Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Cantico 4


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BIBBIA CEI 1974VULGATA
1 Come sei bella, amica mia, come sei bella!
Gli occhi tuoi sono colombe,
dietro il tuo velo.
Le tue chiome sono un gregge di capre,
che scendono dalle pendici del Gàlaad.
1 (Sponsus)Quam pulchra es, amica mea ! quam pulchra es !
Oculi tui columbarum,
absque eo quod intrinsecus latet.
Capilli tui sicut greges caprarum
quæ ascenderunt de monte Galaad.
2 I tuoi denti come un gregge di pecore tosate,
che risalgono dal bagno;
tutte procedono appaiate,
e nessuna è senza compagna.
2 Dentes tui sicut greges tonsarum
quæ ascenderunt de lavacro ;
omnes gemellis fœtibus,
et sterilis non est inter eas.
3 Come un nastro di porpora le tue labbra
e la tua bocca è soffusa di grazia;
come spicchio di melagrana la tua gota
attraverso il tuo velo.
3 Sicut vitta coccinea labia tua,
et eloquium tuum dulce.
Sicut fragmen mali punici, ita genæ tuæ,
absque eo quod intrinsecus latet.
4 Come la torre di Davide il tuo collo,
costruita a guisa di fortezza.
Mille scudi vi sono appesi,
tutte armature di prodi.
4 Sicut turris David collum tuum,
quæ ædificata est cum propugnaculis ;
mille clypei pendent ex ea,
omnis armatura fortium.
5 I tuoi seni sono come due cerbiatti,
gemelli di una gazzella,
che pascolano fra i gigli.
5 Duo ubera tua sicut duo hinnuli,
capreæ gemelli, qui pascuntur in liliis.
6 Prima che spiri la brezza del giorno
e si allunghino le ombre,
me ne andrò al monte della mirra
e alla collina dell'incenso.
6 Donec aspiret dies, et inclinentur umbræ,
vadam ad montem myrrhæ, et ad collem thuris.
7 Tutta bella tu sei, amica mia,
in te nessuna macchia.
7 Tota pulchra es, amica mea,
et macula non est in te.
8 Vieni con me dal Libano, o sposa,
con me dal Libano, vieni!
Osserva dalla cima dell'Amana,
dalla cima del Senìr e dell'Èrmon,
dalle tane dei leoni,
dai monti dei leopardi.
8 Veni de Libano, sponsa mea :
veni de Libano, veni, coronaberis :
de capite Amana, de vertice Sanir et Hermon,
de cubilibus leonum, de montibus pardorum.
9 Tu mi hai rapito il cuore,
sorella mia, sposa,
tu mi hai rapito il cuore
con un solo tuo sguardo,
con una perla sola della tua collana!
9 Vulnerasti cor meum, soror mea, sponsa ;
vulnerasti cor meum in uno oculorum tuorum,
et in uno crine colli tui.
10 Quanto sono soavi le tue carezze,
sorella mia, sposa,
quanto più deliziose del vino le tue carezze.
L'odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi.
10 Quam pulchræ sunt mammæ tuæ, soror mea sponsa !
pulchriora sunt ubera tua vino,
et odor unguentorum tuorum super omnia aromata.
11 Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa,
c'è miele e latte sotto la tua lingua
e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano.
11 Favus distillans labia tua, sponsa ;
mel et lac sub lingua tua :
et odor vestimentorum tuorum sicut odor thuris.
12 Giardino chiuso tu sei,
sorella mia, sposa,
giardino chiuso, fontana sigillata.
12 Hortus conclusus soror mea, sponsa,
hortus conclusus, fons signatus.
13 I tuoi germogli sono un giardino di melagrane,
con i frutti più squisiti,
alberi di cipro con nardo,
13 Emissiones tuæ paradisus malorum punicorum,
cum pomorum fructibus, cypri cum nardo.
14 nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo
con ogni specie d'alberi da incenso;
mirra e aloe
con tutti i migliori aromi.
14 Nardus et crocus, fistula et cinnamomum,
cum universis lignis Libani ;
myrrha et aloë, cum omnibus primis unguentis.
15 Fontana che irrora i giardini,
pozzo d'acque vive
e ruscelli sgorganti dal Libano.

15 Fons hortorum, puteus aquarum viventium,
quæ fluunt impetu de Libano.
16 Lèvati, aquilone, e tu, austro, vieni,
soffia nel mio giardino
si effondano i suoi aromi.
Venga il mio diletto nel suo giardino
e ne mangi i frutti squisiti.
16 (Sponsa)Surge, aquilo, et veni, auster :
perfla hortum meum, et fluant aromata illius.