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Venerdi, 29 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Esodo 15


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1Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

"Voglio cantare in onore del Signore:
perché ha mirabilmente trionfato,
ha gettato in mare cavallo e cavaliere.
2Mia forza e mio canto è il Signore,
egli mi ha salvato.
È il mio Dio e lo voglio lodare,
è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!
3Il Signore è prode in guerra,
si chiama Signore.
4I carri del faraone e il suo esercito
ha gettato nel mare
e i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mare Rosso.
5Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.

6La tua destra, Signore,
terribile per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico;
7con sublime grandezza
abbatti i tuoi avversari,
scateni il tuo furore
che li divora come paglia.
8Al soffio della tua ira
si accumularono le acque,
si alzarono le onde come un argine,
si rappresero gli abissi
in fondo al mare.
9Il nemico aveva detto:
Inseguirò, raggiungerò,
spartirò il bottino,
se ne sazierà la mia brama;
sfodererò la spada,
li conquisterà la mia mano!
10Soffiasti con il tuo alito:
il mare li coprì,
sprofondarono come piombo
in acque profonde.
11Chi è come te fra gli dèi, Signore?
Chi è come te, maestoso in santità,
tremendo nelle imprese,
operatore di prodigi?
12Stendesti la destra:
la terra li inghiottì.
13Guidasti con il tuo favore
questo popolo che hai riscattato,
lo conducesti con forza
alla tua santa dimora.

14Hanno udito i popoli e tremano;
dolore incolse gli abitanti della Filistea.
15Già si spaventano i capi di Edom,
i potenti di Moab li prende il timore;
tremano tutti gli abitanti di Canaan.
16Piombano sopra di loro
la paura e il terrore;
per la potenza del tuo braccio
restano immobili come pietra,
finché sia passato il tuo popolo, Signore,
finché sia passato questo tuo popolo
che ti sei acquistato.

17Lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua sede,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
18Il Signore regna in eterno e per sempre!".

19Quando infatti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare.20Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con i timpani, formando cori di danze.21Maria fece loro cantare il ritornello:

"Cantate al Signore
perché ha mirabilmente trionfato:
ha gettato in mare
cavallo e cavaliere!".

22Mosè fece levare l'accampamento di Israele dal Mare Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua.23Arrivarono a Mara, ma non potevano bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano state chiamate Mara.24Allora il popolo mormorò contro Mosè: "Che berremo?".25Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce. In quel luogo il Signore impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova.26Disse: "Se tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è retto ai suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue leggi, io non t'infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!".27Poi arrivarono a Elim, dove sono dodici sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si accamparono presso l'acqua.

Note:

Es 15,1-21:In occasione della distruzione dell'esercito del faraone, questo salmo di ringraziamento (il primo e il più celebre dei «cantici» che la liturgia cristiana prende a prestito dall'AT) tratta in tutta la sua ampiezza il tema della salvezza miracolosa che la potenza e la sollecitudine di Jahve assicurano al suo popolo; il canto di vittoria del v 21 vi è amplificato fino a racchiudere l'insieme delle meraviglie dell'esodo e della conquista di Canaan, e anche l'edificazione del tempio di Gerusalemme.

Es 15,2:il Signore, in ebraico Jah, altra forma del nome di Jahve. mio canto: con mss; il TM ha: «il canto»; - mi ha salvato; alla lettera «ed è stato per me di salvezza»; i LXX traducono: «mi protegge» (mia protezione).

Es 15,14:dolore: singolare con il TM; BJ traduce: «dolori», come quelli della donna nel parto, immagine frequente nella Bibbia.

Es 15,17:monte: la montagna di Gerusalemme dove si innalzerà il tempio.

Es 15,19:Aggiunta redazionale.

Es 15,22-27:Tradizione jahvista o tradizioni jahvista ed elohista mescolate.

Es 15,23:Mara: amara, amarezza, in ebraico mar .

Es 15,24:Il cammino nel deserto è puntuato dai mormorii di Israele: contro la sete (qui e I7,3; Nm 20,2s); contro la fame (Es 16,2; Nm 11,4s); contro i pericoli della guerra (Nm 14,2s). Israele è già il popolo restio che respinge persino i benefici del suo Dio, cf. Sal 78 e Sal 106 , immagine dell'anima che resiste alle ispirazioni della grazia.

Es 15,25:il Signore: secondo il senso; nel testo originale non è espresso. - mise alla prova: stessi termini in Gs 24,25 . Questo frammento ritmato, che non si armonizza con il contesto, sembra riferirsi alla fonte di Massa («prova»), di cui spiega il nome diversamente da Es 17,7 .