Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Esodo 21


font

1Queste sono le norme che tu esporrai loro.
2Quando tu avrai acquistato uno schiavo ebreo, egli ti servirà per sei anni e nel settimo potrà andarsene libero, senza riscatto.3Se è entrato solo, uscirà solo; se era coniugato, sua moglie se ne andrà con lui.4Se il suo padrone gli ha dato moglie e questa gli ha partorito figli o figlie, la donna e i suoi figli saranno proprietà del padrone ed egli se ne andrà solo.5Ma se lo schiavo dice: Io sono affezionato al mio padrone, a mia moglie, ai miei figli; non voglio andarmene in libertà,6allora il suo padrone lo condurrà davanti a Dio, lo farà accostare al battente o allo stipite della porta e gli forerà l'orecchio con la lesina; quegli sarà suo schiavo per sempre.
7Quando un uomo venderà la figlia come schiava, essa non se ne andrà come se ne vanno gli schiavi.8Se essa non piace al padrone, che così non se la prende come concubina, la farà riscattare. Comunque egli non può venderla a gente straniera, agendo con frode verso di lei.9Se egli la vuol dare come concubina al proprio figlio, si comporterà nei suoi riguardi secondo il diritto delle figlie.10Se egli ne prende un'altra per sé, non diminuirà alla prima il nutrimento, il vestiario, la coabitazione.11Se egli non fornisce a lei queste cose, essa potrà andarsene, senza che sia pagato il prezzo del riscatto.
12Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a morte.13Però per colui che non ha teso insidia, ma che Dio gli ha fatto incontrare, io ti fisserò un luogo dove potrà rifugiarsi.14Ma, quando un uomo attenta al suo prossimo per ucciderlo con inganno, allora lo strapperai anche dal mio altare, perché sia messo a morte.
15Colui che percuote suo padre o sua madre sarà messo a morte.
16Colui che rapisce un uomo e lo vende, se lo si trova ancora in mano a lui, sarà messo a morte.
17Colui che maledice suo padre o sua madre sarà messo a morte.
18Quando alcuni uomini rissano e uno colpisce il suo prossimo con una pietra o con il pugno e questi non è morto, ma debba mettersi a letto,19se poi si alza ed esce con il bastone, chi lo ha colpito sarà ritenuto innocente, ma dovrà pagare il riposo forzato e procurargli le cure.
20Quando un uomo colpisce con il bastone il suo schiavo o la sua schiava e gli muore sotto le sue mani, si deve fare vendetta.21Ma se sopravvive un giorno o due, non sarà vendicato, perché è acquisto del suo denaro.
22Quando alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta, così da farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà un'ammenda, secondo quanto imporrà il marito della donna, e il colpevole pagherà attraverso un arbitrato.23Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita:24occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede,25bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido.
26Quando un uomo colpisce l'occhio del suo schiavo o della sua schiava e lo acceca, gli darà la libertà in compenso dell'occhio.27Se fa cadere il dente del suo schiavo o della sua schiava, gli darà la libertà in compenso del dente.
28Quando un bue cozza con le corna contro un uomo o una donna e ne segue la morte, il bue sarà lapidato e non se ne mangerà la carne. Però il proprietario del bue è innocente.
29Ma se il bue era solito cozzare con le corna già prima e il padrone era stato avvisato e non lo aveva custodito, se ha causato la morte di un uomo o di una donna, il bue sarà lapidato e anche il suo padrone dev'essere messo a morte.30Se invece gli viene imposta una compensazione, egli pagherà il riscatto della propria vita, secondo quanto gli verrà imposto.31Se cozza con le corna contro un figlio o se cozza contro una figlia, si procederà nella stessa maniera.
32Se il bue colpisce con le corna uno schiavo o una schiava, si pagheranno al padrone trenta sicli d'argento e il bue sarà lapidato.
33Quando un uomo lascia una cisterna aperta oppure quando un uomo scava una cisterna e non la copre, se vi cade un bue o un asino,34il proprietario della cisterna deve dare l'indennizzo: verserà il denaro al padrone della bestia e l'animale morto gli apparterrà.
35Quando il bue di un uomo cozza contro il bue del suo prossimo e ne causa la morte, essi venderanno il bue vivo e se ne divideranno il prezzo; si divideranno anche la bestia morta.36Ma se è notorio che il bue cozzava già prima e il suo padrone non lo ha custodito, egli dovrà dare come indennizzo bue per bue e la bestia morta gli apparterrà.
37Quando un uomo ruba un bue o un montone e poi lo scanna o lo vende, darà come indennizzo cinque capi di grosso bestiame per il bue e quattro capi di bestiame per il montone.

Note:

Es 21,7:schiava, che sarà anche concubina (vv seguenti).

Es 21,8:che così non se la prende come concubina: BJ traduce: «che se l'era destinata», con i LXX; il TM ha: «che non l'aveva destinata».

Es 21,9:figlie del padrone di casa.

Es 21,13:Dio gli ha fatto incontrare: si attribuiscono a Dio gli incontri fortuiti. In questa società, in cui la giustizia di stato non ha ancora sostituito la vendetta privata, l'omicida involontario deve essere protetto contro il vendicatore del sangue (cf. Nm 35,19+); il luogo di asilo è originariamente il santuario: 1Re 1,50; 1Re 2,28-34 (ma il diritto di asilo non si esercita per l'omicida con premeditazione, v 14). Questa disposizione è all'origine della istituzione delle città di rifugio (cf. Gs 20,1+).

Es 21,23:Questa legge del taglione (cf. Lv 24,17-20; Dt 19,21), che si ritrova nel codice di Hammurabi e nelle leggi assire, è di natura sociale, non individuale. Imponendo un castigo uguale al danno causato, essa tende a limitare gli eccessi della vendetta (cf. Gen 4,23-24). Il caso più chiaro è l'esecuzione di un omicida (vv 31-34; cf. Es 21,12-17+; Lv 24,17). Infatti l'applicazione di questa regola sembra aver perduto molto presto la sua brutalità primitiva. Gli obblighi del «vendicatore del sangue», go'el (Nm 35,19+), sono andati epurandosi fino a comportare essenzialmente riscatto (Rt 2,20+) e protezione (Sal 19,15+; Is 41,14+). L'enunziato del principio è rimasto in uso, ma sotto forme addolcite (Sir 27,25-29; Sap 11,16+ ; cf. Es 12,22). Il perdono era prescritto all'interno del popolo israelita (Lv 19,17-18; Sir 10,6; Sir 27,30-28,7); il Cristo accentuerà di più il comando di perdonare (Mt 5,38-39+; Mt 18,21-22+).