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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 8


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA TINTORI
1 Quanto poi alle carni immolate agli idoli, sappiamo di averne tutti scienza.1 Riguardo poi alle cose consacrate agli idoli, noi sappiamo d'aver tutti della scienza. Ma la scienza gonfia, mentre la carità edifica.
2 Ma la scienza gonfia, mentre la carità edifica. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere.2 Se uno poi crede di saper qualche cosa, egli non ha ancora capito come si deve sapere;
3 Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto.3 ma se uno ama Dio, egli è da Dio riconosciuto.
4 Quanto dunque al mangiare le carni immolate agli idoli, noi sappiamo che non esiste alcun idolo al mondo e che non c'è che un Dio solo.4 A proposito dunque del mangiar le vivande consacrate agl'idoli, sappiam bene che l'idolo è un niente nel mondo, e non v'è che un Dio solo.
5 E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dèi e molti signori,5 E se anche ci sono in cielo o in terra esseri chiamati dèi (e son molti i chiamati dèi e molti chiamati signori),
6 per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.

6 per noi non c'è che un solo Dio, il Padre, da cui vengono tutte ìe cose e nel quale siamo, e un solo Signore, Gesù Cristo, per cui son tutte le cose ed anche noi per lui.
7 Ma non tutti hanno questa scienza; alcuni, per la consuetudine avuta fino al presente con gli idoli, mangiano le carni come se fossero davvero immolate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com'è, resta contaminata.7 Ma non tutti san bene questo. Anzi, alcuni, conservando ancora l'idea dell'idolo, mangiano le vivande come immolate agli idoli, e la loro coscienza, che è debole, ne rimane contaminata.
8 Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio; né, se non ne mangiamo, veniamo a mancare di qualche cosa, né mangiandone ne abbiamo un vantaggio.8 Non è il cibo che ci rende cari a Dio: se mangeremo, non avremo nulla di più, e se non mangeremo, nulla avremo di meno.
9 Badate però che questa vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli.9 Ma badate che questa vostra libertà non divenga un inciampo per i deboli.
10 Se uno infatti vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio di idoli, la coscienza di quest'uomo debole non sarà forse spinta a mangiare le carni immolate agli idoli?10 Infatti se uno vede colui che sa come stanno le cose, a tavola nel luogo degli idoli, la sua coscienza, che è debole, non sarà persuasa a mangiare le cose immolate agli idoli?
11 Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto!11 E perchè tu sai le cose come stanno, perirà il debole fratello per il quale Cristo è morto?
12 Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo.12 In tal guisa peccando contro i fratelli e offendendo la loro debole coscienza, voi peccate contro Cristo.
13 Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.13 Se dunque un cibo serve di scandalo al mio fratello, non mangerò carne in eterno, per non scandalizzare il mio fratello.