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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 11


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA MARTINI
1 Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo.
1 Siate miei imitatori, come io pur di Cristo.
2 Vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse.2 Vi do lode però, o fratelli, perchè in ogni cosa vi ricordate di me: e quali ve gli ho dati, ritenete i miei documenti.
3 Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio.3 Or voglio, che voi sappiate, come capo di ogni uomo è Cristo: capo poi della donna è l'uomo: e capo di Cristo è Dio.
4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo.4 Ogni uomo, che ora, o profeta col capo coperto, fa disonore al suo capo.
5 Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata.5 E qualunque donna, che ori, o profetizzi a capo scoperto, fa disonore al suo capo: imperocché è lo stesso, che se fosse rasa.
6 Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra.
6 Conciossiachè se la donna non porta il velo, si tosi eziandio. Che se è indecente per la donna l'esser tosata, o rasa, veli la sua testa.
7 L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo.7 L'uomo poi non dee velar la sua testa: perché è immagine, e gloria di Dio, ma la donna è gloria dell'uomo.
8 E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo;8 Imperocché non è dalla donna l'uomo, ma dall'uomo la donna.
9 né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo.9 Conciossiachè non è stato creato l'uomo per la donna, ma la donna per l'uomo.
10 Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli.10 Per questo dee la donna avere sopra il capo la potestà per riguardo degli Angeli.
11 Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l'uomo, né l'uomo è senza la donna;11 Per altro nè l'uomo senza la Donna, nè la donna senza l'uomo, secondo il Signore.
12 come infatti la donna deriva dall'uomo, così l'uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene da Dio.12 Imperocché siccome la donna dall'uomo, cosi l'uomo per mezzo della donna: tutto poi da Dio.
13 Giudicate voi stessi: è conveniente che una donna faccia preghiera a Dio col capo scoperto?13 Siate giudici voi medesimi: è egli decente che la donna faccia orazione a Dio senza velo?
14 Non è forse la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i capelli,14 E non v' insegna la stessa natura, che è disonorevol per l'uomo il nudrire la chioma?
15 mentre è una gloria per la donna lasciarseli crescere? La chioma le è stata data a guisa di velo.15 Per la donna poi è onore il nudrire la chioma: imperocché i capelli le sono stati dati per velo?
16 Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio.

16 Che se taluno mostra di amar le contese: noi non abbiamo tale uso, né la Chiesa di Dio.
17 E mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi per il fatto che le vostre riunioni non si svolgono per il meglio, ma per il peggio.17 Di questo poi vi avverto: non per lodarvi, che vi radunate non con profitto, ma con iscapito.
18 Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo.18 Primamente adunque adunandovi voi nella Chiesa, sento esservi scissure tra di voi, e in parte lo credo.
19 È necessario infatti che avvengano divisioni tra voi, perché si manifestino quelli che sono i veri credenti in mezzo a voi.19 Imperocché fa di mestieri, che sianvi anche delle eresie, affinchè si palesino que', che tra voi sono di buona lega.
20 Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore.20 Quando adunque vi radunate insieme, non è già un mangiare la cena del Signore.
21 Ciascuno infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così uno ha fame, l'altro è ubriaco.21 Imperocché ciascheduno anticipamente prende a mangiar la sua cena. E uno patisce la fame, un altro poi è ubbriaco.
22 Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla chiesa di Dio e far vergognare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!
22 Ma e non avete voi case per mangiare, e bere? Ovvero dispregiate la Chiesa di Dio, e fate arrossire quegli, che non han nulla? Che dirovvi? Vi loderò? In questo io non vi lodo.
23 Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane23 Imperocché io ho appreso dal Signore quello, che ho anche insegnato a voi, che il Signore Gesù in quella notte, in cui era tradito, prese il pane,
24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me".24 E rendute le grazie, lo spezzò, e disse: prendete, e mangiate: questo è il corpo mio, il quale sarà dato (a morte) per voi: fate questo in memoria di me.
25 Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me".25 Similmente anche il calice, dopo di aver cenato, dicendo: questo calice è il nuovo testamento nel sangue mio: fate questo tutte le volte, che lo berete, in memoria di me.
26 Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga.26 Imperocché ogni volta, che mangerete questo pane, e berete questo calice: annuncerete la morte del Signore per fino a tanto che egli venga.
27 Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore.27 Per la qual cosa chiunque mangerà questo pane, o berà il calice del Signore indegnamente: sarà reo del corpo, e del sangue del Signore.
28 Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice;28 Provi perciò l'uomo se stesso: e cosi mangi di quel pane, e beva di quel calice.
29 perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.29 Imperocché chi mangia, e beve indegnamente, si mangia, e beve la condannazione: non distinguendo il corpo del Signore.
30 È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti.30 Per questo molti tra voi sono infermi, e senza forze, e molti dormono.
31 Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati;31 Imperocché se ci giudicassimo da noi stessi, non saremmo certamente giudicati.
32 quando poi siamo giudicati dal Signore, veniamo ammoniti per non esser condannati insieme con questo mondo.
32 Ma quando siam giudicati, siamo gastigati dal Signore, affinché non siamo condannati con questo mondo.
33 Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri.33 Per la qual cosa, fratelli miei, allorché vi radunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri.
34 E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna. Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta.34 Se uno ha fame, mangi a casa: onde non vi raduniate per essere condannati. Alle altre cose poi, tenuto che io sia, darò ordine.