Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 14


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1Nell'anno centosettantadue il re Demetrio radunò le sue milizie e partì per la Media per raccogliere rinforzi e combattere Trifone.2Ma Àrsace, re della Persia e della Media, appena seppe che Demetrio era entrato nel suo territorio, mandò uno dei suoi generali per catturarlo vivo.3Costui venne, batté l'esercito di Demetrio, lo catturò e lo condusse ad Àrsace e questi lo mise in carcere.
4Ebbe pace la terra di Giuda per tutta la vita di
Simone;
egli cercò il bene della sua gente
e ad essi fu gradito il suo potere
e la sua gloria per tutti i suoi giorni.
5In aggiunta a tutte le sue glorie
egli prese Giaffa per farne un porto
e aprì un accesso alle isole del mare.
6Ampliò i confini del suo popolo
e riconquistò la regione.
7Raccolse una turba di prigionieri
e s'impadronì di Ghezer, di Bet-Zur e dell'Acra;
8spazzò via da essa le immondezze,
e nessuno gli si oppose.
In pace si diedero a coltivare la loro terra;
il suolo dava i suoi prodotti
e gli alberi della campagna i loro frutti.
9I vecchi sedevano nelle piazze,
tutti s'interessavano al bene
i giovani indossavano splendide vesti
e armature di guerra.
10Alle città fornì vettovaglie,
e le munì con mezzi di difesa;
così divenne celebre il suo nome
e la sua gloria fino all'estremità della terra.
11Fece regnare sul paese la pace
e Israele gioì di grande letizia.
12Ognuno sedeva sotto la sua vite
e sotto il suo fico
e nessuno incuteva loro timore.
13Scomparve dal paese chi li avversava
e i re andarono in rovina in quei giorni.
14Confortò tutti i derelitti nel suo popolo;
ricercò la legge ed eliminò ogni iniquo e maligno.
15Diede splendore al tempio
e lo rifornì di tutti gli arredi.
16Si sparse fino a Roma e a Sparta la notizia che era morto Giònata e se ne rattristarono molto.17Tuttavia, quando seppero che Simone suo fratello era divenuto sommo sacerdote al suo posto e continuava a mantenere il potere sulla regione e sulle città,18scrissero a lui su tavolette di bronzo per rinnovare con lui l'amicizia e l'alleanza che avevano concluso con Giuda e Giònata suoi fratelli.19I messaggi furono letti davanti all'adunanza in Gerusalemme.20Questa è la copia della lettera che inviarono gli Spartani:
"Le autorità e la cittadinanza degli Spartani a Simone sommo sacerdote, agli anziani, ai sacerdoti e al resto del popolo giudaico, loro fratelli, salute.
21I messaggeri inviati al nostro popolo ci hanno riferito intorno alla vostra gloria e al vostro onore e noi ci siamo rallegrati per il loro arrivo.22Abbiamo registrato le loro dichiarazioni negli atti pubblici, in questi termini: Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di Giàsone, messaggeri dei Giudei, sono giunti presso di noi per rinnovare l'amicizia con noi.23È piaciuto al popolo di ricevere questi uomini con ogni onore e di inserire il testo del loro discorso nei registri a disposizione del pubblico, perché il popolo degli Spartani ne mantenga il ricordo".
24Successivamente Simone mandò a Roma Numenio con un grande scudo d'oro, del peso di mille mine, per concludere l'alleanza con loro.

25Quando il popolo seppe queste cose, disse: "Quale contraccambio daremo a Simone e ai suoi figli?26Egli infatti e i suoi fratelli e la casa di suo padre sono stati saldi e hanno scacciato da sé con le armi i nemici d'Israele e hanno assicurato la libertà". Poi fecero un'iscrizione su tavole di bronzo, che furono poste su colonne sul monte Sion.27Questo è il testo dell'iscrizione:
"Il diciotto di Elul dell'anno centosettantadue, che è il terzo anno di Simone sommo sacerdote, in Asaramel,
28nella grande assemblea dei sacerdoti e del popolo, dei capi della nazione e degli anziani della regione ci è stato reso noto:29Poiché più volte erano sorte guerre nel paese, Simone, figlio di Mattatia, sacerdote della stirpe di Ioarìb, e i suoi fratelli si gettarono nella mischia e si opposero agli avversari del loro popolo, perché restassero incolumi il santuario e la legge, e arrecarono gloria grande al loro popolo.30Giònata riunì la sua nazione e ne divenne il sommo sacerdote, poi andò a raggiungere i suoi antenati.31I loro nemici vollero invadere il loro paese e stendere la mano contro il santuario.32Simone allora si oppose e si batté per il suo popolo e spese molto del suo per dotare di armi le milizie della sua nazione e assegnare loro un salario.33Inoltre fortificò le città della Giudea e Bet-Zur nel territorio della Giudea, dove prima c'era la roccaforte dei nemici, e vi pose un presidio di soldati giudei.34Fortificò Giaffa, situata sul mare, e Ghezer presso i confini di Asdòd, nelle quali prima risiedevano i nemici, e vi impiantò i Giudei e provvide in esse quanto era necessario al loro sostentamento.35Il popolo ammirò la fede di Simone e la gloria che egli si proponeva di procurare al suo popolo; lo costituirono loro capo e sommo sacerdote per queste sue imprese e per la giustizia e la fede che egli aveva conservate al suo popolo e perché aveva cercato con ogni mezzo di elevare la sua gente.36Nei suoi giorni si riuscì felicemente per mezzo suo a scacciare dal loro paese i pagani e quelli che erano nella città di Davide e in Gerusalemme, che si erano edificati l'Acra e ne uscivano profanando i dintorni del santuario e recando offesa grande alla sua purità.37Egli vi insediò soldati giudei, la fortificò per la purità della regione e della città ed elevò le mura di Gerusalemme.38Il re Demetrio quindi gli confermò il sommo sacerdozio;39lo ascrisse tra i suoi amici e gli conferì grandi onori.40Seppe infatti che i Giudei erano considerati amici, alleati e fratelli da parte dei Romani, e che questi erano andati incontro ai messaggeri di Simone con segni di onore;41che i Giudei e i sacerdoti avevano approvato che Simone fosse sempre loro condottiero e sommo sacerdote finché sorgesse un profeta fedele,42che fosse loro comandante militare e avesse cura del santuario e fossero nominati da lui i sovrintendenti ai loro lavori, al paese, agli armamenti e alle fortezze;43che, prendendosi cura del santuario, fosse da tutti obbedito; che scrivessero nel suo nome tutti i contratti del paese e vestisse di porpora e ornamenti d'oro;44né doveva essere lecito a nessuno del popolo né dei sacerdoti respingere alcuno di questi diritti o disobbedire ai suoi ordini o convocare riunioni senza suo consenso e vestire di porpora e ornarsi della fibbia aurea;45chiunque agisse contro questi decreti o ne respingesse alcuno, fosse ritenuto colpevole.46Piacque a tutto il popolo sancire che Simone si comportasse secondo questi decreti.47Simone da parte sua accettò e gradì di esercitare il sommo sacerdozio, di essere anche stratega ed etnarca dei Giudei e dei sacerdoti e capo di tutti".48Disposero che questa iscrizione fosse riportata su tavole di bronzo da collocarsi nel recinto del santuario in luogo visibile49e che se ne depositasse copia nel tesoro, perché fosse a disposizione di Simone e dei suoi figli.

Note:

1Mac 14,1:anno centosettantadue: tra l'ottobre del 141 e il settembre del 140.

1Mac 14,2:Arsace: Mitridate I, Arsace VI (171-138), fondatore dell'impero dei parti, aveva già sottratto a Demetrio la Media e la Persia. Chiamato in aiuto dai suoi ex-sudditi, Demetrio sembra in un primo momento avere la meglio, ma nel 139 viene fatto prigioniero (cf. 1Mac 10,67) e relegato in Ircania, a sud del mar Caspio. Qui però riceve un trattamento adeguato al suo rango.

1Mac 14,4:L'elogio ritmato che segue (cf. anche 1Mac 1,28+) è carico di reminiscenze bibliche.

1Mac 14,7:Ghezer... e dell'Acra: la presa del porto di Giaffa (v 5, cf. 1Mac 12,32; 1Mac 13,11; 1Mac 14,34), insieme a quella delle tre piazzeforti seleucide più importanti, aveva ristabilito la libertà di Israele su solide basi (1Mac 14,26).

1Mac 14,14:eliminò ogni iniquo e maligno: questo v ha un tono quasi messianico (cf. Sal 18,28; Lc 1,52). - ricercò la legge, espressione che BJ propone di mettere a chiusura del v, per ristabilirlo secondo l'ordine logico, con gr. luc. e mss sir.; la frase ben traduce il legalismo dell'epoca e la preoccupazione per la legge, tipica di Simone (1Mac 13,3; 1Mac 14,29 ; cf. 2Mac 13,10; 2Mac 13,14).

1Mac 14,18:Cf. 1Mac 8,22 . Di fatto, questo rinnovamento dell'alleanza dovette esse re sollecitato da Simone poco dopo la sua ascesa al potere nel 142, poiché la risposta di Roma porta questa data (quella del consolato di Lucio; 1Mac 15,16). Doveva essere questo l'oggetto della missione di Numenio (1Mac 14,24). - La scomposizione di questo dossier storico lungo la trama del racconto risulta piuttosto infelice.

1Mac 14,26:sono stati saldi: trad. conget. di un verbo che ha normalmente significato attivo.

1Mac 14,27:Siamo nel settembre del 140. Asaramel (e non la forma mutila «Saramel» di alcuni mss) è la trascrizione di hacar `am 'el, «atrio del popolo di Dio». Si tratta forse del cortile esteriore del santuario (cf. v 48; 1Mac 9,54).

1Mac 14,32:spese molto del suo: allusione tipica dei testi onorifici. - Alla leva in massa del periodo della rivolta, si è sostituito a poco a poco un esercito permanente.

1Mac 14,36:loro paese: con gr., lat.; BJ con un ms lat. legge: «suo paese».

1Mac 14,39:Cf. 1Mac 13,36 . Il legame con Antiochia dunque permane.

1Mac 14,40:amici alleati e fratelli: la formula «amici e alleati» è ben attestata; quella di «fratelli» deve essere redazionale perché richiederebbe una origine comune, almeno fittizia, come quella con gli spartani (1Mac 12,21).

1Mac 14,43:prendendosi cura del santuario: forse è una dittografia (cf. v 42).

1Mac 14,47:e dei sacerdoti: la menzione esplicita dei sacerdoti, qui e nel v 41, potrebbe spiegarsi con l'opposizione del clero, rimasto fedele agli Oniadi spodestati. - Il potere di Simone vuol essere tradizionale (sommo sacerdote), rispettoso della sovranità seleucida (stratega), ma soprattutto nazionale (etnarca = igùmeno, capo di un gruppo etnico all'interno dell'impero).