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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 1


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1Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente,2in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo.3Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell'alto dei cieli,4ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.

5Infatti a quale degli angeli Dio ha mai detto:

'Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato?'

E ancora:

'Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio?'
6E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice:

'Lo adorino tutti gli angeli di Dio'.

7Mentre degli angeli dice:

'Egli fa i suoi angeli pari ai venti,
e i suoi ministri come fiamma di fuoco',
8del Figlio invece afferma:

'Il tuo trono, Dio, sta in eterno'

e:

'Scettro giusto è lo scettro del tuo regno;'
9'hai amato la giustizia e odiato l'iniquità,
perciò ti unse Dio, il tuo Dio,
con olio di esultanza più dei tuoi compagni'.
10E ancora:

'Tu, Signore, da principio hai fondato la terra
e opera delle tue mani sono i cieli'.
11'Essi periranno, ma tu rimani;
invecchieranno tutti come un vestito'.
12'Come un mantello li avvolgerai,'
come un abito 'e saranno cambiati;
ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi non avranno fine'.
13A quale degli angeli poi ha mai detto:

'Siedi alla mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi
piedi?'
14Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza?

Note:

Eb 1,1:ultimamente: BJ con il greco traduce: «in questi giorni che sono gli ultimi». Nella pienezza dei tempi (Mc 1,15+; Gal 4,4+) cominciano gli ultimi tempi o gli ultimi giorni (At 2,17 = Gl 3,1; 1Pt 1,20 ; cf. 2Tm 3,1; 2Pt 3,3; 1Gv 2,18; Gd 1,18).

Eb 1,2:Figlio: dopo i profeti, Dio manda un messaggero che non è un portavoce come gli altri: è «Figlio» (cf. Mc 12,2-6; Rm 1,4+), è la sua stessa «Parola» (Gv 1,1+; Gv 1,14+). - costituito erede: la filiazione comporta il diritto all'eredità (cf. Mt 21,38; Gal 4,7); ma qui la concessione del potere su ogni cosa è attribuita a una iniziativa di Dio, perché si tratta di un bene messianico ed escatologico. - mondo: traduzione del termine ebraico «secoli», piuttosto generico.

Eb 1,3:irradiazione... impronta della sua sostanza: queste due metafore desunte dalla teologia alessandrina della sapienza e del Logos (Sap 7,25-26) esprimono l'identità di natura tra il Padre e il Figlio e nello stesso tempo la distinzione delle persone. Il Figlio è l'«irradiazione» o il riflesso della gloria luminosa (cf. Es 24,16+) del Padre, Lumen de Lumine. Ed è l'«impronta» (cf. Col 1,15+) della sua sostanza, come l'impronta esatta lasciata da un sigillo (cf. Gv 14,9).

Eb 1,6:introduce il primogenito: sia al momento dell'incarnazione, sia al momento dell'intronizzazione nella gloria (cf. v 3; Eb 2,5; Ef 1,20-21; Fil 2,9-10). «Primogenito» è un titolo d'onore (Col 1,15; Col 1,18; Ap 1,5).

Eb 1,7:Secondo i LXX, e pensando forse alla teofania del Sinai (Eb 2,2+), l'autore vede in tale testo una descrizione della natura degli angeli, sottile, mobile, e quindi inferiore a quella del Figlio sul suo trono immutabile.

Eb 1,8:del tuo regno: con la maggior parte dei codici che armonizzano con l'espressione «la tua regalità» del Sal 45 nei LXX. BJ, invece, legge «della sua regalità», seguendo il P46 e mss del sinaitico e vaticano.

Eb 1,9:ti unse Dio: la divinità, che il salmo attribuisce per iperbole al re-sacerdote, è attribuita qui in senso proprio ed eminente a Gesù Messia (v 3). Il CristoDio fruisce di un regno eterno.

Eb 1,12:come un abito: omesso da volg.

Eb 1,14:All'opposto del Figlio, gli angeli non sono che servi (v 7), usati per la salvezza degli uomini.