Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Cantico 5


font
BIBBIA CEI 1974BIBBIA TINTORI
1 Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa,
e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo;
mangio il mio favo e il mio miele,
bevo il mio vino e il mio latte.
Mangiate, amici, bevete;
inebriatevi, o cari.

1 Venga il mio diletto nel suo giardino, e mangi il frutto dei suoi pomi. — Son venuto nel mio giardino, sorella mia sposa, ho colta la mia mirra coi miei aromi, ho mangiato il favo col mio miele, ho bevuto il mio vino col mio latte. Mangiate, amici, bevete, inebriatevi, carissimi.
2 Io dormo, ma il mio cuore veglia.
Un rumore! È il mio diletto che bussa:
"Aprimi, sorella mia,
mia amica, mia colomba, perfetta mia;
perché il mio capo è bagnato di rugiada,
i miei riccioli di gocce notturne".
2 Io dormo, ma il mio cuore veglia. La voce del diletto che picchia! — Aprimi, mia sorella, mia diletta, mia colomba, mia immacolata; perchè il mio capo è pieno di rugiada e i miei riccioli son pieni di gocce della notte. —
3 "Mi sono tolta la veste;
come indossarla ancora?
Mi sono lavata i piedi;
come ancora sporcarli?".
3 Mi son levata la tunica, come rimettermela? Mi son lavata i piedi, perchè rinsudiciarli?
4 Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio
e un fremito mi ha sconvolta.
4 Il mio diletto passò la mano per l'apertura dell'uscio, e mentre lo toccava, le mie viscere si commossero.
5 Mi sono alzata per aprire al mio diletto
e le mie mani stillavano mirra,
fluiva mirra dalle mie dita
sulla maniglia del chiavistello.
5 Mi alzai per aprire al mio diletto: le mie mani stillarono mirra, e i miei diti furon pieni di mirra squisitissima.
6 Ho aperto allora al mio diletto,
ma il mio diletto già se n'era andato, era scomparso.
Io venni meno, per la sua scomparsa.
L'ho cercato, ma non l'ho trovato,
l'ho chiamato, ma non m'ha risposto.
6 (Tolto) il chiavistello del mio uscio, aprii al mio diletto. Ma egli se n'era andato, era scomparso. L'anima mia era venuta meno mentre egli parlava. Lo cercai senza trovarlo, lo chiamai, e non rispose.
7 Mi han trovato le guardie che perlustrano la città;
mi han percosso, mi hanno ferito,
mi han tolto il mantello
le guardie delle mura.
7 Mi trovarono le guardie di ronda per la città, mi picchiarono, mi ferirono, mi tolsero di dosso il mio mantello le guardie delle mura.
8 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
se trovate il mio diletto,
che cosa gli racconterete?
Che sono malata d'amore!

8 O figlie di Gerusalemme, io vi scongiuro, se trovate il mio diletto, a dirgli che io languisco d'amore. —
9 Che ha il tuo diletto di diverso da un altro,
o tu, la più bella fra le donne?
Che ha il tuo diletto di diverso da un altro,
perché così ci scongiuri?

9 Qual'è la cosa che distingue il tuo diletto fra i diletti, o bellissima fra le donne? Che cos'è che distingue il tuo diletto fra i diletti, chè in tal maniera ci hai scongiurate? —
10 Il mio diletto è bianco e vermiglio,
riconoscibile fra mille e mille.
10 Il mio diletto è candido e rubicondo, distinto fra mille.
11 Il suo capo è oro, oro puro,
i suoi riccioli grappoli di palma,
neri come il corvo.
11 Il suo capo è oro finissimo, le sue chiome come i germogli della palma e nere come il corvo.
12 I suoi occhi, come colombe
su ruscelli di acqua;
i suoi denti bagnati nel latte,
posti in un castone.
12 Gli occhi suoi sono come colombe lungo ruscelli d'acqua, lavate nel latte e posate lungo copiose correnti.
13 Le sue guance, come aiuole di balsamo,
aiuole di erbe profumate;
le sue labbra sono gigli,
che stillano fluida mirra.
13 Le sue gote sono come aiòle d'aromi piantate da profumieri. Le sue labbra son gigli e stillano mirra vergine.
14 Le sue mani sono anelli d'oro,
incastonati di gemme di Tarsis.
Il suo petto è tutto d'avorio,
tempestato di zaffiri.
14 Le sue mani, fatte al tornio, son d'oro e piene di giacinti. Il suo corpo è avorio smaltato di zaffiri.
15 Le sue gambe, colonne di alabastro,
posate su basi d'oro puro.
Il suo aspetto è quello del Libano,
magnifico come i cedri.
15 Le sue gambe son colonne di marmo posate sopra basi d'oro. Ha l'aspetto del Libano, è distinto come il cedro.
16 Dolcezza è il suo palato;
egli è tutto delizie!
Questo è il mio diletto, questo è il mio amico,
o figlie di Gerusalemme.
16 La sua gola è soavissima, egli è tutto una delizia. Tale è il mio diletto, tale il mio amico, o figlie di Gerusalemme. —
17 Dov'è andato il tuo diletto, o bellissima fra le donne? Da che parte ha preso il tuo diletto, per cercarlo con te?