). L'abrogazione del culto antico sarà quindi simboleggiata dallo squarciarsi del velo del tempio, subito dopo la morte di Gesù (Mt 27,51p).

Eb 9,11:Cristo: il cerimoniale israelitico dell'espiazione (v Eb 7 , Lv 16) è sostituito dall'offerta unica (Eb 7,27+) del sangue di Cristo (v 14; Rm 3,24+) che riapre agli uomini l'accesso a Dio (Eb 10,1; Eb 10,19 ; cf. Gv 14,6+; Ef 2,18). - di beni futuri: una variante ha: «beni realizzati».

Eb 9,12:nel santuario: con l'ascensione, il Cristo risuscitato attraversò i cieli (Eb 4,14+), il «Santo» della tenda celeste (v 11) e giunse alla presenza di Dio nel «Santo dei santi» (v 12).

Eb 9,14:Spirito eterno: una variante ha: «Spirito santo» (cf. Rm 1,4+).

Eb 9,15-28:Questo brano, parallelo a Eb 8,6-13 , dimostra la necessità della morte di Cristo per la sua mediazione. La parola greca diatheke nella Bibbia greca traduceva la parola berit, alleanza, benché avesse correntemente il significato di testamento (cf. Gal 3,17). Tutto il passo giuoca su questo doppio significato della parola. L'«alleanza» (vv 15.18-20) esige la morte del «testatore» (vv 16-17). Inoltre la conclusione di un'alleanza esige uno spargimento di sangue (Es 24,6-8). Il Cristo, quindi, doveva morire per fondare la nuova alleanza (cf. Eb 7,22; Eb 8,6-10; Eb 12,24; Mt 26,28+).

Eb 9,22:tutte... purificate: così l'altare (Lv 8,15; Lv 16,19),; sacerdoti (Lv 8,24; Lv 8,30), i leviti (Nm 8,15), il popolo peccatore (Lv 9,15-18), la madre (Lv 12,7-8 , ecc.).

Eb 9,23:i simboli delle realtà celesti: la purificazione del santuario, terrestre o celeste, non suppone necessariamente che questo sia stato profanato; è un rito di consacrazione e d'inaugurazione.

Eb 9,26:una volta sola: il sacrificio di Cristo è unico (Eb 7,27+): offerto «alla fine dei tempi», a conclusione della storia del mondo, non ha bisogno di essere reiterato; cancellando il peccato non con un «sangue estraneo», ma con il sangue stesso di Cristo (cf. Eb 9,12-14), la sua efficacia è assoluta.

Eb 9,28:La venuta del Cristo nella carne lo aveva messo in relazione diretta con il peccato (Rm 8,3; 2Cor 5,21). Compiuta la redenzione, la nuova e ultima manifestazione del Salvatore non avrà più alcun rapporto con il peccato. I cristiani attendono questo ritorno glorioso, che sarà accompagnato dal giudizio (1Cor 1,8+; Rm 2,6+).