Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 15


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1Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportare l'infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi.2Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo.3Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma come sta scritto: 'gli insulti di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me'.4Ora, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché in virtù della perseveranza e della consolazione che ci vengono dalle Scritture teniamo viva la nostra speranza.5E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti ad esempio di Cristo Gesù,6perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
7Accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio.8Dico infatti che Cristo si è fatto servitore dei circoncisi in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei padri;9le nazioni pagane invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:

'Per questo ti celebrerò tra le nazioni pagane,
e canterò inni al tuo nome'.
10E ancora:

'Rallegratevi, o nazioni, insieme al suo popolo.'
11E di nuovo:

'Lodate, nazioni tutte, il Signore;
i popoli tutti lo esaltino'.
12E a sua volta Isaia dice:

'Spunterà il rampollo di Iesse,
colui che sorgerà a giudicare le nazioni:
in lui le nazioni spereranno'.

13Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo.
14Fratelli miei, sono anch'io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l'un l'altro.15Tuttavia vi ho scritto con un po' di audacia, in qualche parte, come per ricordarvi quello che già sapete, a causa della grazia che mi è stata concessa da parte di Dio16di essere un ministro di Gesù Cristo tra i pagani, esercitando l'ufficio sacro del vangelo di Dio perché i pagani divengano una oblazione gradita, santificata dallo Spirito Santo.17Questo è in realtà il mio vanto in Gesù Cristo di fronte a Dio;18non oserei infatti parlare di ciò che Cristo non avesse operato per mezzo mio per condurre i pagani all'obbedienza, con parole e opere,19con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito. Così da Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo.20Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui,21ma come sta scritto:

'Lo vedranno coloro ai quali non era stato annunziato
e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno'.
22Per questo appunto fui impedito più volte di venire da voi.23Ora però, non trovando più un campo d'azione in queste regioni e avendo già da parecchi anni un vivo desiderio di venire da voi,24quando andrò in Spagna spero, passando, di vedervi, e di esser da voi aiutato per recarmi in quella regione, dopo avere goduto un poco della vostra presenza.
25Per il momento vado a Gerusalemme, a rendere un servizio a quella comunità;26la Macedonia e l'Acaia infatti hanno voluto fare una colletta a favore dei poveri che sono nella comunità di Gerusalemme.27L'hanno voluto perché sono ad essi debitori: infatti, avendo i pagani partecipato ai loro beni spirituali, sono in debito di rendere un servizio sacro nelle loro necessità materiali.28Fatto questo e presentato ufficialmente ad essi questo frutto, andrò in Spagna passando da voi.29E so che, giungendo presso di voi, verrò con la pienezza della benedizione di Cristo.30Vi esorto perciò, fratelli, per il Signore nostro Gesù Cristo e l'amore dello Spirito, a lottare con me nelle preghiere che rivolgete per me a Dio,31perché io sia liberato dagli infedeli della Giudea e il mio servizio a Gerusalemme torni gradito a quella comunità,32sicché io possa venire da voi nella gioia, se così vuole Dio, e riposarmi in mezzo a voi. Il Dio della pace sia con tutti voi. Amen.

Note:

Rm 15,5:gli stessi sentimenti: di piacere al prossimo. - Altre traduzioni: «(vi conceda) di vivere in buoni rapporti», «di essere d'accordo tra voi».

Rm 15,9:per la sua misericordia: accogliendo i pagani, il Cristo ha procurato la gloria di Dio. Ma limitandosi, durante la sua vita mortale, all'evangelizzazione di Israele (cf. Mt 15,24), egli ha testimoniato soprattutto la fedeltà di Dio alle promesse, lasciando per così dire ai pagani convertiti il compito di essere testimoni vivi della misericordia divina. A loro volta, essi siano misericordiosi verso i loro fratelli (cf. Rm 12,1 e la nota).

Rm 15,13:per la virtù dello Spirito Santo: clausola che riprende i temi centrali della parte dogmatica della lettera: la fede, fonte di giustificazione, e la speranza della salvezza, fonte di pace e frutto dello Spirito.

Rm 15,15:Tuttavia vi ho scritto: Paolo si giustifica di nuovo per aver rivolto una lettera a una chiesa che non ha fondato (cf. Rm 1,5-6; Rm 1,13).

Rm 15,16:esercitando l'ufficio sacro: alla lettera: «compiendo una funzione cultuale». Effettivamente, più ancora che la semplice vita cristiana (Rm 12,1 ; cf. Fil 2,17), l'apostolato è una liturgia (cf. Rm 1,9+) in cui l'apostolo--più esattamente il Cristo per mezzo di lui (v 18)--offre gli uomini a Dio.

Rm 15,19:da Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria: i due termini estremi dell'apostolato di Paolo in questo momento. Secondo le interpretazioni, si include o si esclude il secondo termine.

Rm 15,22:più volte oppure «spesso»; una variante legge: «ogni volta».

Rm 15,23:in queste regioni: non che tutti i pagani siano convertiti; ma il compito di Paolo è di porre i fondamenti, lasciando ai discepoli la cura di continuare l'opera (cf. 1Cor 3,6; 1Cor 3,10; Col 1,7 ; ecc.).

Rm 15,28:presentato ufficialmente: alla lettera: «sigillato».

Rm 15,30:rivolgete per me a Dio: Paolo domanda spesso ai suoi fedeli di pregare per lui (cf. Rm 8,27+). Circa la preghiera concepita come una lotta con Dio, vedere gli esempi di Abramo (Gen 18,17s), di Giacobbe (Gen 32,29), di Mosè (Es 32,11-14; Es 32,30-32; Dt 9,18; Dt 9,25) e del vangelo (Lc 11,1-8; Mc 7,24-30).