Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 3


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1Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse abbiamo bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione per voi o da parte vostra?2La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini.3È noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori.
4Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio.5Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio,6che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito da' vita.
7Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu circonfuso di gloria, al punto che i figli d'Israele non potevano fissare il volto di Mosè a causa dello splendore pure effimero del suo volto,8quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito?9Se già il ministero della condanna fu glorioso, molto di più abbonda di gloria il ministero della giustizia.10Anzi sotto quest'aspetto, quello che era glorioso non lo è più a confronto della sovraeminente gloria della Nuova Alleanza.11Se dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo sarà ciò che è duraturo.12Forti di tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza13e non facciamo come Mosè che poneva un velo sul suo volto, perché i figli di Israele non vedessero la fine di ciò che era solo effimero.14Ma le loro menti furono accecate; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, alla lettura dell'Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato.15Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore;16'ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto'.17Il Signore è lo Spirito e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà.18E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore.

Note:

2Cor 3,1:Alcuni rimproverano Paolo perché si preoccupa di tessere l'elogio di se stesso (cf. 2Cor 5,12), mentre gli altri predicatori presentano lettere commendatizie delle comunità (cf. At 18,27+). Paolo risponde che il frutto del suo apostolato, le comunità da lui fondate, opera dello Spirito, sono una raccomandazione vivente che rende inutili le lettere commendatizie, come la nuova alleanza, quella secondo lo Spirito, rende caduca la lettera dell'antica alleanza (vv 4-17). C'è qui ben più che un gioco di parole; soprattutto se, com'è probabile, gli avversari di Paolo sono giudaizzanti (cf. 2Cor 11,22).

2Cor 3,2:nei nostri cuori: il codice sinaitico con altri mss ha: «nei vostri cuori».

2Cor 3,3:sulle tavole di carne dei vostri cuori: alla lettera: «sulle tavole di cuori di carne»; allusione insieme al dono della legge su tavole di pietra al Sinai (Es 24,12) e alle parole di Ezechiele sul cuore di pietra e il cuore di carne (Ez 36,26).

2Cor 3,6:la lettera uccide: cf. Rm 7,7+ . Si tratta della lettera, legge scritta, esteriore, dell'AT, messa a confronto con lo Spirito, legge interiore del NT, e non dell'opposizione tra la «lettera» di un testo e il suo «spirito».

2Cor 3,7:splendore... effimero del suo volto: cf. Es 34,30 . Il carattere effimero della gloria che illuminò il volto di Mosè manifesta, secondo Paolo, l'aspetto caduco dell'antica alleanza (cf. v 11).

2Cor 3,13:Ossia perché gli israeliti non percepissero il carattere passeggero della gloria che trasfigurava il volto di Mosè. E' un'interpretazione possibile di Es 34,33s , piuttosto oscuro.

2Cor 3,14:quel medesimo velo rimane... perché è in Cristo che...: altra traduzione possibile: «a loro non è affatto svelato che tale alleanza è stata abolita dal Cristo».

2Cor 3,17:Il Signore è lo Spirito: formula concisa che, senza negare la distinzione tra il Cristo e lo Spirito chiaramente sottolineata nella lettera (2Cor 1,20-23; 2Cor 13,13+), afferma però la loro identità nell'opera di salvezza delle due alleanze. Nella stessa linea, la teologia posteriore affermerà che tutte le opere di Dio sono comuni alle tre persone divine. - Un'altra interpretazione vede, nel «Signore» del v 17, lo stesso che nel v 16, ossia Dio; difatti è quando si voltava verso di lui che Mosè si toglieva il velo (Es 34,34). Paolo vorrebbe dire, allora, che il Signore verso il quale si voltava Mosè era già lo Spirito santo, lo stesso verso il quale oggi «si voltano» o guardano i cristiani.

2Cor 3,18:riflettendo: meglio di «contemplando». Continua il confronto dei vv 7-15. Diversamente da Mosè, noi abbiamo il volto scoperto, per cui riflettiamo la gloria divina in modo permanente e non in modo passeggero (cf. 2Cor 3,13+). Il privilegio che era solo di Mosè è stato dato a tutti. - la gloria del Signore: è quella di Gesù Cristo, perché «la gloria di Dio» è sul volto di Cristo (2Cor 4,6). - in quella medesima immagine: cf. Rm 8,29+ . Ultima opposizione con Mosè la cui gloria si indeboliva e spariva man mano che egli la irradiava (vv 7.13). E' il contrario per il cristiano, trasformato dallo Spirito in una immagine sempre più perfetta di Dio, nel Cristo. - dello Spirito del Signore: altra traduzione possibile: «del Signore, che è Spirito» (BJ).