Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 3


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA MARTINI
1 Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo.1 Ed io, o fratelli, non potei parlare a voi, come a spirituali, ma come a carnali. Come a pargoletti in Cristo.
2 Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete;2 Vi nutrii con latte, non con cibo: imperocché non ne eravate per anco capaci: anzi noi siete neppur adesso: dappoiché siete ancora carnali.
3 perché siete ancora carnali: dal momento che c'è tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera tutta umana?
3 Imperocché essendo tra voi livore, e discordia, non siete voi carnali, e non camminate voi secondo l'uomo?
4 Quando uno dice: "Io sono di Paolo", e un altro: "Io sono di Apollo", non vi dimostrate semplicemente uomini?

4 Imperocché quando uno dice: io son di Paolo; e un altro: io son di Apollo: non siete voi uomini? Che è adunque Apollo? E che è egli di Paolo?
5 Ma che cosa è mai Apollo? Cosa è Paolo? Ministri attraverso i quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo che il Signore gli ha concesso.5 Ministri di colui, cui voi avete creduto, e secondo quel, che a ciascheduno ha concesso il Signore.
6 Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere.6 Io piantai, Apollo innaffiò: ma Dio diede il crescere.
7 Ora né chi pianta, né chi irrìga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere.7 Di modo che non è nulla né colui, che pianta, né colui che innaffia: ma Dio, che da il crescere.
8 Non c'è differenza tra chi pianta e chi irrìga, ma ciascuno riceverà la sua mercede secondo il proprio lavoro.8 E una stessa cosa è quegli, che pianta, e quegli, che innaffia. E ognuno riceverà la sua mercede a proporzione di sua fatica.
9 Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio.
9 Imperocché noi siamo cooperatori di Dio: cultura di Dio siete voi, voi edifizio di Dio.
10 Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come costruisce.10 Secondo la grazia di Dio, che è stata a me concessa, da perito architetto io gettai il fondamento: un altro poi vi fabbrica sopra. Badi però ognuno al modo, onde tira su la fabbrica.
11 Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo.11 Imperocché altro fondamento non può gettar chicchessia fuori di quello, che è stato gettato, che è Cristo Gesù.
12 E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia,12 Che se uno sopra questo fondamento fabbrica oro, argento, pietre preziose, legna, fieno, stoppie,
13 l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno.13 Si farà manifesto il lavoro di ciascheduno: imperocché il dì del Signore lo porrà in chiaro, dappoiché sarà di svelato per mezzo del fuoco: e il fuoco proverà, quale sia il lavoro di ciascheduno,
14 Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa;14 Se sussisterà il lavoro, che uno vi ha sopra edificato, ne avrà ricompensa.
15 ma se l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco.15 Se di alcuno il lavoro arderà, nè soffrirà egli il danno: ma sarà salvato, così però, come per mezzo del fuoco.
16 Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?16 Non sapete voi, che siete tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?
17 Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
17 Se alcuno violerà il tempio di Dio, Iddio lo sperderà. Imperocché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
18 Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente;18 Niuno inganni se stesso: se alcuno tra di voi si tien per sapiente secondo questo secolo, diventi stolto, affine di essere sapiente.
19 perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti:

'Egli prende i sapienti per mezzo della loro astuzia'.

19 Imperocché la sapienza di questo mondo e stoltezza dinanzi a Dio. Imperocché sta scritto: io impiglierò i sapienti nella loro astuzia.
20 E ancora:

'Il Signore sa che i disegni dei sapienti sono vani'.

20 E di nuovo: il Signore conosce, come sono vani i pensamenti de' sapienti.
21 Quindi nessuno ponga la sua gloria negli uomini, perché tutto è vostro:21 Niuno adunque si glorii sopra di uomini.
22 Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro!22 Imperocché tutte le cose sono vostre, o sia Paolo, o sia Apollo, o sia Cefa, o il mondo, o la vita, o la morte, o le cose presenti, o le future: imperocché tutto è vostro:
23 Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.23 Voi poi di Cristo: e Cristo di Dio.